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1.1Lascia le rive che co' suoi cristalli
1.2bagna Aganippe, e col bel croceo velo
1.3vieni, o fratel d' Amor, sacro Imeneo:
1.4vieni, Imen Imeneo, che già nel cielo
1.5col lembo pien di fior purpurei e gialli
1.6appar l' Aurora, e così chiaro giorno
1.7tolt' ha di grembo a Teti e sì sereno,
1.8come secolo alcuno unqua vedeo;
1.9cingi gioioso le tue bionde chiome
1.10d' amaraco odorato, e sia 'l tuo seno
1.11di verdi allegri panni o d' ostro adorno:
1.12scuota la destra tua l' orrida pino,
1.13che con le pure fiamme l' aria allumi,
1.14ove lieto ciascun chiama il tuo nome.
1.15Vieni, Imen Imeneo, che già ti aspetta
1.16la vergine reale, i cui be' lumi
1.17piovon gioia e piacer casto e divino;
1.18Amor è seco, e la tua madre a canto,
1.19che d' onesti desir l' han pieno il grembo:
1.20ella, come del ciel vera angieletta,
1.21sospirando talor tacita accusa
1.22la tua dimora, mentre un vago nembo
1.23le figliole del Sol con dolce canto
1.24le versan sopra di celesti rose;
1.25cento vergini elette in lunga schiera,
1.26tutte inspirate da divina Musa,
1.27alternan liete i tuoi pregiati onori,
1.28ed oltraggio facendo a primavera,
1.29di pallide viole et amorose
1.30spoglian questo depinto e verde lito
1.31per adornarti l' onorata fronte.
1.32Vien, Imen Imeneo, vieni, che fuori,
1.33coronato di raggi chiari ardenti
1.34per far più vago il bel nostro orizzonte,
1.35del gran padre Occeano è Apollo uscito.
1.36Vieni, Imene Imeneo, poi che ti chiama
1.37quel altero pastor ch' Italia onora,
1.38cui serba Mincio l' acque alte e lucenti,
1.39e giunge voti a le parole, ai preghi;
1.40non far ne l' antro tuo nova dimora,
1.41o bello Iddio, se giamai giusta brama
1.42destò d' amante alcuno in te pietade:
1.43apporta un giogo saldo a tutte prove,
1.44acciò che due leggiadre anime leghi
1.45con nodo indissolubile et eterno,
1.46tal che 'l pensier che quella regge e move
1.47regga ancor questa, e quello a l' una aggrade
1.48ch' a l' altra piace, e i diletti e le voglie
1.49sien communi tra lor sin che quel seggio,
1.50ov' allegro ciascun vive in eterno,
1.51co' vanni del suo onore andran volando.
1.52Già il Po con cento fiumi et odo e veggio
1.53nel bel liquido suo, cinto di foglie
1.54di lieve canna le tempie onorate,
1.55chiamarti con festoso altero grido,
1.56e con l' ignude Ninfe alzar danzando
1.57per l' aureo fondo di quell' onde chiare:
1.58l' antica Manto, dal suo ricco nido
1.59venuta in queste rive alme e beate
1.60per onorar le nozze alte e reali
1.61de' cari figli, di divin furore
1.62ripiena, mentre il tuo bel nume appare,
1.63degli sposi novelli il lieto fato
1.64canta con tai parole, al suon ch' Amore
1.65fa con la cetra, e le Grazie immortali:
1.66Beata copia, a cui con vago aspetto
1.67ride la terra e 'l mare, a cui le stelle
1.68prometton viver lungo e fortunato,
1.69mai con più dolci e più cari legami
1.70non strinse insieme due anime belle
1.71casto Imeneo; voi sole ha Giove eletto,
1.72fra tante che dal ciel sono discese,
1.73per exempio del bene eterno e vero:
1.74de la vostra radice ancor più rami,
1.75di fronde carchi, e di fiori, e di frutti,
1.76adorneranno il bel latino impero,
1.77tal che le genti di valore accese
1.78verran col grembo aperto a côr di terra
1.79i fior caduti da le ricche piante;
1.80per voi l' Italia omai cogli occhi asciutti
1.81si sveglierà da così pigro sonno,
1.82e col primo valor salda e constante
1.83ponerà fine a la sua lunga guerra.
