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XIII

Rime

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1.1Non più parole: ai fatti, in campo, a l'armi,
1.2ch'io voglio, risoluta di morire,
1.3da sì grave molestia liberarmi.
2.1Non so se 'l mio «cartel» si debba dire,
2.2in quanto do risposta provocata:
2.3ma perché in rissa de' nomi venire?
3.1èe vuoi, da te mi chiamo disfidata;
3.2e, se non, ti disfido; o in ogni via
3.3la prendo, ed ogni occasion m'è grata.
4.1Il campo o l'armi elegger a te stia
4.2ch'io prenderò quel, che tu lascerai;
4.3anzi pur ambo nel tuo arbitrio sia.
5.1Tosto son certa che t'accorgerai
5.2quanto ingrato e di fede mancatore
5.3fosti e quanto tradito a torto m'hai.
6.1E, se non cede l'ira al troppo amore,
6.2con queste proprie mani, arditamente
6.3ti trarrò fuor del petto il vivo core.
7.1La falsa lingua, ch'in mio danno mente,
7.2sterperò da radice, pria ben morsa
7.3dentro 'l palato dal suo proprio dente;
8.1e, se mia vita in ciò non fia soccorsa,
8.2pur disperata prenderò in diletto
8.3d'esser al sangue in vendetta ricorsa;
9.1poi col coltel medesmo il proprio petto,
9.2de la tua occision sazia e contenta,
9.3forse aprirò, pentita de l'effetto.
10.1Or, mentre sono al vendicarmi intenta,
10.2entra in steccato, amante empio e rubello,
10.3e qualunque armi vuoi tosto appresenta.
11.1Vuoi per campo il segreto albergo, quello
11.2che de l'amare mie dolcezze tante
11.3mi fu ministro insidioso e fello?
12.1Or mi si para il mio letto davante,
12.2ov'in grembo t'accolsi, e ch'ancor l'orme
12.3serba dei corpi in sen l'un l'altro stante.
13.1Per me in lui non si gode e non si dorme,
13.2ma 'l lagrimar de la notte e del giorno
13.3vien che in fiume di pianto mi trasforme.
14.1Ma pur questo medesimo soggiorno,
14.2che fu de le mie gioie amato nido,
14.3dov'or sola in tormento e 'n duol soggiorno,
15.1per campo eleggi, accioch'altrove il grido
15.2non giunga, ma qui teco resti spento,
15.3del tuo inganno ver' me, crudel infido:
16.1qui vieni, e pien di pessimo talento
16.2accomodato al tristo occhio porta
16.3ferro acuto e da man ch'abbia ardimento.
17.1Quell'arme che da te mi sarà pòrta,
17.2prenderò volentier, ma più, se molto
17.3tagli, e da offender sia ben salda e corta
18.1Dal petto ignudo ogni arnese sia tolto,
18.2al fin ch'ei, disarmato a le ferite,
18.3possa 'l valor mostrar dentro a sé accolto.
19.1Altri non s'impedisca in questa lite,
19.2ma da noi soli due, ad uscio chiuso,
19.3rimosso ogni padrin, sia diffinita.
20.1Quest'è d'arditi cavalier buon uso,
20.2ch'attendon senza strepito a purgarsi,
20.3se si senton l'onor di macchie infuso:
21.1così o vengon soli ad accordarsi
21.2o, se strada non trovano di pace,
21.3pòn del sangue a vicenda saziarsi.
22.1Di tal modo combatter a me piace,
22.2e d'acerba vendetta al desir mio
22.3questa maniera serve e sodisface.
23.1Benché far del tuo sangue un largo rio
23.2spero senz'alcun dubbio, anzi son certa,
23.3senza una stilla spargerne sol io;
24.1ma, se da te mi sia la pace offerta?
24.2se la via prendi, l'armi poste in terra,
24.3a le risse d'amor del letto aperta?
25.1Debbo continuar teco anco in guerra,
25.2poi che, chi non perdona altrui richiesto,
25.3con nota di viltà trascorre ed erra?
26.1Quando tu meco pur venissi a questo,
26.2per aventura io non mi partirei
26.3da quel ch'è convenevole ed onesto.
27.1Forse nel letto ancor ti seguirei,
27.2e quivi, teco guerreggiando stesa,
27.3in alcun modo non ti cederei:
28.1per soverchiar la tua sì indegna offesa
28.2ti verrei sopra, e nel contrasto ardita,
28.3scaldandoti ancor tu ne la difesa,
29.1teco morrei d'egual colpo ferita.
29.2O mie vane speranze, onde la sorte
29.3crudel a pianger più sempre m'invita!
30.1Ma pur sostienti, cor sicuro e forte,
30.2e con l'ultimo strazio di quell'empio
30.3vendica mille tue con la sua morte;
31.1poi, con quel ferro ancor tronca il tuo scempio.
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