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Rime

PoeTree.it

1.1O del grand'Apennino
1.2figlio picciolo sì, ma glorioso
1.3e di nome più chiaro assai che d'onde,
1.4fugace peregrino
1.5a queste tue cortesi amiche sponde
1.6per sicurezza vengo e per riposo.
1.7L'alta Quercia che tu bagni e feconde
1.8con dolcissimi umori, ond'ella spiega
1.9i rami sì ch'i monti e i mari ingombra,
1.10mi ricopra con l'ombra.
1.11L'ombra sacra, ospital, ch'altrui non niega
1.12al suo fresco gentil riposo e sede,
1.13entro al più denso mi raccoglia e chiuda,
1.14sì ch'io celato sia da quella cruda
1.15e cieca dea, ch'è cieca e pur mi vede,
1.16ben ch'io da lei m'appiatti in monte o 'n valle,
1.17e per solingo calle
1.18notturno io mova e sconosciuto il piede;
1.19e mi saetta sì che ne' miei mali
1.20mostra tanti occhi aver quanti ella ha strali.
2.1Oimè! dal dì che pria
2.2trassi l'aure vitali e i lumi apersi
2.3in questa luce a me non mai serena,
2.4fui de l'ingiusta e ria
2.5trastullo e segno, e di sua man soffersi
2.6piaghe che lunga età risalda a pena.
2.7Sassel la gloriosa alma sirena,
2.8appresso il cui sepolcro ebbi la cuna:
2.9così avuto v'avessi o tomba o fossa
2.10a la prima percossa!
2.11Me dal sen de la madre empia fortuna
2.12pargoletto divelse. Ah! di quei baci,
2.13ch'ella bagnò di lagrime dolenti,
2.14con sospir mi rimembra e de gli ardenti
2.15preghi che se 'n portar l'aure fugaci:
2.16ch'io non dovea giunger più volto a volto
2.17fra quelle braccia accolto
2.18con nodi così stretti e sì tenaci.
2.19Lasso! e seguii con mal sicure piante,
2.20qual Ascanio o Camilla, il padre errante.
3.1In aspro esiglio e 'n dura
3.2povertà crebbi in quei sì mesti errori;
3.3intempestivo senso ebbi a gli affanni:
3.4ch'anzi stagion, matura
3.5l'acerbità de' casi e de' dolori
3.6in me rendé l'acerbità de gli anni.
3.7L'egra spogliata sua vecchiezza e i danni
3.8narrerò tutti. Or che non sono io tanto
3.9ricco de' propri guai che basti solo
3.10per materia di duolo?
3.11Dunque altri ch'io da me dev'esser pianto?
3.12Già scarsi al mio voler sono i sospiri,
3.13e queste due d'umor sì larghe vene
3.14non agguaglian le lagrime e le pene.
3.15Padre, o buon padre, che dal ciel rimiri,
3.16egro e morto ti piansi, e ben tu il sai,
3.17e gemendo scaldai
3.18la tomba e il letto: or che ne gli alti giri
3.19tu godi, a te si deve onor, non lutto:
3.20a me versato il mio dolor sia tutto.
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