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1.1Odi quel rio che mormorando piagne,
1.2e par che dica con dogliosi accenti:
1.3Alcippo è morto! o duolo acerbo e grave!
1.4Dunque meglio è che con duri lamenti,
1.5e con lagrime amare io l' accompagne.
1.6Perdonami, Iddio Pan, se caldo e stanco,
1.7or che da mezzo 'l ciel ne scorge il sole,
1.8forse ti dormi in qualche ombra soave,
1.9e con pietate ascolta il duro caso;
1.10e voi, Muse silvestri, se parole
1.11ad angoscioso cor dettaste unquanco
1.12piene di puro e di dolente affetto,
1.13queste sian quelle; or cominciate omai,
1.14mentre taccion le dive di Parnaso.
1.15Alcippo è morto! o smisurato affanno!
1.16Adria infelice, quando unqua vedrai
1.17fra' tuoi figli un sì saggio e sì perfetto?
1.18Garrula Progne, col tuo canto amaro
1.19accusa meco il suo crudel destino.
1.20Alcippo è morto! o insupportabil danno!
1.21Vedi la sacra et onorata Pale
1.22col crine sciolto, e col bel volto chino
1.23l' erbe bagnar di lagrime, et avaro
1.24chiamar il ciel, e maligno il suo fato;
1.25e intorno a lei con voci alte e dogliose
1.26l' Oreadi gridar, e 'l fero strale
1.27biasmar di morte, e la parca superba;
1.28né più tornar ne l' alte selve ombrose
1.29de' cari monti, o al lor soggiorno usato,
1.30ma disprezzando i lor lucidi fonti
1.31cercar il più riposto oscuro orrore.
1.32Alcippo è morto! o cruda morte acerba!
1.33Vedi il padre Nettuno, e seco insieme
1.34tutti i Dei d' Adria del lor salso fuore
1.35seder nel lito con le meste fronti;
1.36per cui conforto al sacro lembo intorno
1.37stanno il vecchio Benaco, e 'l suo bel figlio,
1.38quel che d' Antenor ne le rive freme,
1.39l' Adige, il Po, il Tesin, l' Adda, e 'l Metauro,
1.40cinti di fronda di cupresso il ciglio.
1.41Alcippo è morto! o ingrato e fero giorno,
1.42che n' hai privati di sì ricco pegno!
1.43Odi la dolente Eco, che in oblio
1.44posto Narcisso suo caro tesauro,
1.45ripiglia il fin de' lor pietosi gridi;
1.46il delfin, fuor del suo albergo natio,
1.47negli scogli deserti di duol pregno
1.48accusa morte, e la sua vita sprezza;
1.49muggiano i bianchi armenti, e intorno errando
1.50sua greggia va senza ch' alcun la guidi,
1.51né beve acqua di fonte o pasce erbetta.
1.52Ecco la fida Nape, che latrando
1.53richiama il suo Signor, né più vaghezza
1.54ha di fera cacciar cruda e fugace.
1.55Alcippo è morto! or meco piagni, ahi mondo,
1.56povero mondo, età vile e negletta!
1.57Quando ne le tue scole, o Pale, avesti
1.58pastor a lui simile, né secondo?
1.59quando l' avrai? e sia detto con pace
1.60d' ogn' altro. O selve, o piagge apriche, o rive,
1.61ove solea con sua greggia talora
1.62cantar errando dolci rime agresti,
1.63quando udirete mai sì chiaro suono?
1.64sì soave armonia? ecco ch' ancora
1.65impresso di sua man nel tronco vive
1.66di quel mirto Aretusa: o lieta pianta,
1.67o ben nato arbuscel, cresca il bel nome
1.68col tronco insieme, e le sue frondi dono
1.69primo d' Apollo, e de l' alte sorelle,
1.70cingano ognor le più famose chiome.
1.71Alcippo è morto! O chiara anima santa,
1.72che nel più degno et onorato loco
1.73del cielo scorgi il suo ricco lavoro,
1.74e sotto a' piedi tuoi vagar le stelle,
1.75mira da quel celeste altero albergo,
1.76d' altra corona ornato che d' alloro,
1.77ogni pastor per te di pianger roco
1.78sparger di frondi l' arido terreno,
1.79e ombrar le fonti di frondoso ramo;
1.80vedi me, che di pianto il volto aspergo,
1.81e con Icasto, e col dotto Palemo,
1.82sovra la tomba il tuo bel nome chiamo;
1.83odi Mirtilla, che si batte il seno.
1.84I' sento un corno, a la cui voce altera
1.85risuona il bosco, e d' ogn' intorno il monte:
1.86voglio tacer, che di Diana temo,
1.87la qual suol venir spesso a questa fonte
1.88per rinfrescarsi con l' amata schiera.
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