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1239

Rime

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1.1Alma, ch'aspetta il Cielo e 'l mondo onora
1.2e pregando ritarda, acciò che spieghi
1.3l'ale da più sublime e degna parte,
1.4mentre a le membra ancor t'avvolgi e leghi,
1.5mille divine luci ad ora ad ora
1.6mostri, a guisa di stelle in te cosparte;
1.7e, come il Padre eterno al ciel comparte
1.8duo maggior lumi, e l'uno al dì sereno,
1.9l'altro a la notte ombrosa
1.10la pura luce sua non tiene ascosa,
1.11così l'una virtù che stringe il freno
1.12a la prosperità ch'ardisce ed osa,
1.13l'altra ti diede pur quasi ne l'ombre
1.14celeste e luminosa,
1.15ch'ogni temenza dal tuo cor disgombre.
2.1E quella in Roma apparve in Vaticano
2.2quasi 'n sul mezzo giorno e vi refulse,
2.3e ne l'altra città che 'l mare inonda.
2.4E, finché fero turbo indi t'avvolse,
2.5ricco vi fusti del sapere umano
2.6e d'ogni bene ond'uom sì rado abbonda;
2.7e perché ti portasse aura seconda
2.8al primo grado in cui s'onora e stima
2.9il valor de' soggetti,
2.10moderasti ne l'alma i primi affetti
2.11e lasciasti ragion seder in cima;
2.12e fur lodati i modi gravi e i detti,
2.13un tenore, un colore, un volto istesso
2.14fra mille vari aspetti
2.15e l'alto cor d'interne leggi impresso.
3.1Questa diè luce al tempestoso Egeo
3.2de la vita mortal ch'a noi perturba
3.3dispietata tempesta e fero vento;
3.4né mai fra minacciosa e mobil turba
3.5dal suo stato più bello altri cadeo,
3.6indegno più d'esiglio o di tormento,
3.7cui la colpa dia tema od ispavento,
3.8né de la sua caduta è chi risorga
3.9più glorioso al fine,
3.10benché si vanti pur d'alte ruine
3.11e 'l suo gran precipizio onor gli porga,
3.12e fra lontane genti e fra vicine,
3.13non quel Greco, che vinse in mare i Persi;
3.14né par che ben s'accorga
3.15che l'innocenza illustra i casi avversi.
4.1Egli adorò de l'Asia il re superbo,
4.2tu Pio, cui l'umiltade in cielo esalta
4.3e 'n terra alzollo a la più nobil sede.
4.4Ei più non violò la Grecia o l'alta
4.5città, ma giacque in quell'esilio acerbo;
4.6tu vivi, e sol per te s'avanza e riede
4.7nel suo nativo albergo, e l'altro erede
4.8de la paterna gloria in Roma antica
4.9or teco si raccoglie
4.10e Roma t'orna di purpuree spoglie:
4.11Roma ch'al tuo valor fu sempre amica
4.12e i tardi e giusti premi altrui non toglie;
4.13ed ogni rischio omai passato e scorso,
4.14non turba aura nemica
4.15de' vostri onori il grande e lieto corso.
5.1O Roma, a te già diede un re Corinto;
5.2poi Spagna augusti; e sempre in te s'aperse
5.3il valor peregrino un'ampia strada.
5.4Né Ciro, né Cambise, o Dario o Serse
5.5pose giogo sì dolce a rege avvinto;
5.6né fé tanto col senno o con la spada
5.7quanto già tu, che ove sormonti e cada
5.8il sole, avevi steso il grande impero;
5.9ed or, mutata legge,
5.10ond' i popoli erranti in te corregge
5.11con santa verga il successor di Piero
5.12e guida al ciel le mansuete gregge,
5.13quel buon costume antico ancor tu servi;
5.14e 'l tedesco e l'ibero
5.15assidi in alto e regni insieme e servi.
6.1Né fiume o colle o monte a noi distingue,
6.2ma 'l valore i Romani; e più non spegna
6.3impresa nota mai guerrieri armenti;
6.4ed alma illustre, che di te sia degna,
6.5perch'ella parli altrui con molte lingue
6.6e lodi il tuo signor con vari accenti,
6.7pur tua la chiami, o sia fra l'onde algenti
6.8nato d'Istro o di Reno o 'n altra riva
6.9dove il Rodano rode,
6.10è tuo s'è valoroso e tu n'hai lode
6.11ed ogni sua bell'opra a te s'ascriva.
6.12Tu, madre senza inganno e senza frode,
6.13e tu de' santi figli il ciel riempi,
6.14non come falsa diva,
6.15e gli consacri in terra altari e tempi.
7.1Ma pur fra quanti d'ostro ammanti e fasci,
7.2nessun con maggior lume in te risplende
7.3del grande Albano, or ch'è sereno il cielo,
7.4or che nebbia no 'l turba e no 'l contende
7.5alma ch'in terra n'abbandoni e lasci
7.6l'anima gloriosa il sacro velo;
7.7e come il sol dopo le nubi e 'l gelo
7.8avvien che via più bello i rai cosparga,
7.9la virtù vincitrice,
7.10poi ch'ella è combattuta, è più felice
7.11e versa gloria più lucente e larga.
7.12Né morte guerra, come sembra, indice,
7.13né vecchiezza il modesta o rompe il sonno,
7.14ma giusti spazi allarga
7.15quegli che 'l diè, ch'altri allungar non ponno.
8.1Canzone, i bei vestigi altri ricerca
8.2d'Alba vetusta; e tu fra' sette colli
8.3rimira un sacro veglio,
8.4che del valor Alban è vivo speglio,
8.5e per signor e per mia luce il volli:
8.6a quest'alba serena anch'io mi sveglio;
8.7darmi la dotta mano or non ti spiaccia;
8.8ma s'ancor più t'estolli,
8.9un bel silenzio al fin t'onori e taccia.
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