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I

Benuccio (????–????)
Poesie

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1.1O be' signor, poi che mangiato avete
1.2la 'mbandigione e la vivanda tutta,
1.3un bel panier di frutta
1.4vi vo' donare in tre parti partito,
1.5perché la mensa non rimanga asciutta
1.6a sullazzar la dilettevol sete;
1.7ma prima intenderete
1.8i nomi loro e com'egli è sortito.
1.9Dieci per ogni parte, ognun fiorito,
1.10e l'una delle tre nïente lassa,
1.11ché saporita passa
1.12senza gittarne; e gli altri di fuor netti,
1.13emperò che perfetti
1.14dentro non sono; e gli altri di fuor mondi,
1.15però che dentro son molto giocondi.
2.1Di fichi e d'uve il primo è colmo e pieno,
2.2di pere e mele ;
2.3cotogne ancor ci ha molte,
2.4cederni e muse che par un diletto;
2.5frave e more con esse son raccolte,
2.6sorbe dure e mature acolte in fieno
2.7da non venir mai meno;
2.8così le vo' riposte in luogo netto.
2.9Dirò 'l secondo, poiché 'l primo è detto,
2.10cioè di quegli che son buon di fuori.
2.11Tutti di buon sapori
2.12son, come gli altri, e d'ottima ragione;
2.13e dinanzi si pone
2.14il datter per migliore, e tal mi pare,
2.15ch'ad altro frutto nol sapre' aguagliare.
3.1Ciriege ci ha d'ogni ragion che sia,
3.2e molte muniache e pesche ancora;
3.3di giugiole s'infiora
3.4questa seconda parte del paniere,
3.5tal ch'a vedello tutto m'inamora,
3.6tanto è ripieno d'ogni leggiadria.
3.7Le susine per via
3.8già non mi caddon di tutte maniera,
3.9né quella che rallegra il barattiere,
3.10quando la puote aver con un pan caldo
3.11carube con melane
3.12e molte cornie belle e colorite,
3.13che del Terresto ben paiono uscite.
4.1La terza parte melarance e pigne,
4.2ed èvi la lumia e la nocciuola,
4.3non due o una sola,
4.4ma gran dovizia ci ha di queste e quelle;
4.5quelle c'han dentro color di viuola,
4.6mele granate ricolte di vigne;
4.7noci non ci ha maligne,
4.8amandorle, castagne e zaccherelle;
4.9fistuche ancora in ultimo con elle.
4.10Più bel presente non fu mai veduto,
4.11però sia ricevuto
4.12in grazia da voi, gentil signori.
4.13Gustate lor savori,
4.14come son dolci, buoni e odorosi,
4.15e come son perfetti e saporosi.
4.16— E vederete ben s'io son perfetto
4.17e buon lavorator dell'orto mio;
4.18ma, 'n buona fé di Dio,
4.19che la brinata mi ci fa gran danno!
4.20Che, se non frutta meglio in quest'altr'anno,
4.21me ne conviene andare alla montagna,
4.22e con una mia ragna
4.23i' piglierò d'ogni ragione uccelli.
4.24E giuochi non son belli,
4.25chi perde il tempo in acquistar la state!
4.26Rendetemi il paniere e a Dio siate.
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