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1.1Por freno omai, Rutilio, al lungo pianto,
1.2e rischiarando i tuoi foschi pensieri
1.3rivesti l' alma di più lieto manto:
1.4che non si ponno i fati empi e severi
1.5piegar nel pianto mai, né per sospiri,
1.6poi ch' han segnato i dì torbidi e neri.
1.7Convien che 'l dì prescritto al fin ne tiri,
1.8e quest' aere ne toglia e questa luce,
1.9né giova ch' uom si torca o si raggiri;
1.10ma felice chiunque ebbe per duce
1.11morte onorata da salir in parte
1.12dove sereno giorno ognor riluce:
1.13non è morto colui che 'n chiare carte
1.14lascia le glorie sue scolpite e vive
1.15come lucide stelle in ciel cosparte;
1.16ma chi più lieto e glorioso vive,
1.17di quel che per la patria e per l' onore
1.18morendo, aggiunge a più pregiate rive?
1.19Mort' è tuo frate di sua età nel fiore
1.20per salvar il natio suo caro nido,
1.21or vive allegro vita altra migliore;
1.22e sente il suo famoso e chiaro grido
1.23non sol Sebeto, Tebro, Arno, e Tesino,
1.24ma dal ciel nostro ogni lontano lido;
1.25e sì come cotanto pellegrino
1.26giunto a l' albergo suo fra' cari figli
1.27dopo la noia del lungo camino,
1.28ne' campi de' beati, ove i vermigli
1.29e bianchi fior fan Primavera eterna,
1.30serena i foschi e nubilosi cigli:
1.31quivi giamai il ciel non scalda o verna,
1.32né speranza, dolor, tema o desio
1.33move o conturba questa parte interna;
1.34quivi fra lor, che de l' eterno oblio
1.35non han temenza, si rallegra e vede
1.36il vanneggiar di questo mondo rio,
1.37e cogli avi e col padre intorno il piede
1.38movendo, mira le beate genti,
1.39ch' han del lor ben oprar giusta mercede:
1.40morti siam noi, che vivemo ai tormenti
1.41di questa vita, ove non è sereno
1.42che non turbin di noie pioggie e venti;
1.43ei vive in un splendor che non vien meno
1.44perché ne l' Occean sovente il Sole
1.45s' asconda, e porti il nostro giorno in seno.
1.46Pon silenzio a le meste alte parole
1.47spargendo su la tomba, ove dimora
1.48il chiaro cener suo, rose e viole:
1.49non pianse sempre la vermiglia Aurora
1.50il morto figlio, ma col vago amante
1.51lieta si ritornava ad ora ad ora;
1.52né Citerea il suo gentil sembiante
1.53turbò mai sempre per l' amato Adone,
1.54né portò molli ognor le luci sante;
1.55ma poi che i verdi panni e le corone
1.56squarciate, per pietà del suo lamento
1.57fe' piagner seco i sassi e le persone,
1.58rivestita di gioia e di contento
1.59asciugò gli umid' occhi e lagrimosi,
1.60e prese le ghirlande e l' ornamento;
1.61e per le piaggie e per li colli ombrosi
1.62del suo bel Gnido con le Ninfe a paro
1.63guidava dolci balli et amorosi,
1.64senza sentir giamai più nullo amaro.
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