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1380

Rime

PoeTree.it

1.1Musa, discendi omai dal verde monte
1.2sul chiaro Mincio e cingi il crin di lauro,
1.3mentre il corona d'auro
1.4quel che le fronde tue non ebbe a sdegno;
1.5spargi sue lodi ancor da l'Indo al Mauro,
1.6quasi gran fiume dal tuo puro fonte,
1.7e de l'altera fronte
1.8il novo onore illustra e 'l chiaro ingegno,
1.9che di loco senile il fa più degno.
1.10L'una corona or prendi e l'altra or canta,
1.11cui non crollò fortuna e non impose
1.12con mani ingiuriose,
1.13ma natura e virtù, che sì l'ammanta,
1.14fatta matura in su l'etate acerba,
1.15e lieta in tanta gloria e non superba.
2.1Anzi molte virtù l'han fatto adorno:
2.2quella che lunge vede e 'n alto intende
2.3e che tutti difende,
2.4e più riluce d'amorosa stella,
2.5se vaghi raggi innanzi 'l sole accende
2.6o da poi ch'è sparito al cielo il giorno;
2.7e stanno a lei d'intorno
2.8Fortezza e ciascun'altra onde si svella
2.9o tronchi voglia a la ragion rubella,
2.10e non paion l'istesse e non diverse
2.11nel loro abito eletto e ne' sembianti,
2.12pur come stelle erranti
2.13l'una ver l'altra con amor converse.
2.14Queste corona danno e chiara palma,
2.15anzi corona son di gloria a l'alma.
3.1Di queste ella si cinge e vibra i raggi,
3.2più che lucide gemme in oriente,
3.3del suo splendor lucente;
3.4per queste antica fama ancor s'avanza
3.5e vola incontra il sol da l'occidente
3.6ed oltre i suoi ritorni e i suoi viaggi;
3.7con queste i forti e i saggi
3.8agguaglia e per natura e per usanza
3.9ogni stato, ogni sforzo, ogni possanza.
3.10Taccia intanto Fortuna ostro e diadema
3.11d'Assiri e Medi, e de l'imperio afflitto,
3.12e di Persia e d'Egitto
3.13estrania pompa, o d'altra gente estrema,
3.14arme ed insegne prese in breve guerra,
3.15scettri e seggi calcati e sparsi a terra.
4.1Perché la gloriosa e nobil sede
4.2che Luigi innalzò, fera tempesta
4.3di fortuna molesta
4.4non turba già tant'anni e non la move;
4.5e 'ncoronando l'onorata testa
4.6questo suo novo successor possiede
4.7ciò ch'a lui si concede
4.8come sia grave salma, ond'ei rinove
4.9l'antiche glorie e cresca ancor le nove.
4.10Omai la dotta penna e 'l dolce carme
4.11erano scarse lodi e scarsi onori,
4.12né bastavan gli amori
4.13e 'l frenare i cavalli e 'l mover l'arme:
4.14tanto il senno vincea l'etate e l'opre,
4.15e tesoro ei parea, se terra il copre!
5.1Or ha ben largo campo in cui si mostri
5.2fra popoli e città famose e liete,
5.3e 'n cui le regga e quete
5.4o pur le mova; e 'n cui si volga e stenda,
5.5più che 'n teatri e 'n cerchi o 'ntorno a mete,
5.6e 'n cui seco talor contenda e giostri;
5.7né per gli affetti nostri
5.8si turbi, o men sereno altrui risplenda;
5.9ma quasi Olimpo in verso il cielo ascenda
5.10sovra le nubi l'animo tranquillo,
5.11dove non s'ode mai procella o pioggia,
5.12né Borea od Austro poggia,
5.13e dove sua natura e 'l ciel sortillo,
5.14e sotto fremer senta e sdegno ed ira,
5.15qual tuono o nembo che trascorre e gira.
6.1Il mio signor nel chiaro alto sereno,
6.2che nulla passion maligna adombra,
6.3con pura mente e sgombra
6.4gode in se stesso di perpetua pace,
6.5e fuori la conserva, e sotto l'ombra
6.6di sacre penne lieto è il bel terreno,
6.7a cui fiorisce in seno
6.8tutto quel che ne giova in terra o piace.
6.9Con amicizia o con amor verace
6.10virtù crescente in quest'età feconda
6.11a gli alti ingegni è largo campo aperto,
6.12ha favore ogni merto,
6.13l'industria ha loda e de' suoi doni abbonda.
6.14Arti, sorgete, e Poesia risorga,
6.15suoni il suo nome e Tebro e Mincio e Sorga.
7.1Canzon, dove ne vai rozza ed inerme
7.2fra gemme ed ostro ed oro, e dove accampi
7.3quasi muta a le trombe e cieca a' lampi?
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