CLXXX
Rime
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1.1 | È fior la speme mia, che ne l’aprire |
1.2 | si secca, e danno al suo cultore apporta. |
1.3 | È filo il desir mio, che nel ordire |
1.4 | si rompe, e l’opra sua vien vana e morta. |
1.5 | È nave il pensier mio, che nel partire |
1.6 | si perde, e di dolor merce riporta. |
1.7 | È tal la vita mia, ch’io ben potrei |
1.8 | tutt’altro prima simigliar che lei. |