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Rime

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1.1Lascia, Musa, le cetre e le ghirlande
1.2di mirto e i bei mirteti, ove talvolta
1.3dolce cantasti lagrimosi carmi;
1.4e prendi lieta altera cetra e grande,
1.5coronata d'allor, ché a chi n'ascolta
1.6canto si dee che agguagli il suon de l'armi;
1.7or tuo favore a me non si risparmi
1.8più ch'a quei che cantar Dido e Pelide:
1.9ché, se ben lodo pargoletto infante,
1.10è 'l ragionar d'Atlante
1.11minor soggetto; e 'l ciel già sì gli arride
1.12che può in cuna agguagliar l'opre d'Alcide.
2.1Già può domare i mostri, ed or lo scudo
2.2tratta, or con l'elmo scherza, e Palla e Marte
2.3l'asta gli arruota l'un, l'altro la spada;
2.4ed egli al folgorar del ferro ignudo
2.5intrepido sorride e con lor parte
2.6l'ore, né scherzo alcun tanto gli aggrada.
2.7Mentre a' fieri trastulli intento bada
2.8soave canto di nutrice o vezzi
2.9non gli lusinghin gli occhi al sonno molle,
2.10ma 'l suon ch'alto s'estolle
2.11lo svegli, e già i riposi e l'ozio sprezzi
2.12e vere laudi ad ascoltar s'avvezzi.
3.1Quinci Lorenzo e quinci Cosmo suone
3.2a le tenere orecchie, e 'n lor si stille
3.3dolce ed alta armonia de' fatti egregi.
3.4Tal, ma in più ferma età, dal suo Chirone
3.5udia cantar l'avventuroso Achille
3.6del genitore e del grand'avo i pregi.
3.7Oda che, scinti d'arme, in toga i regi
3.8temuti in guerra e i capitani invitti
3.9agguagliar di fortuna e di valore;
3.10oda che al primo onore
3.11l'arti greche e romane e i chiari scritti
3.12tornaro e sollevar gl'ingegni afflitti.
4.1Di Giulio ancor la vendicata morte,
4.2ch'ebbe a l'antico Giulio egual fortuna,
4.3sappia, e per duol ne pianga e ne sospiri:
4.4sappia ch'in ciel traslato or gli è consorte
4.5d'onore, e, quando l'orizzonte imbruna,
4.6fra l'altre stelle lampeggiar rimiri
4.7la Giulia luce e vigilar ne' giri,
4.8mentre ad ogni alma al sangue suo rubella
4.9con orrido splendor, con fiera faccia
4.10sangue e morte minaccia.
4.11Teman pur gli empi i rai de l'alta stella,
4.12ché o custodire o vendicar puot'ella.
5.1Oda poi lode più famose e conte
5.2de' lor due grandi e generosi eredi
5.3del sacro peso de l'imperio onusti,
5.4i quai di tre corone ornar la fronte,
5.5calcar gli scettri e dal gran seggio i piedi
5.6porser sovente a' regi ed a gli augusti:
5.7oda come fur saggi e forti e giusti;
5.8come per liberar l'Italia e Roma
5.9l'uno e l'altro sudò sotto il gran manto;
5.10e 'nsieme onori il canto
5.11gli altri che d'ostro e d'or fregiar la chioma,
5.12e lei che Francia armata in gonna ha doma,
6.1Ma sovra mitre e scettri alti e diademi
6.2s'innalzin d'un guerrier l'arme onorate,
6.3che scudo fu d'Italia e spada e scampo,
6.4per cui poteva a' prischi onor supremi
6.5di novo ella aspirar; ma in verde etate
6.6passò, quasi nel ciel trascorre un lampo.
6.7Vedova la milizia ed orbo il campo
6.8rimase, e de' ladroni arte divenne
6.9quella che ne le tue superbe scuole,
6.10Marte, apprender si suole;
6.11e s'ammutir, quando il gran caso avvenne,
6.12le lingue tutte e si stemprar le penne.
7.1Ma pur figliuol lasciò l'alto guerriero
7.2onde il natio terren si fé giocondo
7.3per nova speme; e non fu già fallace,
7.4ché i fondamenti del toscano impero
7.5fermò poi sì, che per crollar del mondo
7.6nulla si scuote e sta sicuro in pace,
7.7e l'onora l'Ibero e 'l Franco e 'l Trace.
7.8Questo lo specchio sia, questo l'oggetto
7.9a cui rivolga vagheggiando i lumi:
7.10quinci i regi costumi,
7.11quinci il valor e 'l senno il pargoletto
7.12tragga e n'imprima e formi il molle petto.
8.1Ma rivolga ancor gli occhi a' veri e vivi
8.2spegli d'ogni valor; miri il gran padre
8.3tra 'l fratel sacro e tra l'armato assiso:
8.4quinci anco i semi di virtù nativi
8.5maturi, e d'alte imagini leggiadre
8.6s'empia e fecondi, e i baci lor nel viso
8.7lietamente riceva e 'l mostri al riso
8.8con cui ben li distingua; indi la mano
8.9al fianco del gran zio sicura stenda
8.10e la spada ne prenda,
8.11e tra sé volga, onore alto e sovrano,
8.12trofei, vittorie, il Nilo e l'oceano.
9.1Gran cose in te desio; ma ciò che fora
9.2mirabile in altrui, leve in te sembra,
9.3o discesa dal ciel Progenie nova:
9.4ch'a te ridon le stelle, a te s'infiora
9.5anzi tempo la terra, a te le membra,
9.6qual pargoletta al ballo, orna e rinnova;
9.7si placa il vento, e l'aria e l'acqua a prova
9.8a te si raddolcisce e rasserena,
9.9e depongon per te le fere il tosco;
9.10stilla a te mele il bosco;
9.11a te nudre il mar perle ed or l'arena,
9.12e scopronti i metalli ogni lor vena.
10.1Mille destrier a te la Spagna serba,
10.2e mille altri ne pasce il nobil regno
10.3che si bagna ne l'Adria e nel Tirreno,
10.4de' quai parte con fronte alta e superba
10.5erra disciolta, e parte altero sdegno
10.6in fumo spira e morde il ricco freno;
10.7e duolsi il Carrarese e marmi a pieno
10.8non stima aver in cui si affretti e sudi
10.9per formar templi ed archi e simolacri
10.10in tua memoria sacri;
10.11e Mongibel rimbomba, e 'n, su l'incudi
10.12ti fan già l'armi i gran giganti ignudi.
11.1Canzon, s'a' piè reali
11.2tua fortuna t'invia, prega, ma taci,
11.3e 'l pregar sia con umiltà di baci.
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