about
people
how to cite
dataset
versions
json schema
resources
browse
search
authors
books
1.1Temo, Donna gentil, ch' alzarmi in alto
1.2volendo con cerate penne e frali,
1.3e per lo ciel de' vostri onor vagare,
1.4mi mancheranno a mezzo 'l volo l' ali,
1.5tal ch' io farò sì periglioso salto
1.6come colui che nome diede al mare:
1.7ma se pur pien di tema dispiegare
1.8l' alto pianeta mio mi fa le piume,
1.9cessi tanto l' ardor del suo bel foco
1.10ch' io possa in ogni loco
1.11le vaghezze mirar di sì gran lume,
1.12né stilli a poco a poco
1.13la molle cera il sol di sua beltate,
1.14ond' io sia essempio a la futura etate.
1.15E poi che 'l Cielo il vostro nome altero,
1.16alma reale, ad onorar mi chiama,
1.17perché sprezzi il furor del tempo avaro,
1.18acciò viva ad ognor la vostra fama,
1.19purgate il tenebroso mio pensiero
1.20coi rai del vostro sol lucido e chiaro;
1.21e quell' ombre, che l' alma scoloraro,
1.22del mio corpo mortal, grave e terreno,
1.23quando scese dal Ciel pura e lucente,
1.24col vago lume ardente
1.25sgombrate sì che, lucido e sereno
1.26come da l' oriente
1.27esce Febo talor, se n' esca e poggi,
1.28sì che nel Ciel co' vostri onori alloggi.
1.29Non nobiltà di sangue, onde ne sete
1.30sol quanto si conviene in vista altera,
1.31non di ricchezze onor vano e di stati,
1.32non terrena bellezza, che la sera
1.33semina il tempo, e la mattina miete,
1.34vi dan pregi sì rari e sì lodati:
1.35che la gloria del sangue è de' passati,
1.36i quali con la mano, con l' ingegno,
1.37e col proprio valor si fero illustri;
1.38vive a pena due lustri
1.39mortal beltà, che senz' altro sostegno
1.40è quai rose e ligustri;
1.41e dono la ricchezza è di fortuna,
1.42che non osserva mai promessa alcuna.
1.43Ma l' interna beltà pura e celeste,
1.44a quell' eterna del Fattor simile,
1.45per cui sì lieta andate e sì superba,
1.46sovr' ogn' altra vi fa bella e gentile
1.47volar per questo ciel con l' ali preste
1.48al vero ben, ch' a voi lassù si serba:
1.49non sì pregno il terren di fiori e d' erba
1.50rende il fiato di Zefiro, e l' umore
1.51che manda Cinzia da be' raggi algenti,
1.52come voi co' prudenti
1.53pensieri, e vaghi di virtù e d' onore,
1.54fate le nostre menti
1.55gravide di leggiadre altere voglie,
1.56qualor l' alma a parlar la lingua scioglie.
1.57Ben può ne' raggi del sovran pianeta,
1.58come il Re degli augelli, intento e saldo
1.59l' occhio tener, et in quel foco eterno,
1.60chiunque affisa il lume ardito e baldo
1.61nel bel viso, qualor pensosa e lieta
1.62l' alma si mostra col suo raggio interno,
1.63bramosa far di noi dolce governo;
1.64qualor a la sua lucida fenestra
1.65s' appoggia, e del Fattor l' alta sembianza,
1.66ch' ogni bellezza avanza,
1.67discopre a noi da la prigion terrestra,
1.68a nobile speranza
1.69chiamando i desir nostri incauti e folli,
1.70che van col senso per piaggie e per colli.
1.71Altre grazie, altre voci, altre manere,
1.72altri costumi, altri atti, altre parole
1.73l' anima vostra fan vaga et adorna;
1.74altre rose vermiglie, altre viole
1.75le dipingono il volto; altro piacere
1.76piove dagli occhi, u' casto amor soggiorna:
1.77quanto di bel Donna mortale adorna
1.78è vile a lato a quel ch' ella cortese
1.79per far l' anime altrui belle dispensa,
1.80di dolce zelo accensa;
1.81ma chi vedesse quando al cielo intese
1.82tien le sue luci, e pensa
1.83a la beltà di Dio mirandol fiso,
1.84vedrebbe tutto il bel del Paradiso.
1.85Ovunque de le voglie alte e leggiadre
1.86lasciando l' orme di virtù coperte
1.87volge il gentile et onorato piede,
1.88o per le vie del cielo ad altri incerte,
1.89o per quelle del mondo oscure et adre,
1.90van seco Carità, Speranza, e Fede;
1.91Prudenza, col cristallo ove si vede
1.92ogni futura, ogni passata cosa,
1.93senza cui ben oprar non c' è concesso,
1.94talor le siede appresso,
1.95talor nanzi le va grave e pensosa,
1.96seco parlando spesso
1.97come si debba andar per questo bosco
1.98de la vita mortal fallace e fosco.
1.99Lodata castità, non già da morso
1.100d' infamia o di timor guidata e retta,
1.101ma da fren di ragion dolce e soave,
1.102segue questa gentil vaga angioletta
1.103ove de' suoi desii rivolge il corso,
1.104come legno maggior picciola nave;
1.105del suo ricco tesor l' aurata chiave
1.106tien cortesia, e quel dispensa e dona
1.107con giudicio e ragion sempre a chi merta,
1.108e con la mano aperta
1.109chiama a' suoi doni ogni gentil persona,
1.110sendo secura e certa
1.111che più d' altro felice è sol colui
1.112che può giovar, e spesso giova altrui.
1.113Non più che da la cieca notte l' ombra,
1.114o la luce dal sole, alta virtute
1.115da lei giamai si parte o s' allontana,
1.116e per condurla al porto di salute,
1.117ogni nebbia, che 'l cor sovente ingombra,
1.118fa dal suo bel seren sempre lontana;
1.119tal che del vostro onor suona la Tana,
1.120l' Ibero, il Nilo, l' Indo, e quanto scerne
1.121quest' ampio ciel con tanti vaghi lumi;
1.122e mentre al mare i fiumi
1.123correnti porteran l' onde paterne,
1.124mentre dolci costumi
1.125avrà Donna gentil, vivrà fra noi,
1.126e ne l' imperio eterno anco dopoi.
1.127O de' doni del ciel ricca e felice
1.128alma, che lieta con sì fide scorte
1.129t' inalzi al sommo ben qualor ti piace,
1.130non per sentier, per vie dubbiose e torte,
1.131ma per dritte e secure, ove non lice
1.132alzarsi con pensier vano e fallace,
1.133tu con eterna e riposata pace
1.134appaghi nel Signore ogni tua voglia,
1.135mirando dove i santi angeli eletti
1.136in mezzo ai più perfetti
1.137t' ergono un seggio d' oro, onde la spoglia,
1.138e i mondani diletti,
1.139scarca, lasciati in terra, udir potrai
1.140ragionar Dio senza stancarti mai.
1.141Se con penne di stil cotanto alzarti
1.142non puoi, canzon, quanto s' inalza e vola
1.143la gloria di colei che scrivi e canti,
1.144dille in voci tremanti:
1.145O di valor Fenice unica e sola,
1.146i' vi vengo davanti
1.147sol per saper se 'l mio cantar v' annoia,
1.148acciò che tosto o mi nasconda o moia.
Supported by the Czech Science Foundation (GA23-07727S)