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1.1Donna, la vostra lontananza è stata
1.2a me, vostro fedel servo ed amante,
1.3morte tanto crudel quanto insperata.
2.1Nel gentil vostro angelico sembiante
2.2abitar l'alma e 'l mio cor vago suole,
2.3e ne le luci sì leggiadre e sante:
3.1queste fùr risplendente unico sole
3.2sovra i miei dì, senza lor tristi e negri,
3.3e di quel pieni, ond'uom via più si duole,
4.1come sono a me adesso orbati ed egri,
4.2in questa sepoltura de la vita,
4.3che non fia, senza voi, che si reintegri.
5.1Con voi l'anima mia s'è dipartita,
5.2anzi 'l mio spirto e l'anima voi sète,
5.3e tutta la virtù vitale unita:
6.1e, s'uom morto parlar vien che si viete,
6.2non io, ma di me parla in cambio quella,
6.3che ne le vostre man mia vita avete.
7.1Questa non pur vi scrive e vi favella
7.2per miracol d'Amor, in cotal guisa,
7.3che, ne l'esser io morto, in voi vive ella;
8.1ma, stando dal cor vostro non divisa,
8.2vi susurra a l'orecchie di segreto,
8.3e 'l mio misero stato vi divisa.
9.1Né perciò del mio male altro ben mieto,
9.2se non ch'agli occhi vostri ei si figura
9.3con spettacolo a voi gioioso e lieto;
10.1e, mentre meco ognor v'innaspra e indura,
10.2superate ne l'essermi crudele
10.3le fiere mostruose a la natura.
11.1Lasso, ch'io spargo ai venti le querele,
11.2anzi è un percuoter d'onde a duro scoglio,
11.3quanto mai di voi pianga e mi querele.
12.1Mosso s'insuperbisce il vostro orgoglio,
12.2sì come 'l mar a l'impeto de' venti,
12.3mentre a ragion con voi di voi mi doglio:
13.1ed or, per far più gravi i miei tormenti,
13.2per levarmi 'l ristoro, ch'io sentia
13.3nel formarvi propinquo i miei lamenti,
14.1n'andaste a volo per diversa via,
14.2quando men sospettava, a dimostrarvi
14.3in tutti i modi a me contraria e ria.
15.1Qual neve sotto 'l sol, piangendo sparvi
15.2con quest'orma di vita, e con quest'ombra
15.3vana e insufficiente a seguitarvi;
16.1anzi, da' miei sospir caccia e sgombra,
16.2col vento, ch'a voi venne, si risolse,
16.3che spirando al bel sen fors'or v'ingombra.
17.1Empio destin, ch'altrove vi rivolse
17.2dal mirar lo mio strazio e quella pena,
17.3che infinita al mio cor per voi s'accolse!
18.1Troppo era la mia vita alta, serena,
18.2darvi in presenzia de la mia gran fede
18.3col vicin pianger mio certezza piena,
19.1e riceverne asprissima mercede
19.2di presenti minacce e di ripulse,
19.3contrario a quel ch'a la pietà si chiede.
20.1Ben certo allor benigno il ciel m'indulse:
20.2e troppo chiara ancor nel sommo sdegno
20.3la luce de' vostr'occhi a me rifulse.
21.1Di gustar quel piacer non era degno,
21.2ch'io sentia, nel vedervi, aspro e mortale
21.3far più sempre 'l mio duol, con ogni ingegno:
22.1or lasso piango il mio passato male,
22.2quando a le mie d'amor gravi percosse
22.3non fu in dolcezza alcun diletto eguale.
23.1Amor d'acerbo colpo mi percosse,
23.2di quel che di piacer è in tutto privo,
23.3quando da me, madonna, vi rimosse.
24.1Dianzi fu 'l viver mio lieto e giulivo,
24.2ed or, a prova del mio mal cotanto,
24.3sento 'l mio ben, mentre di lui mi privo.
25.1Deh tornate a veder il mio gran pianto;
25.2venite a rinovar l'aspre mie piaghe,
25.3senza lasciarmi respirar alquanto:
26.1di ciò contente fian mie voglie e paghe,
26.2che 'l mio duol, da voi fatto ancor maggiore,
26.3mirin da presso lame luci vaghe.
27.1A me fia d'alta gioia ogni dolore;
27.2e in gran pietà riceverà lo strazio,
27.3e in dolce aita ogni aspra offesa il core,
28.1pur ch'a noi ritorniate in breve spazio.
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