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I

Leonardo Benci (????–????)
Poesie

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1.1Discenda sopra me dal sacro lume
1.2razzo divin che mi riscaldi tanto
1.3che stinguer non lo possa fonte o fiume!
2.1O sacro Appollo, al novissimo canto
2.2grazia respira alla tremenda voce,
2.3qual son le forze del tuo poter santo.
3.1Picciola barca mia, se gir vuoi in foce,
3.2òra alle suore del monte Parnaso
3.3che fanno legno dritto gir veloce.
4.1Se da fortuna, da pianeta o caso
4.2indutto fu' nol so, ma mi trovai
4.3in Elicone, al fonte di Pegàso.
5.1Né prima l'occhio a rimirar girai
5.2ch'un'umbra inanzi agli occhi mi s'indulse,
5.3d'età matura e reverenda assai.
6.1Tre volte o più quel vaso circunfulse
6.2con passo tardo e poi, levando gli occhi
6.3al ciel, le palme, piangendo, si pulse:
7.1«Destinato è da Dio ch'a dir mi tocchi
7.2ché l'operar col corpo insieme è tolto,
7.3nel punto che morir chiamon gli sciocchi.
8.1O radïante Iddio, se in ira volto
8.2vedi me figlio e tu, madre Minerva,
8.3la tinta invidia al mondo m'ha sepolto!
9.1La somma deïtà, che in sé riserva
9.2trïonfo, gloria e nel mondo vendetta,
9.3contro dimando alla gente proterva.
10.1Se mai udir lamento vi diletta
10.2per dar ristoro a' miseri languenti,
10.3o giusto Iddio, la mia querela è retta;
11.1tu se' pel Tauro corso fiate venti,
11.2ch'i' consacrai la penna e fetti duce:
11.3di te versi cantai, che 'l mondo ha spenti!
12.1Cumana alle nere ombre mi conduce,
12.2ispiriti notando sanza sangue,
12.3debili al mondo a sostener la luce.
13.1De' suo tormenti indarno ognun si langue,
13.2però che speran nella gran salita,
13.3digesto ogni velen del mortal angue».
14.1E, trascorrendo la Città di vita,
14.2mostrommi l'ombre del beato regno,
14.3certificate di gloria infinita;
15.1poi si rivolse a me, e fece segno
15.2che subito dolore al cor lo stringa;
15.3ond'io incominciai: «Deh, s'i' son degno
16.1udirti, il fiato la tua voce spinga.
16.2Qual causa il color nel viso spense,
16.3ove letizia par mai non s'infinga?
17.1E dov'è l'alme nelle fiamme offense?
17.2Mostrami nella faccia tuo delizia,
17.3non mi celar le tuo parole immense!»
18.1«S'al fiume Lete, che to' la notizia,
18.2chinato non ti fussi a bere all'onda,
18.3conosceresti in te la mia tristizia.
19.1Ogn'anima fu qui lieta e gioconda
19.2picciolo spazio, poi divisa in tre:
19.3l'una nel Sommo Ben veder s'infonda;
20.1l'altra, ribella a quel felice Re,
20.2possiede loco giù nel basso centro;
20.3la parte terza ben né mal non fé.
21.1Quest'è ne' corpi nostri inchiuse dentro,
21.2come dispensa la divina sorte;
21.3or più m'ascolta, perch'io vo più entro.
22.1In noi le pruova Iddio fino alla morte,
22.2e quelle che 'n ben vivere s'affanna
22.3le fa beate nell'etterna corte.
23.1Quelle che 'l mondo le diletta e 'nganna
23.2nella gola infernal le scaccia e chiude;
23.3con morte etterna al foco le condanna
24.1Io le credetti, e 'l creder mi dischiude
24.2nel mondo su di fama e di ghirlanda,
24.3in gran vergogna delle gente rude.
25.1Non è d'Iddio precetto, e non comanda
25.2scüola teologica né cherici,
25.3che chi pur crede ben la fama spanda.
26.1Vi sono ancora e gran Peripatetici,
26.2quantunque riprovati in ogni parte,
26.3Pittagora, Platone e gli altri eretici.
27.1Dunque ho io indarno rigato le carte,
27.2prestando vana fede a mia nutrice,
27.3infesta guida all'opere e mia arte?
28.1Beato tu, che sali con Beatrice
28.2su fra le stelle nel più alto polo;
28.3quanto fortuna t'ha fatto felice!
29.1e tu che fusti innamorato e solo
29.2per Laüra cogliesti quelle foglie
29.3sacrate a quello iddio ch'i' son figliuolo.
30.1O dolce Appollo, se mai se ne coglie
30.2in questa vita, cingimi le tempie,
30.3po' che la 'nvidia al mondo me le toglie!»
31.1Chinò el capo e 'l petto si rïempie
31.2di caldo pianto; ma el benigno Iddio
31.3spirò col fiato foglie e 'l capo gli empie.
32.1L'acque renderon dolce mormorio,
32.2faccendo segno alla dimanda iusta;
32.3né più ritrassi di tanto disio,
33.1perché, partita, quell'ombra vetusta
33.2si trasse nella selva, onde lo sguardo,
33.3seguendo retro, la veduta frusta.
34.1Volsimi indietro assai pensoso e tardo.
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