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1.1Salisti al cielo, e i pregi tuoi ti furo
1.2Quasi scala al fattore, a lui ritorno
1.3Festi, Spirto beato, in lui fe' giorno
1.4Quel Sol, che cadde a gli occhi nostri oscuro,
1.5Mentre il tuo crine intorno,
1.6Qual nobil cerchio di bei rai lucenti,
1.7Cingea corona di virtuti ardenti;
1.8Lasso, hor che morte intempestiva spense
1.9Le tue glorie nascenti,
1.10E 'l dì, ch' a pena accense
1.11L' aurora tua, crudele Hespero estinse,
1.12Io, che sangue a te giunse, Amore avinse,
1.13Che teco unito, et indi ornato, e chiaro
1.14De la tua luce sfavillava in parte,
1.15Poi ch' i tuoi raggi empio destin avaro
1.16Da le tenebre mie pose in disparte,
1.17Fui, come puro, e luminoso teco,
1.18Così fuor del tuo lume ombrato, e cieco.
2.1Ma chi ci parte? E qual divider forza
2.2Può due cor, che sì stretti un nodo unio?
2.3Come non resti meco, o non veng' io
2.4Pur dietro a te? Quai leggi Amor non sforza?
2.5Può troncar empio, e rio
2.6Fato il fil, che due vite in un raccoglia,
2.7E me ritenga, e te rilasci, e scioglia?
2.8Può, dove un fin comun ebbe ogni sorte,
2.9Et un' istessa voglia,
2.10Varie nutrir la morte
2.11Fortune, e stati? A te disciolto, e scarco
2.12Aprir di là di quest' esilio il varco,
2.13Me fra lacci tener fera, e superba
2.14Chiuso ne la prigion di queste membra?
2.15Può, metr' a l' un pietoso, a l' altro acerba,
2.16Me serbar vivo, e te d' ancider sembra,
2.17Far a mia pena, e tua gloria infinita,
2.18Eterna in me la morte, in te la vita?
3.1Ma tu ch' al tempo, e a i danni suoi ti togli,
3.2Et a l' eternità ti serbi e rendi,
3.3Frate, perché fra 'l lume, onde risplendi,
3.4De la tua gioia in parte hor non m' accogli?
3.5Perché talor non scendi
3.6Novo Polluce, e parti i mesi, e i giorni,
3.7E le vite alternando a me non torni?
3.8Deh de le gratie, ond' infinito abondi
3.9Fra quegli alti soggiorni,
3.10Al mio caduco infondi
3.11Ben poco homai, che l' imperfetto aiute,
3.12O qual segno di pace, e di salute
3.13Lieto fra i nembi tempestosi amari,
3.14Ove 'l mio pianto mi sommerge, almeno
3.15Felice fiamma, e desiata appari;
3.16Così guidami a te col tuo sereno,
3.17E tu sii de la vita aspra inquieta
3.18La stella e 'l porto, e le tempeste acqueta.
4.1E ben stella sei tu, di doppia luce,
4.2De le chiare opre tue serena ardente,
4.3Ma più de' rai di quel gran Sol lucente
4.4Che vivace, et eterno in te riluce:
4.5Questi l' inferme, e lente
4.6Potentie avviva, e tu capace fatto
4.7Quel celeste suon don disponi in atto;
4.8Come toglie dal Sol ch' a noi qui sorge
4.9Occhio purgato a fatto
4.10La luce, onde lui scorge,
4.11E ciò che 'n altri e 'n sé di lume impresse,
4.12Così al tu' esempio le sue forme istesse
4.13Rendi, e dipingi lui, che non diviso,
4.14Qual sommo ben per tutto ampio e diffuso,
4.15In te, mentre lo miri intento e fiso,
4.16Si strinse in poco angusto spatio chiuso,
4.17Che quasi specchio in breve imago, e viva,
4.18L' immenso suo misuri, e circonscriva.
5.1Specchio, ov' espresso il suo gran lume appare,
5.2In cui di se medesmo ei si compiace,
5.3Che dal suo Sol percosso alma e vivace
5.4Fiamma, e faville spira ardenti e care,
5.5E di quei rai la face
5.6D' alta humiltà nel cavo centro accolta,
5.7Come a su' oggetto, in lui raggira e volta,
5.8Et a quel segno sol, quasi ad un punto,
5.9Drizza l' alma rivolta
5.10In un ristretto e giunto
5.11L' infinito splendor, che 'n lei si sparse,
5.12E lui del foco infiamma, ond' ei pria l' arse;
5.13Deh come e quinci e quindi allor si move,
5.14Fervido Amore, e saettando giostra,
5.15Come, se di lassù dolcezza piove,
5.16Di giù letitia, e purità dimostra,
5.17E s' indi ei largo e premi, e gratie spende,
5.18Ella in lor vece e lodi, e glorie rende.
