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AMOR FUGGITIVO

1.1Scesa dal terzo cielo,
1.2io che sono di lui regina e dea,
1.3cerco il mio figlio fuggitivo Amore.
1.4Quest' ier mentre sedea
1.5nel mio grembo scherzando,
1.6o fosse elezion o fosse errore,
1.7con un suo strale aurato
1.8mi punse il manco lato,
1.9e poi fuggì da me ratto volando
1.10per non esser punito;
1.11né so dove sia gito.
1.12Io che madre pur sono,
1.13e son tenera e molle,
1.14volta l' ira in pietate,
1.15usat' ho poi per ritrovarlo ogn' arte.
1.16Cerc' ho tutto il mio cielo in parte in parte,
1.17e la sfera di Marte, e l' altre rote
1.18e correnti ed immote;
1.19né là suso ne' cieli
1.20è luogo alcuno ov' ei s' asconda o celi.
1.21Tal ch' or tra voi discendo,
1.22mansueti mortali,
1.23dove so che sovente ei fa soggiorno,
1.24per aver da voi nova
1.25se 'l fuggitivo mio qua giù si trova.
1.26Né già trovarlo spero
1.27tra voi, donne leggiadre,
1.28perché, se ben d' intorno
1.29al volto ed a le chiome
1.30spesso vi scherza e vola,
1.31e se ben spesso fiede
1.32le porte di pietate
1.33ed albergo vi chiede,
1.34non è alcuna di voi che nel suo petto
1.35dal li voglia ricetto,
1.36ove sol feritate e sdegno siede.
1.37Ma ben trovarlo spero
1.38negli uomini cortesi,
1.39de' quai nessun si sdegna
1.40d' averlo in sua magione:
1.41ed a voi mi rivolgo, amica schiera.
1.42– Ditemi, ov' è il mio figlio?
1.43Chi di voi me l' insegna
1.44vo' che per guiderdone
1.45da queste labbra prenda
1.46un bacio quanto posso
1.47condirlo più soave;
1.48ma chi me 'l riconduce
1.49dal volontario esiglio,
1.50altro premio n' attenda,
1.51di cui non può maggiore
1.52darli la mia potenza,
1.53se ben in don li desse
1.54tutto 'l regno d' Amore:
1.55e per lo Stige io giuro
1.56che ferme servarò l' alte promesse.
1.57Ditemi, ov' è il mio figlio?
1.58Ma non risponde alcun: ciascun si tace.
1.59– Non l' avete veduto?
1.60Forse ch' egli tra voi
1.61dimora sconosciuto,
1.62e dagli omeri suoi
1.63spiccato aver de' l' ali,
1.64e deposto gli strali,
1.65e la faretra ancor depost' e l' arco,
1.66onde sempre va carco
1.67e gli altri arnesi alteri e trionfali.
1.68Ma vi darò tai segni
1.69che conoscer ai segni
1.70facilmente il potrete,
1.71ancor che di celarsi a voi s' ingegni.
1.72Egli, ben che sia vecchio
1.73e d' astuzia e d' etate,
1.74picciolo è sì, ch' ancor fanciullo sembra
1.75al viso ed a le membra;
1.76e 'n guisa di fanciullo
1.77sempre instabil si move,
1.78né par che luogo trove in cui s' appaghi,
1.79ed ha giuoco e trastullo
1.80di puerili scherzi;
1.81ma il suo scherzar è pieno
1.82di periglio e di danno.
1.83Facilmente s' adira,
1.84facilmente si placa; e nel suo viso
1.85vedi quasi in un punto
1.86e le lagrime e 'l riso.
1.87Crespe ha le chiome d' oro,
1.88e, 'n quella guisa appunto
1.89che Fortuna si pinge,
1.90ha lunghi e folti in su la fronte i crini,
1.91ma nuda ha poi la testa
1.92agli opposti confini.
1.93Il color del suo volto
1.94più che foco è vivace;
1.95ne la fronte dimostra
1.96una lascivia audace;
1.97gli occhi infiammati e pieni
1.98d' un ingannevol riso
1.99volge sovente in biechi; e pur sott' occhio
1.100quasi di furto mira,
1.101né mai con dritto guardo i lumi gira.
1.102Con lingua, che dal latte
1.103par che si discompagni,
1.104dolcemente favella, ed i suoi detti
1.105forma tronchi e imperfetti;
1.106di lusinghe e di vezzi
1.107è pieno il suo parlare,
1.108e son le voci sue sottili e chiare.
1.109Ha sempre in bocca il ghigno,
1.110e gl' inganni e la frode
1.111sotto quel ghigno asconde,
1.112come tra fronde e fior angue maligno.
1.113Questi da prima altrui
1.114tutto cortese e umile
1.115ai sembianti ed al volto,
1.116qual pover peregrin albergo chiede
1.117per grazia e per mercede:
1.118ma, poi che dentro è accolto,
1.119a poco a poco insuperbisce, e fassi
1.120oltra modo insolente;
1.121egli sol vuol le chiavi
1.122tener de l' altrui core,
1.123egli scacciarne fuore
1.124gli antichi albergatori, e 'n quella vece
1.125ricever nova gente;
1.126ei far la ragion serva
1.127e dar legge a la mente;
1.128così divien tiranno
1.129d' ospite mansueto,
1.130e persegue ed ancide
1.131chi li s' oppone e chi li fa divieto.
1.132Or ch' io v' ho dato i segni
1.133e degli atti e del viso
1.134e de' costumi suoi,
1.135s' egli è pur qui fra voi
1.136datemi, prego, del mio figlio aviso.
1.137Ma voi non rispondete?
1.138Forse tenerlo ascoso a me volete?
1.139Volete, ah folli, ah sciocchi,
1.140tenere ascoso Amore?
1.141Ma tosto uscirà fuore
1.142da la lingua e da gli occhi
1.143per mille indicî aperti:
1.144tal, io vi rendo certi,
1.145ch' averrà quello a voi ch' avvenir suole
1.146a colui che nel seno
1.147crede nasconder l' angue,
1.148che co' gridi e co 'l sangue al fin lo scuopre.
1.149Ma, poi che qui no 'l trovo,
1.150prima ch' al ciel ritorni,
1.151andrò cercando in terra altri soggiorni.
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