1.84Fortunato marito, a te la luce
1.85porta col bianco piede il giorno chiaro;
1.86tu di tanta bellezza altero Donno
1.87vivrai felice, né mai pietra negra
1.88un dì ti segnerà ne l' urna amaro:
1.89ecco ch' Amor con onestà ti adduce
1.90la gentil Margherita, e 'l vago viso
1.91ti pone in grembo, e gli aurei crespi crini:
1.92ecco che viene vergognosa e allegra
1.93ne le tue care braccia, e basci mille
1.94fra le purpuree rose e i be' rubini
1.95grata ti porta con un dolce riso
1.96la nobil Donna, in cui cortese e largo
1.97il ciel cotanto di virtute infuse,
1.98che vivran dopo lei molte faville
1.99accese del suo onore; il nome cui,
1.100poi che saran tutte le labbra chiuse,
1.101non temerà mortifero letargo:
1.102quanto s' allegran ne' celesti scanni,
1.103fra i più famosi Imperadori e Regi
1.104che gran tempo regnar qua giù tra nui,
1.105gli avoli suoi in miglior vita vivi,
1.106e d' altro alteri che d' aurati fregi!
1.107Presaghi che di lei da qui a poch' anni
1.108verran nipoti che la ricca sede
1.109ricovreranno, e la lor patri antica,
1.110facendosi per fama eterni e divi.
1.111Felice Mincio, mai giovin sì bella
1.112non bebbe l' acque tue, né sì pudica
1.113si lavò nel tuo fonte il bianco piede:
1.114orna gli alberghi tuoi molli e muscosi
1.115di verdi foglie, e l' onorate rive
1.116de' più be' fior de la stagion novella;
1.117spargan le Ninfe l' auree treccie al vento
1.118sotto a ghirlande di tranquille olive,
1.119e vengano a incontrare i novi sposi.
1.120Chiudi le dotte labbra, o saggia Manto,
1.121che già Imeneo col ricco flammeo in mano
1.122fra noi s' asside a le tue voci intento:
1.123ardete, virginelle, odor sabeo,
1.124e poi che non l' abbiam pregato invano,
1.125salutate l' Iddio con lieto canto;
1.126spargete il ciel di calta e di viole,
1.127date le sue corone al sacro nume;
1.128dite Imene Imeneo, salve Imeneo,
1.129salve pregiato Iddio, l' aere rischiara
1.130intorno intorno col tuo santo lume:
1.131ecco Imeneo, e tu pur tardi, o Sole,
1.132invido Sole, e non rimeni il die
1.133con più veloce passo a l' Occidente;
1.134forse beltà così leggiadra e rara
1.135ti punge il cor de la novella sposa,
1.136che fermato lassù col carro ardente
1.137lasci di gir per le tue usate vie.
1.138Deh sprona, Apollo, i tuoi lenti corsieri,
1.139e rendi il mondo oscuro e scolorito,
1.140che già la notte tacita e dogliosa
1.141biasma la tua dimora; e tu pur tardi,
1.142o Sole, invido Sol. va' più spedito
1.143al tuo camino, se giamai pensieri
1.144d' amor ti roser l' alma, allor che i lumi
1.145de la bella Leucotoe, i lumi ardenti
1.146col vivo raggio de' lor dolci sguardi,
1.147t' accesero nel cor gli alti desiri.
1.148O cruda Clizia, oimè, perché consenti
1.149a la sua morte? tu pur ti consumi
1.150et al girar del Sol giri le foglie!
