about
people
how to cite
dataset
versions
json schema
resources
browse
search
authors
books

XXII

Rime

PoeTree.it

1.1Poi ch'altrove il destino andar mi sforza
1.2con quel duol di lasciarti, o mio bel nido,
1.3ch'in me più sempre poggia e si rinforza,
2.1con quel duol, che nel cor piangendo annido,
2.2con la memoria sempre a te ritorno,
2.3o mio patrio ricetto amico e fido:
3.1e maledico l'infelice giorno,
3.2che di lasciarti avennemi; e sospiro
3.3la lentezza del pigro mio ritorno.
4.1Dovunque gli occhi lagrimando giro,
4.2lunge da te, mi sembra orror di morte
4.3qualunque oggetto ancor ch'allegro miro.
5.1Tutto quel che ristora e gioia apporte,
5.2per questi campi e per le piagge amene,
5.3reca a me affanno e duol gravoso e forte.
6.1L'apriche valli, d'aura e d'odor piene,
6.2l'erbe, i rami, gli augei, le fresche fonti,
6.3ch'escon da cristalline e pure vene,
7.1l'ombrose selve, e i coltivati monti,
7.2che da salir son dilettosi e piani,
7.3e più facili quant'uom più su monti,
8.1e tutto quel, che con industri mani
8.2qui l'arte e la natura e 'l ciel opráro,
8.3sono per me deserti alpestri e strani.
9.1Non può temprar alcun dolce l'amaro
9.2ch'io sento de l'acerba dipartita,
9.3ch'io fei dal natio loco amato e caro:
10.1quivi lasciai nel mio partir la vita,
10.2ch'ai piè negletta del mio crudo amante
10.3da me giace divisa e disunita.
11.1E pur tra questi fiori e queste piante
11.2la vo cercando, e di quell'empio l'orme,
11.3ch'ovunque io vada ognor mi sta davante.
12.1E par ch'io 'l vegga, e poi ch'ei si trasforme
12.2or d'un abete, or d'un faggio, or d'un pino,
12.3or d'un lauro, or d'un mirto in varie forme;
13.1parmelo aver negli occhi da vicino,
13.2e le mani a pigliarlo avide stendo,
13.3e la bocca a basciarlo gli avicino:
14.1in questo lo mio error veggio e comprendo,
14.2ché, da l'imaginar e da la speme
14.3delusa, un tronco o un sasso abbraccio e prendo.
15.1Se cantando posar gioiosi insieme
15.2duo augelletti sopra un ramo veggo,
15.3con quel desio ch'Amor dolce al cor preme,
16.1del mio misero stato, e più m'aveggo
16.2che col rimedio de la lontananza,
16.3dov'altri non m'aita, invan proveggo.
17.1Stan pur duo uccelli in lieta dilettanza,
17.2godendo di quel bene unitamente,
17.3ch'al lor desire agguaglia la speranza;
18.1ne le selve e nei boschi Amor si sente,
18.2dal consorzio degli uomini sbandito,
18.3tra i bruti, i quai pur s'aman parimente;
19.1un concorde voler al dolce invito
19.2de la gioia d'amor le fiere tragge,
19.3con affetto in duo cori egual partito;
20.1per monti e valli e selve e lidi e piagge,
20.2quinci e quindi congiunta in modo stretto
20.3coppia sen va di due bestie selvagge:
21.1e l'uom, dal cielo a dominar eletto
21.2tutti gli altri animali de la terra,
21.3dotato di ragione e d'intelletto;
22.1l'uom, che se non vuol, rado o mai non erra,
22.2fa, nei desir d'amor dolci, a se stesso
22.3così continua abominosa guerra,
23.1sì ch'a lui poi d'amar non è concesso,
23.2senza trovar di repugnanti voglie
23.3de la persona amata il core impresso.
24.1In ciò contrario a le donne si voglie
24.2più ch'agli uomini 'l ciel; ch'amano senza
24.3sentir quasi in Amor altro che doglie.
25.1Far non può de le donne resistenza
25.2la natura sì molle ed imbecilla,
25.3di Venere del figlio a la potenza;
26.1picciol'aura conturba la tranquilla
26.2feminil mente, e di tepido foco
26.3l'alma semplice nostra arde e sfavilla.
