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Rime

PoeTree.it

1.1Chi vide il sol lucente e puro il giorno,
1.2e l'aria senza nubi e chiare l'onde,
1.3e spirar l'aure e i più sereni venti,
1.4e poi d'orrido vel coprirsi intorno
1.5il ciel oscuro e 'l mar, ch'a l'alte sponde
1.6si frange, e tra le nubi i lampi ardenti
1.7e tempesta crudel, pensi e rammenti
1.8l'imagine turbata e l'assomigli
1.9al già sì lieto albergo ed or sì mesto,
1.10che par quasi funesto,
1.11là dove or langue il buon Alfonso e i figli:
1.12così, Fortuna, lor turbi e scompigli.
2.1Quai cerchiam di natura infermi e frali
2.2più chiari esempi, e 'ncontro acerba morte
2.3chi n'assecura e ne difende in terra?
2.4Tanti guerrieri suoi quant'aspri mali,
2.5tant'arme son quanti dolori: il forte
2.6e 'l saggio cavalier temuto in guerra,
2.7cui né di grave lancia incontro atterra,
2.8né spada mossa da possente braccio,
2.9anch'egli giace e langue: or che far ponno
2.10vigor perduto e sonno?
2.11egre donne e fanciulli? I servi io taccio,
2.12che sono or quasi fiamma, or quasi ghiaccio.
3.1Ond'uscir tanti mali, e di qual parte
3.2se 'n volaro a turbar la festa e 'l gioco?
3.3e senza dipartirsi, oimè! vi stanno?
3.4e per volger antiche e nuove carte
3.5medicina o rimedio ancor val poco,
3.6onde si tempri sì gravoso affanno.
3.7Ahi, Ferrara, ahi Ferrara! a questo danno,
3.8perché mostri rea sorte ancor turbarse,
3.9altro, se dritto estimo, egual non fora.
3.10Leggesti di Pandora,
3.11che già di tutti i doni adorna apparse;
3.12ma questa ha più le stelle avare e scarse.
4.1Scopria di vaga donna il ricco vaso
4.2ardita mano, e parte a schiera a schiera
4.3repente i mali uscian, pur come alati;
4.4e da l'orto giungendo in fin l'occaso,
4.5tutto quel ond'uom giaccia afflitto o pera,
4.6fra' miseri mortali, a morir nati,
4.7spargeasi al sommo, a l'imo, a mezzo, a' lati:
4.8sol la Speranza ivi rimase al fondo,
4.9ché volar non poté, rinchiusa l'urna.
4.10Or bella mano eburna
4.11serra la nostra speme, e 'l grave pondo
4.12sopra v'impone; e che n'aspetta il mondo?
5.1O dea, tu che discacci i mali e lunge
5.2gli mandi, tu in lor volgi il dolce sguardo,
5.3rasserenando il verno e la tempesta;
5.4se giusto prego insino al cielo aggiunge,
5.5deh! movi omai, ch'ogni altr'aiuto è tardo;
5.6e se teco or ne vien pietate e resta,
5.7né giammai senza te si trova o desta,
5.8non consentir ch'estingua morte avara
5.9onestate e valor, bellezza e senno,
5.10ch'alto lume già fenno;
5.11ma le tenebre nostre apri e rischiara,
5.12ché così d'adorarti il mondo impara.
6.1Deh! qual novo pittor t'adorna, o diva,
6.2un tempio in questa riva?
6.3che l'imagin con note erge e sospende,
6.4mentre dal cielo il tuo favor s'attende?
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