6.1Tu lieve e scarco dal tuo carcer lunge
6.2Spiegasti Angel novello a Dio le penne,
6.3Qual parte suol, ch' a forza altri ritenne,
6.4Che sciolta al tutto suo si ricongiunge,
6.5E l' alma, onde già venne,
6.6Con breve giro a chi la diè rendesti,
6.7E fu 'l tuo fine, onde principio avesti:
6.8Colà 'l desio, la fede, e quella speme,
6.9Che quinci in lui tenesti,
6.10Fur la tua scorta insieme,
6.11E gli effetti adeguaro a i tuoi pensieri;
6.12Allor seguiro a le speranze i veri
6.13Diletti, e fermi, e satio allor non ebbe
6.14Che più bramar, né che sprezzar l' affetto;
6.15A la mente piacer perpetuo crebbe,
6.16Pace al volere, e luce a l' intelletto:
6.17Beato amante allor lo spirto appresso
6.18Giacque al su' amato, e trasformò se stesso.
7.1Fra quelle fiamme, ov' arso il tuo cor hai,
7.2Gli humani affetti inceneriti hor lassi,
7.3E quasi a simil tuo voli, e trapassi,
7.4E celeste, e divino in Dio ti fai,
7.5E qual conforme fassi
7.6Al foco onde s' imprime o ferro, o pietra,
7.7Che, come forma, in loro opra, e penetra,
7.8Tal fra l' incendio suo stato e natura
7.9Indi lo spirto impetra,
7.10E cangia, e trasfigura
7.11Se stesso in lui, che del su' amor l' accese,
7.12Anzi convien, ch' entr' a l' ardor ch' apprese,
7.13Dolcemente struggendo ei si dilegue,
7.14E, come stilla in ampio mar si mesce,
7.15Ch' i flussi e i moti inseparabil segue,
7.16Né l' acque sue, ma se medesma accresce,
7.17L' alma fra quegli abissi immersa e mista
7.18Nuove grandezze in Dio confusa acquista.
8.1Ivi al suo sposo caritate, e zelo
8.2Cara la stringe, e quel, che 'n terra feo,
8.3E fu pegno la fé, santo Himeneo,
8.4Stabile e fermo hor si consuma in cielo,
8.5Ivi da grave e reo
8.6Sospetto sciolta i suoi piacer possede,
8.7Gravida poi di quel ch' intende e vede
8.8L' alto concetto in sé forma, e ritiene,
8.9Da cui poscia succede
8.10Parto, ch' a nascer vene
8.11Godendo amando fortunato, e lieto,
8.12Ivi fra le sue braccia amico, e queto
8.13Sonno dorme tranquilla, e 'n lui si posa,
8.14Che 'n quell' alta quiete apre e rivela
8.15I primi rai de la sua luce ascosa,
8.16E nel suo più secreto, ov' ei si cela,
8.17Riposto albergo, lei, che langue, e brama,
8.18Entro a le sue delitie accoglie, e chiama.
9.1All' hora in dolce e pretiosa cena,
9.2Se stesso offrendo, e cibo fassi, e mensa,
9.3Ov' ella ingorda ha fame, e sete intensa
9.4Non men digiuna, che già satia, e piena,
9.5Né quella copia immensa
9.6Noia le porge, e 'n quel che brama abonda,
9.7E del torrente, che sì largo inonda,
9.8E dal gran fonte suo rapido corre,
9.9Beve assetata l' onda,
9.10Sì che tutt' altro abhorre;
9.11Indi e sovra 'l suo stato alzata allora,
9.12(Che 'n sé non cape) e di se stessa fora,
9.13Di quel nettar divin s' inebria, et empie;
9.14Celeste manna, che si varia e muta
9.15Ne i gusti altrui, che l' altrui voglie adempie,
9.16Ch' a goder di se stessa i sensi aiuta,
9.17E dal tempo incorrotta altrui rinfranca,
9.18E sorge, e cresce, e mai non scema, o manca;
10.1Allor de gli atti suoi, de le fatiche
10.2Premio ella coglie, e i fregi, e la corona,
10.3Ch' ei già serbolle, hor le dispensa e dona,
10.4Nobil trionfo a le vittorie antiche,
10.5Ivi, mentre risona
10.6Di concorde armonia perpetua lode,
10.7Che di lui, che la move, intorno s' ode,
10.8Qual cetra suol, ch' a dotta man risponde,
10.9Gioisce anch' ella, e gode,
10.10Che 'n voci alme, e gioconde
10.11Famoso il nome suo voli, e ribombe,
10.12E de' suoi pregi siano Angeli trombe,
10.13Virtù ministre, e queste pompe ancelle,
10.14Che 'n lunga schiera debellati, e vinti
10.15I vitii tragga, e sian l' eccelse, e belle
10.16Opre i trofei del suo valor dipinti,
10.17E i suoi talenti raddoppiati, e pieni
10.18Servo fedele al suo signor rimeni.
11.1Canzon, dal cielo io veggo
11.2Ch' a i voti miei benigno nume aspira,
11.3Già qual mio Sol d' intorno a me s' aggira,
11.4E fra le nebbie mie mi scopre il lume,
11.5Ch' a sé m' infiamma e tira,
11.6Già l' antico costume
11.7Del mio dubbio sentier fidata scorta
11.8Rinova, e i passi drizza, e mi conforta.
12.1Di lui, che sopra il freddo figlio esangue
12.2Padre piange infelice, acqueta il lutto,
12.3Di' che del fior, che qui troncato langue,
12.4A sé Dio colse, e 'n ciel ripose il frutto,
12.5Ivi fra gli alti honor, fra i pregi suoi
12.6Hor lo miri, e contempli, e godrà poi.
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