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1392

Rime

PoeTree.it

1.1Acque che per cammin chiuso e profondo
1.2e per vie prima ascose il piè movete,
1.3poi ne l'aperte da l'oscuro fondo,
1.4quasi a mirare il sol, vaghe sorgete;
1.5appresso la città che vinse il mondo,
1.6ove il cipresso adegua omai le mete,
1.7qual maraviglia uscir di loco angusto
1.8e veder lei come la vide Augusto?
2.1Più bella in pace che fra schiere ed armi,
2.2e d'altre imprese adorna e d'altre spoglie,
2.3e d'altre colte prose e d'altri carmi,
2.4d'edre e di mirti e d'altre verdi foglie,
2.5fuori sotto un grand'arco e 'n vari marmi
2.6d'imagini diverse entro v'accoglie,
2.7che simiglian bifolchi e fere belve
2.8usciti di spelonca e d'alte selve.
3.1Ruggir leoni al mormorar d'un fonte,
3.2spargendo in larga copia i freschi umori,
3.3diresti, e sovra l'acque a piè d'un monte
3.4far soave armonia vivi pastori;
3.5pronte a cantare ed a risponder pronte
3.6siedon le Muse ivi tra l'erbe e i fiori,
3.7e paiono al tenor d'onde tranquille
3.8tanti far versi quante son le stille.
4.1Quante le stelle in ciel, in mar l'arene,
4.2tanti son del gran Sisto i merti e i pregi,
4.3onde pure e felici; e ben conviene
4.4ch'altri solo da lui v'appelli e pregi,
4.5e che vi ceda il Tebro e l'Aniene,
4.6benché quello un nomò de' primi regi;
4.7ma cangiar nome a le famose rive
4.8sepolcro e morte, a voi chi regna e vive.
5.1Voi sete quasi grazie, acque correnti,
5.2ch'egli comparte a questa nobil terra;
5.3Sisto, che 'nsegna al ciel le vie lucenti
5.4sovra l'acque, che 'l cielo in grembo serra,
5.5fece per refrigerio a' giorni ardenti
5.6le vostre più secrete ancor sotterra,
5.7al popol suo, popol amato e caro,
5.8di sue grazie non più che d'acque avaro.
6.1Anzi i popoli suoi, dilette gregge,
6.2non lascia traviar con altra guida,
6.3non lascia vaneggiar con altra legge,
6.4non consente che 'l lupo alcuno ancida
6.5o 'l ladro involi, ed ogni error corregge;
6.6gli erranti a' paschi, a' fonti ei drizza e guida,
6.7tal che in felice mandra ha santa pace
6.8semplice agnello, e vi riposa e giace.
7.1Quasi cristallo sete e quasi argento,
7.2acque, e tesoro pur d'alma natura,
7.3e vi copre la terra a l'aria, al vento,
7.4al chiaro giorno ed a la notte oscura,
7.5e porta mormorando a passo lento
7.6ne l'urne, che man dotta orna e figura,
7.7e 'n lor vi spande a l'altrui voglia accensa
7.8chi ricchezze celesti ancor dispensa.
8.1Così la terra quinci e quindi il cielo
8.2apre per arricchir gli egri mortali;
8.3e, mentre il caldo tempra al vostro gelo,
8.4d'amor gli spirti infiamma e scaccia i mali
8.5e l'empia morte; e con pietoso zelo
8.6l'anime estinte omai rende immortali
8.7de' pastori il Pastor, ch'alberga e pasce
8.8e lava con quell'acque ond'uom rinasce.
9.1Già s'aspetta più bello il secol d'oro
9.2di quel che pria si finse, ed or s'adombra,
9.3non perché larga e senz'altrui lavoro
9.4stia la terra, e l'agnello e 'l lupo a l'ombra,
9.5né l'angue abbia veneno o rabbia il toro,
9.6ma perché la giustizia il mal disgombra;
9.7e quai rose vedrem d'ispidi dumi
9.8da' severi fiorir dolci costumi.
10.1E le bell'arti in pregio e i chiari ingegni,
10.2e l'opre di famosa e nobil mano,
10.3catenato il furor, quieti gli sdegni,
10.4come allor che si chiuse il tempio a Giano:
10.5tal che ritornan di Saturno i regni
10.6mentre siede il gran Sisto in Vaticano;
10.7ma se 'l nome di Sisto anco rimbomba,
10.8la mia sampogna agguaglierà la tromba.
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