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1222

Rime

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1.1Deggio forse lodar l'aurato albergo,
1.2in cui dimori o quello in cui nascesti?
1.3questi o que' pregi, o queste glorie o quelle?
1.4o 'l tuo valore a cui mi sveglio ed ergo
1.5qual uom già lasso, ch'a gran dì si desti
1.6serrò col raggio di minute stelle,
1.7vede cose più belle
1.8a lo splendor che le colora ed orna?
1.9Ma chi porta lontan sì care salme
1.10e coglie allori e palme?
1.11chi poggia incontr'al sole e chi soggiorna?
1.12e chi giunge a le mete e chi ritorna?
2.1Pur io dirò che ne la reggia antica
2.2di sacri augusti avea con auree penne
2.3gran simulacro e con favor secondo;
2.4ma spesso trapassò fortuna amica
2.5d'una stirpe ne l'altra, e quasi tenne
2.6la terra sotto l'ale e 'l mar profondo.
2.7Or più felice è 'l mondo:
2.8non sorte, ma virtù trionfa e regna,
2.9non idolo scolpito in oro o 'n marmi,
2.10né di corone e d'armi
2.11falso splendor, ma vera gloria e degna
2.12del cielo omai, che di salirvi insegna.
3.1Vera gloria del ciel deriva e nasce
3.2dove nacque il fratello e 'l padre augusto
3.3e gli avi tuoi che trionfar la terra;
3.4e son fede e pietà le prime fasce,
3.5ed amor d'onestate, amor del giusto,
3.6son l'arme sue fortezza e senno in guerra;
3.7né già vaneggia ed erra
3.8d'un tetto in altro come a' primi tempi,
3.9né trascorre da l'uno a l'altro sangue;
3.10né per vecchiezza or langue,
3.11ma ferma con più belli ed alti esempi
3.12la sede in occidente incontra gli empi.
4.1Indi per arricchir d'un bel tesoro,
4.2ché gemme sono i figli, onde risplenda
4.3la gran Toscana, a lei volgesti i passi
4.4con odorato crin di lucid'oro,
4.5come angeletta che fiammeggi e scenda
4.6e quei cerulei campi a dietro lassi.
4.7Tutti i versi son bassi
4.8e tutti sono rochi i nostri accenti
4.9in lodar te che l'umiltade inchina,
4.10donna, duce e regina;
4.11ma tutti sono ad onorare intenti
4.12i seggi in cui tu regni alti e lucenti.
5.1Te quell'albergo trionfante accoglie
5.2a cui d'intorno udì sì dolce canto
5.3il nobil Arno e chi da' fior si noma;
5.4altri recò le gloriose spoglie,
5.5altri n'uscì che la corona e 'l manto
5.6portò di Pietro e sacra antica soma:
5.7tal che l'Italia e Roma
5.8quinci l'imperio a l'onor suo converso,
5.9quinci vede colei che gli alti imperi
5.10e dona i regni interi,
5.11né l'uno a l'altro per disdegno avverso,
5.12né monte scorge o mar di sangue asperso.
6.1E 'n te rimira sì leggiadre forme
6.2di felice virtù, che meno apprezza
6.3le peregrine e le romane illustri,
6.4e tutti inverso al cielo i passi e l'orme
6.5e i figli vaghi d'immortal bellezza
6.6cui non disfiora il trapassar de' lustri;
6.7e mentre più gl'illustri,
6.8né crudel guerra i nostri lidi infiamma,
6.9né rischiara il tuo nome acerbo esiglio,
6.10non morte né periglio,
6.11non piaga o serpe e non accensa mamma,
6.12né ferro che s'affini a viva fiamma.
7.1Canzon, vince se stessa
7.2l'alma reale e l'una e l'altra sorte,
7.3essendo la più casta e la più forte.
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