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1.1Or che l' umido grembo agli spiranti
1.2Zefiri apre la terra, e ai novi soli
1.3alzan le biade tenerelle il crine;
1.4or che gli oscuri dì fuggon davanti
1.5a la lieta stagione, e gli erme e soli
1.6poggi scuoteno il ghiaccio e le pruine,
1.7voi pigri state in sì tristi soggiorni;
1.8né più, come solean, al vostro eletto
1.9e dolce suon, ne le piaggie vicine
1.10saltan gli armenti di ghirlande adorni:
1.11e pur Apollo v' inspira nel petto
1.12pensier leggiadri et alti, e 'n Elicona
1.13pur scorto v' han l' umili Muse agresti,
1.14e fatto al vostro crine irto e negletto
1.15e d' edera e d' allor vaga corona:
1.16col mondo insieme il vostro cor si desti
1.17a nova gioia, e la stagion novella
1.18salutate con dolce canto e lieto.
2.1Io no, Palemo mio; potrà ben questi
2.2cantar rime leggiadre, a cui la bella
2.3Fillide s' orna il crine; io sol m' acqueto
2.4ne la mia doglia; canti Aminta, a cui
2.5Venere sempre ride, a cui sovente
2.6Fillide in qualche bosco alto e secreto
2.7porta d' amor le maggior gioie; a lui
2.8contar conviene, e star lieto e ridente,
2.9a me lagnarmi ognor, poi che colei
2.10a cui cantar soleva, il cui bel viso
2.11porto scolpito ne la viva mente,
2.12chiude l' antico albergo a' pensier miei;
2.13il cui bel nome, ovunque gli occhi affiso,
2.14veggio di mia man scritto al cielo alzarsi
2.15cogli arbuscei: da quella quercia ombrosa
2.16pende la mia sampogna, a l' ombra assiso
2.17udrò pianger quel rio, che co' suoi sparsi
2.18e torti rami questa piaggia erbosa
2.19da la sete difende; canti Aminta,
2.20ch' io piangerò la mia fera ventura.
3.1Non più di pianto Amor, che fresca rosa
3.2si sazia di rugiada, o la depinta
3.3erba d' acque l' estate: Amor non cura
3.4pianto o sospir. Cantiamo, Batto, insieme,
3.5cantiamo insieme: il duol si disacerba
3.6talor cantando, e men noiosa e dura
3.7vita si vive; a più tranquilla speme,
3.8a più gradito et alto amor riserba
3.9i tuoi caldi sospiri, e 'l tuo pensiero.
4.1Cantiamo, Aminta mio, poi che ti piace,
4.2che forse sfocherò quest' empia acerba
4.3doglia col mesto canto: or tu primero
4.4comincia, mentre i boschi e l' aura tace;
4.5i' alternerò con dolorosi accenti
4.6il tuo bel canto, e le tue agresti note.
5.1Non temete, pastor, benché fallace
5.2nembo dal ciel si mostri, e i feri venti
5.3minaccin pioggia, che con l' auree rote
5.4chiaro ritorna il Sol nel grembo al mare.
6.1Tornate al caro ovile, o pecorelle,
6.2che la pioggia lontana esser non puote,
6.3poi che le lor querele odo cantare
6.4garrule rane in queste parti e 'n quelle.
7.1Tre e quattro volte con liquide voci
7.2han salutato i corvi il giorno chiaro,
7.3e senza più temer d' atre procelle
7.4ai dolci figli lor tornan veloci.
8.1Lasciati i dolci pegni e 'l nido caro,
8.2l' importuna cornice in voce piena
8.3chiama la pioggia, e ne l' arena sola
8.4seco si spazia con un canto amaro.
9.1Ecco Silla ch' appar ne la serena
9.2aria, e dinanzi al mesto padre vola,
9.3che l' ali affanna di vendetta vago,
9.4e del purpureo crine ancor sospira.
10.1Ecco un vitel ch' a la madre s' invola,
10.2e del futuro rio tempo presago
10.3alza l' aperte nari, e 'l ciel rimira,
10.4a sé i venti traendo e l' aria grave.
11.1Questo nembo di rose e di viole,
11.2che grato e dolce odor d' intorno spira,
11.3porta a Fillide mia, aura soave,
11.4onde si cinga il crin, com' ella suole.
12.1I cocenti sospir che fera doglia
12.2m' apre da l' arso cor, venti, portate
12.3a Galatea con queste alte parole,
12.4onde del mio martir stanca si doglia.
13.1Quel verde mirto, che con fresche e grate
13.2ombre difende ognor l' erbette e i fiori
13.3da la fiamma del sol, ti sacro, o Diva,
13.4bella madre d' Amore e di pietate.
14.1Quest' amaro liquor, che manda fuori
14.2l' alma d' ogni piacer ignuda e priva,
14.3mesto ti dono, o Dea del terzo cielo,
14.4ch' altro darti non pò Batto infelice.
15.1Lasciate il canto omai, ch' Espero arriva
15.2con la stellata greggia, e 'l fosco velo
15.3si pon l' umida notte, né più lice
15.4tenir gli armenti in questa alta pendice.
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