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1.1O pastori felici,
1.2che d' un picciol poder lieti e contenti
1.3avete i cieli amici,
1.4e lungi da le genti,
1.5non temete di mar ira o di venti;
1.6noi vivemo a le noie
1.7del tempestoso mondo et a le pene:
1.8le maggior nostre gioie,
1.9ombra del vostro bene,
1.10son più di fel che di dolcezza piene:
1.11mille pensier molesti
1.12ne porta in fronte il dì da l' Oriente,
1.13e di quelli e di questi
1.14ingombrando la mente,
1.15fa la vita parer trista e dolente;
1.16mille desir noiosi
1.17mena la notte sotto a le fosch' ali,
1.18che turbano i riposi
1.19nostri, e speranze frali,
1.20salde radici d' infiniti mali.
1.21Ma voi, tosto che l' anno
1.22esco col Sole dal Monton celeste,
1.23e che del fero inganno
1.24Progne con voci meste
1.25si lagna, e d' allegrezza il dì si veste,
1.26a l' apparir del giorno
1.27surgete lieti a salutar l' Aurora,
1.28e 'l bel prato d' intorno
1.29spogliate ad ora ad ora
1.30del vario fior che 'l suo bel grembo onora;
1.31e 'nghirlandati il crine,
1.32di più felici rami gli arbuscelli
1.33ne le piagge vicine
1.34fate inestando belli,
1.35ond' inalzano al ciel vaghi i capelli;
1.36e talor maritate
1.37ai verd' olmi le viti tenerelle,
1.38ch' al suo collo appoggiate
1.39e di foglie novelle
1.40vestendosi, si fan frondose e belle.
1.41Poi ch' a la notte l' ore
1.42ritoglie il giorno, del securo ovile
1.43la greggia aprite fuore,
1.44e con soave stile
1.45cantate il vago e dilettoso aprile;
1.46e 'n qualche valle ombrosa,
1.47ch' ai raggi ardenti di Febo s' asconde,
1.48là dove Eco dogliosa
1.49sovente alto risponde
1.50al roco mormorar di lucid' onde,
1.51chiudete in sonni molli
1.52gli occhi gravati; spesso i bianchi tori
1.53mirate per li colli
1.54spinti da' loro amori
1.55cozzar insieme, e lieti ai vincitori
1.56coronate le corna;
1.57onde si veggion poi superbi e feri
1.58alzar la fronte adorna,
1.59e gir in vista alteri
1.60come vittoriosi cavalieri.
1.61Spesso dapoi che cinta
1.62di bionde spiche il crin, la state riede,
1.63con l' irta chioma avinta
1.64di torta quercia, il piede
1.65vago movendo, con sincera fede,
1.66in ampio giro accolti,
1.67la figlia di Saturno alto chiedete,
1.68e con allegri volti,
1.69grati (come devete)
1.70l' altar del sangue a lei caro spargete.
1.71Sovente per le rive
1.72con le vezzose pastorelle a paro
1.73sedete a l'ombre estive,
1.74e senza nullo amaro
1.75sempre passate il dì felice e chiaro.
1.76A voi l' Autunno serba
1.77uve vestite di color di rose,
1.78pomi la pianta acerba,
1.79mele l' api ingegnose,
1.80latte puro le pecore lanose.
1.81Voi, mentre oscuro velo
1.82il vostro chiaro ciel nasconde e serra,
1.83mentre la neve e 'l gelo
1.84a le piagge fa guerra,
1.85lieti de' frutti de la ricca terra,
1.86or col foco, or col vino,
1.87sedendo a lunga mensa in compagnia,
1.88sprezzate ogni destino;
1.89né amore o gelosia
1.90dagli usati diletti unqua vi svia:
1.91or tendete le reti
1.92a la gru pellegrina, a la cervetta;
1.93or percotete lieti
1.94con fromba o con saetta
1.95la fuggitiva damma e semplicetta.
1.96Voi quiete tranquilla
1.97avete, e senza affanno alcun la vita;
1.98voi non noiosa squilla
1.99ad altrui danni invita;
1.100ma senza guerra mai pace infinita.
1.101Vita gioiosa e queta,
1.102quanto t' invidio così dolce stato!
1.103Che quel che in te s' acqueta,
1.104non solo è fortunato,
1.105ma veramente si può dir beato.
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