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XVIII

Rime

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1.1Qual più lontan, qual più deserto loco,
1.2Amor, fia mai che da tua man mi scampi?
1.3Dove n’andrò, che d’invisibil foco
1.4peregrin fuggitivo io non avampi?
1.5Che ’l tuo ceppo non trovi? E che non stampi
1.6con gli occhi, ove ch’io sia,
1.7la tua guerriera e mia
1.8ch’armata mi vien contra
1.9e pone giù ciò che per me l’encontra?
2.1Son l’arme sue due luci ond’ancide, anzi
2.2due vive faci e duo pungenti strali,
2.3per cui ’l tuo regno ognihor par che s’avanzi,
2.4né senza lor mai gentil core assali;
2.5son le soavi maghe e micidiali
2.6parolette cortesi,
2.7e i crin d’oro, onde presi
2.8i sensi fur sì forte,
2.9con cui legato anchor mi meni a morte.
3.1Ben temev’io, quel dì che’l fier destino
3.2m’allontanò dal dolce amico sguardo
3.3cui vivo col pensier sempre vicino,
3.4in un seco quel foco, ond’io tutt’ardo,
3.5non si restasse intepedito e tardo;
3.6e ben questa temenza
3.7fé dura la partenza
3.8altrettanto, e già volsi
3.9tornar indietro, e teco io me ne dolsi.
4.1Hor con l’antica rabbia al cor ti veggio,
4.2non satio ben d’havermi morto anchora;
4.3e t’hai ne la memoria alzato il seggio,
4.4senza la qual ben fortunato io fora.
4.5Ella ti fa contra me forte ognhora,
4.6ché, qualhor, lasso, imprime
4.7le bellezze alte e prime,
4.8ti veggio ne’ begli occhi,
4.9ch’al cor tutti gli strali a un colpo scocchi.
5.1Ove ch’io volga i lumi o fermi il passo
5.2imagin bella e pia forma la mente,
5.3e nel formarla torno hor tronco, hor sasso.
5.4Allhor l’innamorata anima sente
5.5tanta dolcezza, che lieta consente
5.6al caro error fallace;
5.7ma rompe ogni sua pace
5.8rimembranza nemica
5.9che ’n un tempo mi strugge e mi nutrica.
6.1Ed è ch’io scorgo il mio vivo diletto
6.2esser tanto lontan da la mia vista
6.3quanto presso gli son con l’intelletto.
6.4Tosto di tai pensier torbida e trista
6.5nebbia m’adombra il cor, che sì m’attrista
6.6che per vie corte assai
6.7porrei fine a’ miei guai,
6.8se non che mi ritene
6.9debile fren d’imaginato bene.
7.1Giovenetta canzon, se ti dolessi
7.2quant’huom miser si dole,
7.3fra queste care e sole
7.4selve ti rimarresti
7.5a consolarmi, e gran pietà faresti.
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