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1.1Vostri sian questi fiori, e vostre queste
1.2vermiglie rose, aure soavi e liete:
1.3voi cingetevi il crine, io, mentre plora
1.4quel garrulo augellin con voci meste,
1.5chiamerò Coridon: piante, se avete
1.6amor alcun, voi pur amaste ancora,
1.7ascoltate il mio duolo acerbo e fero:
1.8o crudel Coridon, nulla pietate
1.9ti punge il cor, perch' io mi strugga ognora:
1.10me fuggi, Coridon? me, che primero
1.11cotanto amasti? e non ti son più grate
1.12queste purpuree guancie e questo crine?
1.13Fillide più non ami, a cui solevi
1.14portar i doni de la calda estate,
1.15portar le fresche rose e mattutine;
1.16cui, allor che ne' prati eran le nevi,
1.17pendean negli arbor tuoi pomi maturi?
1.18Non sei più mio, crudel, non sei più mio?
1.19Lassa, non ti sovien quando dicevi:
1.20Prima chiara la notte, e i giorni oscuri
1.21sara, prima anderanno a picciol rio
1.22per acqua i fonti, che m' esca dal petto,
1.23Fillide, il volto tuo, più vago e bello
1.24che mattutina rosa; or quel desio
1.25non ha più nel tuo cor dolce ricetto,
1.26or pasci l' alma d' un pensier novello.
1.27Quante volte dicesti: O cara Filli,
1.28quanto la salce e la pallida oliva,
1.29al bianco tauro il semplicetto agnello,
1.30tanto a te cede ogn' altra; or Amarilli
1.31ti par di me più bella, in cui s' aviva
1.32la tua novella speme, e serbi a lei
1.33il puro latte, e l' irsute castagne.
1.34O crudel Coridon, ne l' ombra estiva
1.35or allegro le canti, ora i crin bei
1.36a lei t' orni di rose, e le campagne
1.37risuonan d' Amarilli; ella soave
1.38e più dolce che 'l mele, et io più amara
1.39che l' assenzio ti son; né perché bagne
1.40per te di pianto il viso, o 'l petto lave,
1.41esser ti posso più dolce né cara.
1.42Qual Ninfa, ingrato, fuggi? io son pur quella
1.43ch' amò Licida bel, Licida a cui
1.44portan le Ninfe i vaghi fiori a gara,
1.45ch' ancor canta il mio nome, ancor m' appella
1.46ne l' ombre dolci e fresche; anch' io già fui
1.47grata al gran Dio d' Arcadia, e spesso udito
1.48l' han Fillide chiamar le selve intorno:
1.49e tu, ingrato, mi fuggi e segui altrui!
1.50Non però ha più di me fresco e fiorito
1.51Amarillide il viso, o 'l seno adorno,
1.52benché sia bionda il crin, candida il volto:
1.53nascon negre viole che d' odore
1.54non cedeno a le bianche, e 'l croco scorno
1.55fa spesso al giglio, e più sovente è colto.
1.56Pur essendo l' altr' ier per fuggir l' ore
1.57calde del lungo dì, dietro le fiere
1.58di correr lassa, ne le verdi rive
1.59del nostro fiume, alzò le tempie fore
1.60il giovene Sebeto, per vedere
1.61s' alcun turbasse l' acque fresche e vive,
1.62od oltraggio facesse a le sue sponde:
1.63e scorse me, ch' allor rinchiuse avea
1.64queste mie luci di diletto prive;
1.65et ornatosi il crin di verdi fronde,
1.66lasciando l' urna che versar solea,
1.67uscì del puro suo tacito e cheto,
1.68e le chiome or mirando, or la mia fronte,
1.69tutto di dolce desiderio ardea:
1.70indi col basso suon timido e lieto
1.71chiamava: o Ninfa! e con le voglie pronte
1.72mi feria il viso d' odorati fiori.
1.73Allor svegliata per fuggir m' alzai,
1.74ond' ei mesto gridò: Ninfa, al mio fonte
1.75vieni, Ninfa gentil, or che gli ardori
1.76del sol cuocon la terra; ivi farai
1.77meco dolce soggiorno, e sarai Donna
1.78de l' altre Ninfe del mio fondo erboso;
1.79a te Naiade bella et altre assai
1.80contente tesseran la verde gonna:
1.81a te il mio fiume chiaro e dilettoso
1.82serberà l' onde pure, e i suoi lascivi
1.83pesci: tu fuggi, o bella Ninfa; aspetta,
1.84ch' io son Dio di quest' acque! Ivi doglioso
1.85i' fuggendo il lasciai, cogli occhi schivi
1.86d' altro mirar che te: deh semplicetta,
1.87seguo chi m' odia, e chi mi chiama fuggo!
1.88Ma chi m' ascolta, lassa, altri che 'l Sole,
1.89e i vaghi fior di questa verde erbetta?
1.90Qual aura fia, mentr' io mi lagno e struggo,
1.91ch' a lui riporti il suon de le parole?
1.92Odi 'l tu, Cielo, almeno, uditel voi,
1.93piante, che state al mio lamento intente;
1.94e se fia mai, come talora suole,
1.95che più benigno Iddio lo scorga a noi,
1.96fateli fede che Filli dolente
1.97qui la sua rotta fé pianse sovente.
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