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1.1Spogliate, o verginelle,
1.2pure cultrici de la casta Diva,
1.3a guisa d' api in schiere liete e belle
1.4ogni prato, ogni riva
1.5de' suoi più chiari onori,
1.6e 'nghirlandate di rose e di fiori,
1.7al mormorar di questa fonte viva
1.8che garrendo c' invita,
1.9alziamo il nome al Ciel di Margherita.
1.10Fuor, fuor, genti profane,
1.11ché così caste lodi udir non lice
1.12ad anime che sian scabre e villane.
1.13Questa bella Fenice
1.14al mondo unica e sola,
1.15che per un Ciel di gloria altera vola
1.16già fatta de la morte vincitrice,
1.17nel foco, ove si pasce
1.18de l' ardente virtù, more e rinasce;
1.19e con le nove piume
1.20che danno meraviglia a la natura,
1.21bianche, purpuree e d' or, sparge di lume
1.22grande fuor di misura
1.23tutto questo emispero
1.24che senza quel saria turbido e nero,
1.25e mostra, piena di pietosa cura,
1.26ad ogni nobil mente
1.27la strada d' ire al verace Oriente.
1.28Ma la sua gloria grande,
1.29che, come un sol, col suo lucente raggio
1.30per quest' aere seren s' allarga e spande,
1.31ci nasconde il viaggio
1.32e l' orme del suo volo,
1.33ond' ella sola, in noi lasciando il duolo,
1.34quasi alato del Ciel santo Messaggio
1.35ne la fronte di Dio
1.36si specchia, e pasce il suo gentil desio;
1.37e mentre gli occhi intenti
1.38tien ne la faccia del primo Motore,
1.39tutte quelle beate e liete genti
1.40arde di casto amore,
1.41le quai chiamando il mondo
1.42ricco solo per lei, per lei giocondo;
1.43posci' adorna de' rai del suo splendore,
1.44pieno d' invidia il Cielo
1.45lasciando, torna ove fa caldo e gielo.
1.46Cigni canori e belli,
1.47che col soave e dilettoso canto
1.48lungo i correnti e lucidi ruscelli
1.49ogni sua gloria e vanto
1.50a la morte togliete,
1.51et inalzando da l' onde di Lete
1.52i nomi illustri e gloriosi, tanto
1.53gli sollevate in alto
1.54che non temon del tempo il fiero assalto,
1.55a costei consacrate
1.56le dotte carte e i ben vergati inchiostri,
1.57erché ne l' arco suo l' eternitate
1.58gli appenda e gli dimostri,
1.59quando ancor le faville
1.60spente saran del gran nome d' Achille,
1.61agli futuri e gran nipoti vostri,
1.62et al suo onor s' inchini
1.63la gente ovunque ha 'l mondo i suoi confini.
1.64Ergete in Elicona,
1.65o de l' eternità sorelle amiche,
1.66dove Permesso mormorando suona
1.67o ne le piagge apriche
1.68ov' Ippocrene inonda
1.69l' alte radici de la laurea fronda,
1.70un ricco et alto tempio, il qual nemiche
1.71forze del tempo irato
1.72né ferro tema di maligno fato,
1.73al nome di costei,
1.74ov' Apollo con voi canti talora
1.75le lodi sue come degli altri Dei,
1.76e dove ad ora ad ora
1.77vengan casti e devoti
1.78a cantar le sue glorie i sacerdoti,
1.79il qual consperga la vermiglia aurora,
1.80sempre che porta il giorno,
1.81dei più bei fior celesti entro e d' intorno.
1.82A voi sol si conviene
1.83soggetto tale, e di voi solo è degno,
1.84ché le menti qua giù basse e terrene
1.85non s' inalzano al segno
1.86dove aggiunge il suo merto;
1.87e s' or, quasi un' altr' Icaro, coperto
1.88d' ali cerate, per lodarla io vegno,
1.89in mezzo del camino
1.90caggio, come vedete, a capo chino.
1.91Canzo, la troppo luce m' abbarbaglia,
1.92e tant' alt' è 'l soggetto
1.93ch' aggiunger non vi può nostro intelletto.
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