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1.1A voi la colpa, a me, donna, s'ascrive
1.2il danno e 'l duol di quelle pene tante,
1.3che 'l mio cor sente e 'l vostro stil descrive.
2.1L'alto splendor di quelle luci sante
2.2recando altrove, e 'l lor soave ardore,
2.3ai colpi del mio amor foste un diamante.
3.1Io vi pregai, dagli occhi il pianto fore
3.2sparsi largo, e sospir gravi del petto:
3.3non m'aiutò pietà, non valse amore.
4.1Valse, via più che 'l mio, l'altrui rispetto;
4.2e, benché umìl mercé v'addimandai,
4.3pur sol rimasi in solitario tetto.
5.1D'ir altrove eleggeste, io sol restai,
5.2com'a voi piacque ed a mia dura sorte:
5.3sì che invidia ai più miseri portai.
6.1E, s'or avvien che a voi pentita apporte
6.2alcun dolore il mio grave tormento,
6.3in ciò degno è ch'amando io mi conforte.
7.1Dunque per me del tutto non è spento
7.2quel foco di pietà, ch'ove dimora
7.3fa d'animo gentil chiaro argomento.
8.1Di voi, cui 'l ciel tanto ama e 'l mondo onora,
8.2di bellezza e virtute unico vanto,
8.3con cui le Grazie fan dolce dimora,
9.1gran prezzo è ancor, se nel corporeo manto,
9.2dove star con Amor Venere suole,
9.3virtù chiudete in ciel gradita tanto.
10.1èe 'l vostro cor del mio dolor si duole,
10.2s'egualmente risponde a' miei desiri,
10.3oh vostre doti e mie venture sole!
11.1Tra quanto Amor le penne aurate giri,
11.2non ha chi, com'io, dolce arda e sospire,
11.3né tra quanto del sol la vista miri.
12.1Dolc'è, quant'è più grave, il mio languire,
12.2se, qual nel vostro dir pietoso appare,
12.3sentite del mio mal pena e martìre.
13.1Che poi non mi cediate nell'amare,
13.2esser non può, ché la mia fiamma ardente
13.3nel gran regno amoroso non ha pare.
14.1Troppo benigno a' miei desir consente
14.2il ciel, se dal mio cor la fiamma mossa
14.3vi scalda il ghiaccio della fredda mente.
15.1In voi non cerco affetto d'egual possa,
15.2quel ch'a far di duo uno, un di duo viene,
15.3e duo traffigge di una sol percossa.
16.1Troppo del viver mio l'ore serene
16.2fôrano, e tanto più il mio ben intero,
16.3quanto più raro questo amando avviene:
17.1quanto Amor men sostien sotto 'l suo impero
17.2che 'n duo cor sia una fiamma egual partita,
17.3tanto più andrei de la mia sorte altero.
18.1sì come troppo è la mia speme ardita,
18.2che sì audaci pensieri al cor m'invia,
18.3per strada dal discorso non seguìta,
19.1da l'un canto il pensar sì com'io sia,
19.2verso 'l vostro valor, di merto poco,
19.3dal soverchio sperar l'alma desvia;
20.1da l'altro Amor gentil ch'adegui invoco
20.2la mia tanta con voi disagguaglianza,
20.3e gridando mercé son fatto roco.
21.1D'Amor, ch'a nullo amato per usanza
21.2perdona amar, dove un bel petto serra
21.3pensier cortesi, invoco la possanza:
22.1quella, onde 'l ciel ei sol chiude e disserra,
22.2e, perch'a lui la terra è poco bassa,
22.3gli spirti fuor de l'imo centro sferra,
23.1prego che l'alma travagliata e lassa
23.2sostenga; e, se non ciò, vaglia pietate
23.3là dove 'l vostro orgoglio non s'abbassa.
24.1Di mercé sotto aspetto non mi date
24.2lusingando martìr, tanto più ch'io
24.3v'adoro; e quanto prima ritornate,
25.1ch'al lato starvi ognor bramo e desio.
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