1.151O Sole, invido Sole, ecco l' Iddio,
1.152ecco Imeneo: lascia che 'l mondo giri
1.153l' umida notte co' suoi lumi accensi;
1.154lascia che i lieti amanti al lor desio
1.155pongano fine, a l' amorose voglie.
1.156Aprite, o caste Donne, l' auree porte,
1.157che la Luna nel ciel candida appare
1.158e chiama al sonno i travagliati sensi:
1.159vieni, vergine saggia, e ricco dono
1.160de le bellezze tue celesti e rare
1.161fa' al caro amante, a cui t' ha dato in sorte
1.162benigno fato; a che più tardi omai,
1.163d' un onesto rossor tutta depinta?
1.164Non far dimora, che mentr' io ragiono
1.165fugge la notte, e dà loco a l' Aurora.
1.166Il marito t' attende, e l' alma avinta
1.167ha di dolci desiri, e dolci lai
1.168tragge da l' amoroso ardente core:
1.169vieni, vergine illustre, a l' aureo letto,
1.170al letto genial, che lieve l' ora
1.171il tempo segue, e più che mai leggiera
1.172fugge la notte breve al tuo diletto.
1.173O casto letto, eterno e santo onore
1.174ti prema in mezzo de' graditi amanti;
1.175pianto mai non ti bagni, né ti scaldi
1.176mai foco di sospir, quieta e vera
1.177pace riserbi il tuo molle tranquillo;
1.178i pargoletti amor vezzosi e baldi
1.179scherzino in te col gioco, e piacer tanti
1.180sentan le piume tue tenere e molli,
1.181quanti lumi più chiaro il cielo accende,
1.182o quante lagrim' io dagli occhi stillo
1.183quando il desir mi fiede: ecco che viene
1.184la real Donna, al cui bel lume splende
1.185l' aria ch' amanta i dilettosi colli
1.186di questo vago clima: o lieto sposo,
1.187invitto Federico, ardente raggio
1.188di pregiato valor, ch' al sommo bene
1.189con l' ali del desire a volo alzato
1.190scorgi non lunge il fin del tuo viaggio,
1.191prendi per vero e tranquillo riposo
1.192questa giovene bella, e spendi seco
1.193la tua più verde e più fiorita etade
1.194fra soavi diletti, acciò dal prato
1.195de le bellezze sue celesti e dive
1.196naschino fiori che le tue contrade
1.197adornin sì ch' ogni latino e greco
1.198lodn la lor vaghezza, e sendo aperto
1.199testimonio de l' alta tua virtute
1.200a le genti future, serbin vive
1.201le reali famiglie, in cui la speme
1.202ponga l' Italia de la sua salute,
1.203tal che suoni ogni lido ermo e deserto
1.204di Paleologo e di Gonzaga intorno.
1.205Già con l' avorio e con la bianca neve
1.206la verginella il casto letto preme,
1.207e un pieno grembo di piacer ti serba:
1.208disgombra ogni pensier noioso e greve,
1.209lieto marito, e va' a dolce soggiorno
1.210ov' Imeneo ti chiama e la tua Donna:
1.211del giardino d' Amor fiorito e verde
1.212prendi la rosa dolcemente acerba,
1.213che 'l ciel largo e benigno a te sol diede,
1.214la qual con più vaghezza ognor rinverde;
1.215va', che non troverai l' invida gonna
1.216che i tuoi dolci diletti a te contenda;
1.217scherzate insieme, e dagli occhi e dal viso
1.218bevete quel piacer che vi concede
1.219Venere casta, e sia a le voglie pari:
1.220il quale ognor ne le vostr' alme assiso,
1.221a tutt' altro vi toglia, a voi vi renda:
1.222vivete lieti, e 'l fior degli anni vostri
1.223cogliete, mentre la stagion gentile
1.224il vi consente, e gli anni invidi avari;
1.225e sia ogni vostro frutto a voi simile,
1.226degna materia di purgati inchiostri.
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