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1.1Mentr' io colma di gravi empi dolori
1.2bagno di pianto, non quant' io vorrei,
1.3del gran Davalo mio l' ossa famose,
1.4cara Nigella, e tu bianca Licori,
1.5testimonie de' lunghi dolor miei,
1.6gite per queste piaggie dilettose
1.7cogliendo rose, onde il bel marmo adorno
1.8faccia di lieti fior; ch' oggi è quel die
1.9ch' eterno fine a' miei diletti pose.
1.10O per me sempre fero acerbo giorno,
1.11principio sol de le miserie mie,
1.12se teco ti portasti ogni mio bene,
1.13ché nol riporti al tuo ritorno ancora?
1.14ché non rimeni tu, che sai le vie,
1.15dove togliesti la mia dolce spene?
1.16Scorto ho più volte già la bianca Aurora
1.17recarti in grembo, né però vegg' io
1.18colui che si portò seco mia vita:
1.19Davalo mio, ché non ritorni un' ora
1.20a viver meco in questo mondo rio?
1.21ch' a forza indi farò teco partita.
1.22Vedi Inarime Procida e Misseno
1.23ch' imparan da me a piangerti, sì come
1.24impararo ad amar, né più fiorita
1.25mostran la vaga fronte o l' ampio seno,
1.26ma chiamano piangendo il tuo bel nome:
1.27o belle isole già, già lieto monte,
1.28ora strane e deserte, orrido e fero,
1.29squarciate meco per dolor le chiome,
1.30laceratevi il sen. Lascia il tuo fonte,
1.31Sebeto, e rompi l' urna, né più altero
1.32corra il tuo fiume ad arricchir il mare:
1.33più non vedrai di trionfanti spoglie
1.34carco del tuo bel corso ogni sentero;
1.35più non è qui chi ti faceva ornare
1.36di corone le tempie; il ciel l' accoglie,
1.37e tien fra' suoi più cari e più pregiati.
1.38Mesti pastor di questa verde riva,
1.39accompagnate le mie acerbe doglie:
1.40per lui secure in questi verdi prati
1.41givan le gregge vostre, né s' udiva
1.42mentr' ei visse tra voi rapina o morte;
1.43egli de' suoi cornuti e bianchi armenti
1.44vi fu largo e cortese, egli v' apriva
1.45i suoi ricchi tesori: ah fera sorte!
1.46aggiungete co' miei vostri lamenti;
1.47la tomba ornate, e 'l suo nome lodando
1.48vaghi acanti versate e molta rosa.
1.49Alma gentil, tu fra l' eterne genti,
1.50ov' ogni pena, ogni martire è in bando,
1.51ov' è sempre stagion verde et ombrosa,
1.52vivi felice, e non inchini il volto
1.53dove Crocale tua ti prega e chiama;
1.54forse fiamma novella et amorosa
1.55ti scalda il cor fra vere gioie involto,
1.56né teco vive più l' antica brama:
1.57a te Venere vaga i be' crin d' oro
1.58forse d' eterni fior lieta s' adorna,
1.59e più che Marte suo t' appreggia et ama;
1.60forse sotto un celeste e verde alloro
1.61teco ne' suoi piacer spesso ritorna:
1.62io ti pur piango e chiamo, altro non posso
1.63darti ch' al raro tuo valor sia eguale
1.64fuor che 'l pensier, ch' ognor teco soggiorna,
1.65fin che sarà l' ardente spirto scosso
1.66(che oh pur sia tosto omai!) dal suo mortale.
1.67Già serbarti solea gioie e diletto,
1.68or sol caldi sospir ti serbo e pianto,
1.69che mentre vivo fia meco immortale,
1.70di cui io bagnerò con puro affetto
1.71quest' urna breve al tuo valor cotanto.
1.72Cenere sacro, poi che non mi resta
1.73altro che dar ti possa il mio martire,
1.74con questo tristo e doloroso canto
1.75prendi l' umor che l' angosciosa e mesta
1.76alma versa per gli occhi, e 'l mio desire
1.77di chiuder teco questa carne vile,
1.78e mandar l' alma a ritrovar in cielo
1.79chi ne lasciò mendici al suo partire;
1.80piglia i be' doni del fiorito aprile
1.81di ch' io ti spargo, d' un ardente zelo
1.82ripiena; e prego il ciel, prego la terra,
1.83che ti sia lieve, e ti dia pace eterna,
1.84tal che non possa mai caldo né gelo
1.85far onta al marmo che t' asconde e serra,
1.86ma fin che girerà rota superna
1.87alta di te memoria il mondo scerna.
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