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Rime

PoeTree.it

1.1Qual di pianta gentil felice verga
1.2diviene arbor novella, e verdi fronde
1.3dispiega a prova e fior purpurei e bianchi,
1.4tal la tua stirpe avvien ch'innalzi ed erga
1.5al cielo i rami, ove con lucid'onde
1.6bel fiume invita i peregrini e stanchi.
1.7E, perché nulla manchi,
1.8di vero onore omai l'antica agguaglia;
1.9e sacra palma e trionfale alloro
1.10in lei s'innesta, e l'oro
1.11vi riluce con l'ostro e gli occhi abbaglia:
1.12cantano a l'ombra i cigni, ed ode il canto
1.13il Tebro e Roma e non pur Mincio e Manto.
2.1Par che mille eccellenze in uno accolga
2.2per dar materia al più lodato carme
2.3di quante il sol n'illustra errando in giro,
2.4e 'l leon de' Boemi annidi e tolga
2.5l'aquile de' Romani e i nomi e l'arme,
2.6e quell'arti ond'i Greci ancor fioriro.
2.7Qual Tessaglia ed Epiro
2.8duo Pirri esalta, e con l'invitta Roma
2.9Vespasian, ch'è forte e largo e giusto,
2.10non sol di nome Augusto;
2.11e Giulio dal suo antico in lei si noma,
2.12e teco a prova Scipio oggi risplende
2.13mentre del tuo splendor suo lume accende.
3.1E 'l valor di Castiglia ancor risuona,
3.2e d'Aragon fra' merti, onde Ferrante
3.3si mostra e più mostrossi Alfonso adorno.
3.4E se 'nvece di scettro e di corona
3.5è la real virtù d'alma costante,
3.6chi più n'ha dentro o più ne scopre intorno?
3.7Ma indietro a voi ritorno,
3.8Luigi e Carlo, gloriosa coppia,
3.9ed a' Franchi, a' Germani opporvi ardisco,
3.10qual uom che fugge risco
3.11e poi se 'n pente e i suoi perigli addoppia,
3.12perché se 'n questo arringo a terra io caggio
3.13è lode la caduta e non oltraggio.
4.1Ma la vostra virtù, ch'in parte aggiunse
4.2dove fortuna suol poggiar di rado,
4.3grand'onor impetrò d'augusti e regi.
4.4Né quel che Abila e Calpe in mar disgiunse
4.5o di Stige tentò l'oscuro guado,
4.6ebbe di fama sì onorati fregi;
4.7né Teseo i vostri pregi
4.8oscurar può, ma la sua luce appanna,
4.9benché Ippolita splenda; e care spoglie
4.10abbia de l'altra moglie,
4.11e d'Elena si canti e d'Arianna:
4.12e da quegli a l'inferno è 'l calle aperto,
4.13al ciel da voi, ma più solingo ed erto.
5.1E se nascean ne l'africana terra
5.2mille giganti ove l'un cadde esangue,
5.3tutti cadeano e si partia la gloria;
5.4ancor domi i Centauri in breve guerra
5.5avreste insieme, e l'idra e 'l toro e l'angue,
5.6di Sciron, di Procuste alta vittoria.
5.7Ma di più vera istoria
5.8fur soggetto il valore e i merti vostri,
5.9ché sotto un giusto re nasceste a tempo
5.10e 'n più felice tempo,
5.11che non fu di giganti e d'empi mostri,
5.12né di sì gravi colpe ancor fecondo,
5.13né maggior meraviglia apparve al mondo.
6.1Canzon, comete e fiamme,
6.2ed altri il ciel mostrò turbati segni
6.3e d'archi e di corone ei si dipinse,
6.4e poi tosto l'estinse;
6.5ma questa luce apparsa a tanti regni,
6.6questo splendor di cavalieri e d'opre
6.7ancor per gloria sua rivela e scopre.
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