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1.1Chiara mia stella, al cui raggio lucente,
1.2come a luce maggior, rendeno onore
1.3tutti i be' lumi de la nostra etate;
1.4sereno occhio del ciel, che con l' ardente
1.5virtute spogli d' ogni vano errore
1.6l' alme, e le rendi chiare et onorate;
1.7Donna a la cui beltate
1.8mi volgo ognor, sì come Clizia al sole,
1.9senza il vostro splendore io non potrei
1.10cogli occhi infermi e rei
1.11scroger se non la notte e l' ombre sole,
1.12come faccio or da voi, lasso, lontano,
1.13che nulla veggio e mi lamento invano.
1.14Può ben da l' Occean cinto di rai
1.15Febo portar al bel nostro emispero,
1.16sgombrando l' aere fosco, il chiaro giorno,
1.17ma da la mente, e da quest' occhi mai
1.18non torrà il velo, o 'l torbido pensero,
1.19che quelli appanna, e fa col cor soggiorno,
1.20fin che lieto non torno
1.21a ricovrar la mia smarrita luce,
1.22che partendo lasciai nel vostro viso:
1.23terren mio paradiso,
1.24dal cui interno valor di fuor traluce
1.25il vero e 'l ben, onde l' uom s' alza e sale
1.26a le gioie del ciel senz' altre scale.
1.27Qual maligno destin dal mio sostegno
1.28m' ha sì diviso, e da quel vero bene,
1.29che solo i giorni miei segna e prescrive,
1.30perché provi d' Amor l' ira e lo sdegno
1.31e cangi in fosche l' ore mie serene,
1.32perch' io bagni di pianto queste rive?
1.33Oimè, che non si vive
1.34lungi dal caro ben, lungi da l' alma,
1.35se non vita felice et angosciosa;
1.36e parmi ogni altra cosa
1.37fuor che 'l vedervi grave odiosa salma,
1.38perché non può, dove non sete voi,
1.39cosa bella o gentile esser fra noi.
1.40Pallide qui son l' erbe, erma la terra,
1.41la selva ignuda, incolto orrido il colle;
1.42amari i fiumi e torbide le fonti;
1.43l' aere oscura nebbia intorno serra;
1.44irato il Verno con la barba molle
1.45veste di fredde nevi e piagge e monti;
1.46né perché il Sol sormonti
1.47co' rai più accesi di celeste foco
1.48scalda il terren, o fa temprato il cielo
1.49e di caldo e di gelo;
1.50selva m' assembra ogni abitato loco;
1.51e sol con voci querule e dolenti
1.52s' odon l' aere ferir alti lamenti.
1.53Ma dove sete voi ride ad ognora
1.54la terra lieta, et ha le spalle erbose,
1.55senza temer del freddo tempo e duro:
1.56bianca e vermiglia a voi surge l' Aurora,
1.57di gigli ornata il crin, cinta di rose,
1.58per menarvi più bello il dì futuro;
1.59a voi candido e puro
1.60latte correno i fiumi; a voi soave
1.61mele sudan le piante; il vostro lume
1.62fugge con lievi piume
1.63ogni cosa che sia noiosa e grave;
1.64né s' ode mesto suon, ma cogli Amori
1.65cantar le Grazie i vostri sacri onori.
1.66Quando fia mai quel dì ch' a voi vicino
1.67veggia cadel da la serena fronte
1.68vostra diletti e gioie eterne e vere,
1.69di cui (lodando il mio lieto destino)
1.70pasca queste mie voglie ingorde e pronte
1.71sgombrando de' sospir le lunghe schiere?
1.72O celeste piacere,
1.73o dì per me sempre felice e chiaro,
1.74a cui divoto fior spargo e consacro,
1.75sempre onorato e sacro
1.76per me sarai, sempre più d' altro caro:
1.77ch' allor vita vivrò felice e lieta,
1.78or sol d' un bel pensier l' alma s' acqueta.
1.79Vivo sol del pensier che di voi spesso
1.80meco ragiona, e con diversi inganni
1.81appago il mio desir di sogni e d' ombre;
1.82e se mi vieta il ciel l' esservi presso,
1.83non mi toglie però ch' io non m' inganni,
1.84e che in faggio e in abete i' non v' adombre,
1.85non v' incarni, et ingombre
1.86ogni loco vicin del vostro volto:
1.87o dolce inganno, pur che fosse eterno!
1.88Pur che l' estate e 'l verno
1.89meco vivesse, e fosse in lete involto
1.90ogni altro reo pensier che mi desvia
1.91da la mia cara e dolce compagnia.
1.92Non ha il sereno ciel tanta vaghezza,
1.93quand' è più adorno di lucenti stelle,
1.94quanta il mio pensero in voi mi mostra:
1.95onestà, leggiadria e gentilezza
1.96vi stanno al fianco, e tante cose belle,
1.97che potrian onorar quest' età nostra;
1.98beltà v' imperla e inostra
1.99le guancie, et orna le tranquille ciglia:
1.100e mentre di mirar prendo diletto
1.101ne l' angelico petto,
1.102ch' ognun potrebbe empir di maraviglia,
1.103i' sento Amor che da' begli occhi dice:
1.104sol chi amerà costei sarà felice.
1.105Talor vi veggio il terso e crespo crine
1.106spiegar al vento, e d' Amor casti un nembo,
1.107ch' ivi reti tracciava, uscir armato;
1.108e l' aure lievi fresche e pellegrine,
1.109vaghe d' accor la bionda treccia in grembo,
1.110venir con un spirar soave e grato;
1.111et ogni fior, privato
1.112di foglie, il vostro viso e l' auree chiome
1.113ferir di dolce e d' odorata pioggia:
1.114ma se 'l pensier poi poggia
1.115chiamato in altra parte, io resto come
1.116suole talor un che dormendo sogna,
1.117e desto del suo error prende vergogna.
1.118Canzon, se in nera gonna
1.119ti vede alcun, e senza panni allegri,
1.120li potrai dir: Io son nata di doglia,
1.121però porto la spoglia
1.122che si conviene a pensier tristi et egri;
1.123e s' io avessi rispetto a la mia sorte,
1.124andrei vestita di color di morte.
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