about
people
how to cite
dataset
versions
json schema
resources
browse
search
authors
books
1.1Qual novo modo ritrovar poss' io
1.2di lamentarmi? o quai miseri accenti
1.3che dimostrino il fero stato mio?
1.4Deh qual pietà troverò tra le genti
1.5di valor piene, che non sia minore
1.6de la cagione de' miei gravi tormenti?
1.7Lascia omai, lingua, il ragionar d' amore,
1.8che 'l duro caso a me forma nel petto
1.9affetti e voci piene di dolore:
1.10ma non sarà possente l' intelletto
1.11di spinger suon così dolente fuora,
1.12ch' aguagli il duol che tiene il cor ristretto.
1.13Piagni, misero Mondo, che l' Aurora,
1.14anzi quel Sol che ti mostrava il giorno,
1.15sdegna di far ne' tuoi campi dimora:
1.16a più felice, et a più bel soggiorno
1.17sì è alzato a volo, e di celesti onori
1.18ha le sue tempie, e 'l degno crine adorno;
1.19indi contempla i tenebrosi orrori,
1.20le tue false lusinghe, et indi vede
1.21la lunga schiera de' tuoi gravi errori;
1.22mentre premea col glorioso piede
1.23i tuoi terreni alberghi, un chiaro lume,
1.24non che favilla di splendor ti diede;
1.25or spent' è 'n tutto ogni real costume,
1.26ch' ei portò seco ciò che di gentile,
1.27ciò che di bel ti diè benigno Nume.
1.28Voi ch' ascoltate il mio doglioso stile,
1.29Aure ch' intorno gite, e vaghi augelli,
1.30portate il mesto suon da l' Indo a Tile;
1.31tenere erbette, e voi schietti arbuscelli,
1.32spogliatevi di fronde, e date segno
1.33non esser a pietà vera rubelli;
1.34quel caro, ricco, e prezioso pegno
1.35ch' al Mondo prestò 'l Cielo, or ha ritolto,
1.36perché di lui lo conosceva indegno:
1.37bagnati Senna, e tu Garona, il volto
1.38di lagrime, che fuor mandi la doglia,
1.39né sia da fronde il vostro crine accolto.
1.40E tu, Ligeri chiaro, or ti dispoglia
1.41di panni allegri, e togli a le tue sponde
1.42de' bei smeraldi la pregiata spoglia.
1.43Turba le tue lucenti e rapid' onde,
1.44che la parte megliore è gita al Cielo,
1.45e solo il terren peso in te s' asconde;
1.46le meste Ninfe con oscuro velo
1.47faccian nel fondo tuo tale armonia,
1.48che i cor riempian di pietoso zelo.
1.49Quanto ad ora hai di bene è che tu sia
1.50sepolcro degno di cener sì chiaro,
1.51com' abbia il Mondo, od aggia avuto pria:
1.52di grazia il Cielo non t' è stato avaro,
1.53poscia che l' ossa sì pregiate chiudi
1.54che nel suo tempo l' età nostra ornaro:
1.55verghin le penne con lodati studi
1.56carte onorate, e Florimonte viva
1.57tra chiari inchiostri, e tra l' opre d' incudi.
1.58Ma tu, spirto gentil, che giunto a riva
1.59ti godi il sommo bene, e 'n alto assiso
1.60odi quanto di te si parli o scriva,
1.61pregni di quel piacer che 'l Paradiso
1.62può dar a l' alme, talor volgi a noi
1.63quegli occhi santi, e quel beato viso:
1.64che vedrai dagli esperii ai liti eoi
1.65ogn' alma mesta desiar sovente
1.66qualche novella udir de' gesti tuoi;
1.67goditi il Ciel, chiaro spirto lucente,
1.68e se de' nostri error ti calse o cale,
1.69prega per noi l' alta e divina mente
1.70che di salir là su ne presti l' ale.
Supported by the Czech Science Foundation (GA23-07727S)