27.1E quanto avem di libertà più poco,
27.2tanto 'l cieco desir, che ne desvia,
27.3di penetrarne al cor ritrova loco;
28.1sì che ne muor la donna, o fuor di via
28.2esce de la comun nostra strettezza,
28.3e per picciolo error forte travia.
29.1Quanto a la libertate è manco avezza,
29.2tanto in furia maggior l'avien che saglia,
29.3s'Amor quei nodi violento spezza;
30.1né per poco vien mai che doglia assaglia
30.2per tirar il suo amante al suo desio
30.3ma ciascun mezzo prova quant'ei vaglia.
31.1Così sforzata son di far anch'io,
31.2d'amor ne la difficile mia impresa,
31.3per ottener il ben ch'amo e desio;
32.1e, se ben fatt'a me vien grande offesa,
32.2nullo argomento usato in espugnarti,
32.3amante ingrato mi rincresce o pesa.
33.1Per darti luogo, venni in queste parti,
33.2ed al tuo arbitrio di te cassa vivo,
33.3sperando in tal maniera d'acquistarti.
34.1Qui, dov'è 'l prato verde e chiaro il rivo,
34.2venni, e de le dolci onde al roco suono,
34.3e degli uccelli al canto e parlo e scrivo.
35.1In luogo ameno e dilettevol sono,
35.2ma non è quivi l'allegrezza mia,
35.3se non quanto di te penso e ragiono;
36.1anzi 'l pensar di te dagli occhi invia
36.2lagrime amare, e de l'altrui piacere
36.3sento più farsi la mia sorte ria.
37.1L'altrui gioie d'amor tante vedere
37.2a le fiere, agli augelli, ai pesci darsi
37.3mi fa nel mio dolor più doglia avere:
38.1non può l'invidia mia dentro celarsi,
38.2ma con sospiri e pianto, e con lamenti
38.3vien per la bocca e gli occhi a disfogarsi.
39.1Ben più, che degli altrui dolci contenti,
39.2allargo 'l pianto e senza fin mi doglio
39.3de l'acerba cagion de' miei tormenti;
40.1ma, poi d'ammollir tento un aspro scoglio,
40.2che più s'indura, e più s'impietra, quanto
40.3più mostro il sospiroso mio cordoglio,
41.1e poi che 'l mio dolor ti giova tanto,
41.2io mi vivrò, tra queste selve ombrose,
41.3sol de la tua memoria e del mio pianto.
42.1Qui farà l'ore mie liete e gioiose
42.2veder che 'l prato, il poggio, il bosco e 'l fiume
42.3dian ricetto a l'altrui gioie amorose;
43.1veder per natural dolce costume
43.2gli augei, le fiere e i pesci insieme amarsi
43.3in modo, che da l'uom non si costume;
44.1e senza alcun sospetto insieme andarsi
44.2liberamente ovunque Amor gli guide,
44.3e l'uno in grembo a l'altro riposarsi.
45.1Nulla il gran lor piacer toglie o divide,
45.2ma sempre il sommo lor diletto cresce;
45.3di che me, con duol mista, invidia uccide.
46.1Ecco, che fuor d'un antro, or ch'io parlo, esce
46.2coppia felice di due dame snelle,
46.3cui sempre star in un sol luogo incresce;
47.1e là due rondinette unirsi anch'elle
47.2veggo in un ramo verde. Ahi del mio amante
47.3voglie contrarie al mio desir rubelle!
48.1Dove parlan d'amor l'erbe e le piante,
48.2dove i desir d'ognun sono concordi,
48.3in quest'almo paese circostante
49.1m'addusse Amor, perch'io più mi ricordi,
49.2ne la dolcezza de l'altrui venture,
49.3dei pensier d'uom crudel dai miei discordi.
