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1.1– Colei ch'ogni amicizïa dissolve
1.2de gli elementi, e diventar se vede
1.3pel suo crud'arco ogni vivente in polve,
1.4a quella cerva che gli umani eccede
1.5qui de pietate, con un nero strale
1.6discacciò l'alma de la propria sede.
1.7Vedendo immobil star quell'animale
1.8qual già fu sua nutrice il giovenetto,
1.9integro, senz'alcuno esterior male,
1.10ponendogli la man poi sopra il petto
1.11e non sentendo palpitare 'l core
1.12come sentì già essendo fanciulletto,
1.13tutto remase pieno de stupore
1.14e più da poi ancor ch'egli s'accorse
1.15esser mancato in lei ogni calore;
1.16e stato un pezzo sopra de sé in forse
1.17che far dovesse de l'amata fiera,
1.18quel ch'or vo' dirte in fantasia gli occorse.
1.19Avido de saper quel che dentro era,
1.20lacrimoso l'aperse per cercare
1.21de quel moto vital la causa vera,
1.22e dove già sentì più frequentare
1.23quel batter natural mentre era viva,
1.24ivi cominciò prima invistigare.
1.25El lato manco primamente apriva
1.26e trovò 'l core e, per cercar più avante,
1.27quello a suo modo ancor da poi partiva;
1.28vedendo le sue celle e arterie tante
1.29fatte con sì mirabil artificio,
1.30stupiva per quell'opera prestante.
1.31Così fra sé facea questo iudicio,
1.32de la mirabil stanza esser partito
1.33quel che già fu rettor de l'edificio;
1.34comprese per la via del viso e audito,
1.35de l'odorato e gli altri sentimenti,
1.36com'è segnor del tutto ivi obedito,
1.37ché tutti i nervi e vene e gl'istrumenti
1.38del mortal corpo da quell'eran mossi
1.39come prima cagion de' suoi momenti;
1.40vedendo poi la macchina de gli ossi
1.41insieme collegati con tant'arte,
1.42del saggio architettor maravigliossi.
1.43De qui drizzò 'l pensier in altra parte
1.44e ebbe infra se stesso imaginato
1.45che la luce che 'l tempo ne comparte
1.46gli avesse il vital caldo entro mandato,
1.47e un sommo maestro e sapïente
1.48giudicò che tal opra ha fabricato.
1.49Vedendol putrefar poi facilmente,
1.50disse: – Il patron non vòl far più retorno,
1.51roinando sua casa sì eccellente –.
1.52Nell'animo volgendo il nuovo scorno,
1.53non sapendo anco quel che fusse morte
1.54e col pensiero regirando intorno,
1.55e discorrendo sopra questo forte,
1.56la mente sua revolse poi a se stesso
1.57temendo esser subietto a simil sorte.
1.58Ben che per pruova conoscesse espresso
1.59da ragione esser retto e assai più ingegno
1.60ch'ad altro animal esserli concesso,
1.61vedendo ancor per evidente segno
1.62nascer le piante e crescere e morire,
1.63altra vita conobbe esser nel legno:
1.64chiaro comprese quelle non sentire
1.65e aver in lor virtù de crescer solo,
1.66la qual vegetativa se suol dire;
1.67pensa se col pensier se levò a volo
1.68e s'aveva piacer nel suo secreto,
1.69ben ch'in quel loco se trovasse solo.
1.70De scienza natural era repleto,
1.71per esser stato de la turba fuora
1.72col cor sincero e l'animo quïeto;
1.73però, Filelio mio, chi se inamora
1.74de l'ardente virtù ch'al ciel ne mena,
1.75l'istinto vero uman ben segue alora,
1.76de letizia immortal la trova piena,
1.77e chi per questa dea fatica prende,
1.78in le fatiche sue li cresce lena.
1.79Quanto è infelice quel che 'l tempo spende
1.80sì come irrazional senza pensiero,
1.81né a cultivar mai l'animo suo attende!
1.82Né prova né ragion gli mostra il vero,
1.83ma inamorato sol de la Fortuna,
1.84la vòl seguir per ogni mal sentiero;
1.85se poi il mira con sua faccia bruna,
1.86sì come vile, spaventato resta
1.87né trova contra lei difes'alcuna.
1.88Ne conosce per pruova manifesta
1.89chi seco pugnar vòl nel mondo cieco:
1.90l'arme a difesa convien dargli questa
1.91sacra regina, qual le ha sempre seco –.
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