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1.1Prendi, sacra Calliope, i panni allegri,
1.2le perle, l' ostro, le ghirlande, e i fiori,
1.3e spoglia il cor di pensier tristi et egri:
1.4più che mai bella la tua chioma onori
1.5quel sempre verde e glorioso alloro,
1.6pregio alto di poeti e imperadori;
1.7piglia il sonoro e ricco plettro d' oro,
1.8e piena di celesti e bei concetti
1.9dona diletto a l' amoroso coro.
1.10E tu, che guerra ai travagliati petti
1.11fai col tuo strale, Amor, presta 'l cor pace
1.12dettandoli divini alti intelletti;
1.13tempra l' ardente et amorosa face,
1.14tanto ch' io mandi altiere lodi intorno
1.15del dì che sì soperbo andar mi face.
1.16Oggi è 'l felice et onorato giorno
1.17nel qual vidi beltà che senza pari
1.18di fam' ha 'l Mondo, e d' alta gloria adorno;
1.19nel qual gli occhi mirai sereni e chiari
1.20che 'l camin mi mostrar di gir al Cielo,
1.21a spregiar Morte, e gli anni invidi avari:
1.22ond' io squarciai l' oscuro e fosco velo
1.23che 'l vero lume m' appannava in guisa
1.24che senza alcuno onor cangiava il pelo.
1.25Mi fu in tal dì la libertà precisa,
1.26e posto in servitù dolce e soave;
1.27fu da' bassi pensier l' alma divisa;
1.28in tal giorno donai lieto la chiave
1.29de la mia vita a lei, che d' ora in ora
1.30sgombra del cor ciò ch' è noioso e grave.
1.31O dì beato, il Ciel te faccia ognora
1.32via più degli altri risplendente e puro
1.33quando de l' Occean ti scorge fora;
1.34ogn' altra nebbia, et ogni fumo oscuro
1.35seggan negli antri, e 'l tuo seren non copra
1.36Giunon gelosa, o Giove irato e duro;
1.37Apollo più che mai contento scopra
1.38i chiari raggi, e per farti sereno
1.39ponga ogni studio, ogni suo ingegno et opra;
1.40Zefiro solo di dolcezza pieno
1.41voli per l' aria, et a l' erbette tolti,
1.42faccia di vaghi fior bello il terreno;
1.43Borea co' venti impetuosi e stolti
1.44restino lor mal grado in qualche speco,
1.45o ne la pregion d' Eolo insieme accolti;
1.46porti l' Aurora rugiadosa seco
1.47i più vaghi color, quando ti adduce,
1.48tal che ti lodi ogni latino e greco,
1.49e dica: in cotal giorno un' alma luce,
1.50un celeste splendore al Mondo apparse,
1.51che sovra ogn' altro qui tra noi riluce.
1.52O benedetto dì che 'l petto m' arse
1.53quel dolce sguardo, e la soave vista,
1.54ch' a la luce del Ciel puote aguagliarse;
1.55o dì nel quale onor chiaro racquista
1.56l' ingegno, onde 'l dolor suo disacerbe
1.57l' alma già per adietro oscura e trista:
1.58io prego il Tempo che con meno acerbe
1.59voglie raffreni il suo veloce corso,
1.60e più lungo degli altri a noi ti serbe;
1.61e l' Ore lievi, poi ch' avranno il morso
1.62posto a' destrier del Sol, ch' oziose e lente
1.63ti dian contra la notte alcun soccorso,
1.64sì che sian tardi in te le luci spente.
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