50.1Né questo accresce sol le mie sventure,
50.2per prova intender dai boschi e dai sassi
50.3quanto sian meco acerbe le sue cure;
51.1ché sempre avanti a la memoria stassi
51.2quanto, per fuggir l'odio di colui,
51.3da la patria gentil mi dilungassi:
52.1da quell'Adria tranquilla e vaga, a cui
52.2di ciò che in terra un paradiso adorni
52.3non si pareggi alcun diletto altrui:
53.1da quei d'intagli e marmo avrei soggiorni,
53.2sopra de l'acque edificati in guisa,
53.3ch'a tal mirar beltà queto il mar torni;
54.1e perciò l'onda dal furor divisa
54.2quivi manda a irrigar l'ama cittade
54.3del mar reina, in mezzo 'l mar assisa,
55.1a' cui piè l'acqua giunta umile cade
55.2e per diverso e tortuoso calle
55.3s'insinua a lei per infinite strade.
56.1Quivi tributo il padre Ocean dàlle
56.2d'ogni ricco tesoro, e 'l cielo amico
56.3ciascun'altra a lei pon dopo le spalle;
57.1sì che nel tempo novo o ne l'antico
57.2non fu mai chi tentasse violarla,
57.3ch'al pensar sol confuse ogni nemico.
58.1Tutto 'l mondo concorre a contemplarla,
58.2come miracol unico in natura
58.3più bella a chi si ferma a mirarla,
59.1e, senza circondata esser di mura,
59.2più d'ogni forte innaccessibil parte
59.3senza munizion forte e sicura.
60.1Quanto per l'universo si comparte
60.2d'utile e necessario a l'uman vitto,
60.3da tutto l'universo si diparte;
61.1ed, a render recato a lei 'l suo dritto,
61.2di quel, che in lei non nasce, ella più abonda
61.3d'ogni loco al produr atto e prescritto,
62.1sì ch'eterna abondanzia la circonda,
62.2e di tutti i paesi fruttuosi
62.3più ricca è d'Adria l'arenosa sponda.
63.1Altro che valli amene o colli ombrosi
63.2sembrano d'Adria placida e tranquilla
63.3i palagi ricchissimi e pomposi.
64.1Il mar e 'l lito quivi arde e sfavilla
64.2d'amor, che tra nereidi e semidei
64.3quell'acque salse di dolcezza instilla.
65.1Venere in cerchio ancor degli altri dèi
65.2scende dal ciel su questa bella riva,
65.3con l'alme Grazie in compagnia di lei.
66.1E senza che più avanti io la descriva,
66.2per fortuna noiosa e violenta,
66.3gran tempo son di lei rimasta priva:
67.1per far la voglia altrui paga e contenta
67.2io diparti', sperando alfin quell'ira,
67.3se non estinguer, e far tepida e lenta.
68.1Or, che quanto si piange o si sospira
68.2per me infelice è tutto sparso al vento,
68.3ché 'l mio amante la vista altrove gira;
69.1poi che 'l crudele ad altro oggetto è intento,
69.2perché lontan da la mia patria amata
69.3vo facendo più grave il mio tormento?
70.1Ma, se t'ho follemente, Adria, lasciata,
70.2del cor l'arsura alleviar pensando,
70.3dal mio danno veder allontanata,
71.1l'ardor più tosto è in ciò gito avanzando,
71.2e con la gelosia e col sospetto
71.3s'è venuto più sempre riscaldando.
72.1L'altrui d'amor goduto a pien diletto
72.2per questi campi, e 'l temer che compagna
72.3l'empio, a me, non faccia altra del suo letto,
73.1e de la patria mia celebre e magna
73.2gli alti ornamenti e lo splendor superno
73.3qui 'l bosco odiar mi fanno e la campagna:
74.1ad Adria col pensier devoto interno
74.2ritorno e, lagrimando, espressamente
74.3a prova del martìr l'error mio scerno.
75.1Ma, se 'l suo fallo scema chi si pente,
75.2d'esser da te partita mi pentisco,
75.3o mio bel nido, e me ne sto dolente;
76.1e, dapoi che non cessa il mio gran risco
76.2per lontananza il meglio è ch'io mi mora
76.3del gran dolor che per amar soffrisco,
77.1senz'a' miei danni aggiunger questo ancora,
77.2di far da le mie cose a me più care
77.3per tanto spazio sì lunga dimora.
78.1Perch'alfin mi risolvo di tornare,
78.2e, se non m'è contraria a pien la sorte,
78.3se ben un'ora un secolo mi pare,
79.1spero tornar in spazio d'ore corte.
Supported by the Czech Science Foundation (GA23-07727S)