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Rime

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1.1Quai figure, quali ombre antiche o segni,
1.2quali imagini vide ardenti e belle
1.3il Gentile o l'Ebreo tra fiamme e lampi?
1.4Quai promesse celesti a' lieti regni
1.5fatte son ne' cerulei e larghi campi?
1.6O voi, che rimirate in ciel le stelle
1.7e predicete i nembi e le procelle,
1.8come questi ch'io veggio
1.9compartir tante grazie? e grazie io chieggio
1.10d'antico error: di vecchio mal novelle
1.11sul Mincio ov'ora i' seggio.
1.12Ora che si rifà di spirto e d'acque
1.13il fanciul, che soggetto a morte nacque
1.14nel suo terreno stato; e, com'io scerno,
1.15già rinasce immortale al regno eterno.
2.1A l'alta luce, che rischiara e splende,
2.2infermo è l'occhio umano e frale il guardo.
2.3E per soverchio di splendor s'adombra,
2.4come d'aquila ei sia, che 'n alto intende,
2.5ché di giustizia il sol disperde e sgombra
2.6quanto ebbe di fallace e di bugiardo
2.7secolo antico; il ver dubbioso e tardo
2.8questa luce ne illustri,
2.9ascosa già tant'anni e tanti lustri,
2.10ch'ogni altro lume è oscuro, e, s'io ben guardo,
2.11non fa le menti illustri;
2.12ma qual re de l'occaso o qual guerriero
2.13per lui promette nel celeste impero?
2.14che soffia (or ch'egli è volto a l'occidente)
2.15ben tre volte Satan ancor possente?
3.1Chi 'l volge a l'oriente, in ciel mirando
3.2quella serena parte, ond'esce il giorno?
3.3o qual sacrata man tre volte il segna,
3.4tre volte l'unge? onde il Signor lottando
3.5rassembri, e 'nvitto lottator divegna,
3.6talché il nemico in van gli giri intorno
3.7ne le terrene lutte e n'abbia scorno,
3.8ove più fero assale,
3.9e vinta miri ogni sua possa e frale,
3.10e coronato il vincitor adorno
3.11di corona immortale.
3.12E chi tre volte poi segnato in fronte,
3.13il sommerge nel chiaro e sacro fonte
3.14perch'egli muoia e con Gesù risorga,
3.15e l'alta gloria sua vicino ei scorga?
4.1In così periglioso e fero assalto,
4.2in cui s'accampa l'avversario antico
4.3con mill'arti, mill'armi e mille inganni,
4.4vesta ardito fanciul virtù da l'alto,
4.5fede, speme ed amor, di pace amico
4.6e di costanza in superar gli affanni,
4.7e sprezzator del mondo e de' suoi danni:
4.8arme dal ciel discese
4.9a la stirpe real, per alte imprese,
4.10perché faccia spiegar gli alteri vanni
4.11ne le giuste contese;
4.12né pareggi con lor gigante ignudo,
4.13de' nipoti d'Enea dipinto scudo;
4.14né quel che Roma antica accolse in grembo,
4.15quasi caduto da celeste nembo.
5.1Né s'altri giammai furo onde si vanti
5.2famoso duce, e 'n lor tutto sfaville
5.3il magnanimo cor di santo zelo;
5.4ceda chi porse aita al vecchio Atlante,
5.5come fu detto, in sostener il cielo,
5.6non che Teseo e 'l compagno o 'l fero Achille.
5.7Frattanto al viver suo l'ore tranquille
5.8siano e i giorni felici,
5.9e benigne le stelle e i cieli amici,
5.10e la grazia divina in lui si stille
5.11qual pioggia in colli aprici,
5.12e di sua chiara luce il dolce raggio
5.13alto di gire al ciel calle o viaggio
5.14segni e dimostri, e 'l desti e scorga il passo
5.15per le sublimi vie non tardo o lasso.
6.1Tra bella e sacra pompa
6.2movi or, movi, canzon, lodando, al tempio
6.3e dì: "Basta la fede al novo esempio,
6.4mentre io prego e con voi pregando adoro,
6.5bench'io parte non sia del vostro coro".
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