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LXXVIII

Rime

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1.1Se per far la mia vita ognihor più trista
1.2e darla tutta in preda a stratio, a morte,
1.3con parole nel mezzo e tronche e morte
1.4vi girate ver me sdegnosa in vista,
2.1nulla è però, ché, voi subito vista,
2.2par che l’alma gioisca e si conforte;
2.3ché in que’ begli atti schifi allhor più forte
2.4Amor risorge e novo regno acquista.
3.1Ma se volgete altrove i duo be’ soli,
3.2sdegnando che mortal occhio vi miri,
3.3l’esser parca a ragion vi si concede;
4.1pur non farete mai ch’i miei martiri
4.2col vostro dolce sdegno io non consoli,
4.3che val più d’ogni cara alta mercede.
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