about
people
how to cite
dataset
versions
json schema
resources
browse
search
authors
books

III

Anselmo Calderoni (1393–1446)
Poesie

PoeTree.it

1.1Principe glorïoso e terzo duca
1.2di Mediolano, e conte di Pavia,
1.3o Filippo Maria,
1.4piacciati d'ascoltate el mio mandato.
1.5e tu disii che tua fama reluca
1.6nel secul nostro, fa' che vinchi pria,
1.7ed ogni opra tua sia
1.8giusta, prudente, e ragion dal tuo lato;
1.9speranza, fede e carità in tuo stato,
1.10insieme con fortezza e temperanza,
1.11se non ch'avrai mancanza
1.12per sotto colpa del non bon consiglio,
1.13che t'ha fatto pigliar rissa col giglio.
2.1Tu sai, signor, quando volesti pace
2.2con quell'alma città capitolasti
2.3e insieme t'accordasti
2.4di quel che d'ogni parte era salute.
2.5Ella te gli osservò come verace
2.6e chiuse gli occhi fin che racquistasti
2.7Lombardia, e discacciasti
2.8quei ch'eran verso te mortal ferute;
2.9poi, per aver tue glorie più compiute,
2.10di Genova facesti el grande acquisto,
2.11ch'infino allor fu visto
2.12che ogni poco aiuto che gli davano
2.13le cose innanzi mai non passavano.
3.1Ma, volendo osservar loro impromesse,
3.2non volsero a ciò mai dare audienzia,
3.3non avendo temenzia
3.4che tu passassi il proibito confino.
3.5Allor vedendo tue gente già messe
3.6ne' luoci di Romagna con violenzia,
3.7fu lor senza fallenzia,
3.8volendo tu pigliare altro camino.
3.9Allora il magno popul fiorentino,
3.10perché lor libertà non sia oppressata,
3.11l'han sì forte abracciata,
3.12ch'io temo avanti che pace si scopra
3.13che non sia per Italia una mala opra.
4.1Da poi che di Romagna avesti gloria,
4.2e preso e vinto ch'era tuo avversaro,
4.3dovevi far riparo
4.4che' capi tuoi non prendessero audacia
4.5che ti fêr danno in eternal memoria;
4.6da poi che 'l fatto assai li fu discaro
4.7quando con pianto amaro
4.8e' fecer di Gradara una tal strazia.
4.9Però ti priego, s'è tua voglia sazia,
4.10da poi c'hai dimostrata tua possanza,
4.11che questo sia bastanza;
4.12ora per lo tuo onore io ti ricordo:
4.13Braccio finì pel suo volere ingordo.
5.1E s'io alquanto nel parlar mi scaldo,
5.2follo, caro signor, perch'è devuto,
5.3ch'io ne sono tenuto
5.4ricordare ai signor onore e bene.
5.5Così giurai quando fui fatto araldo;
5.6dico sarebbe a Dio maggiore aiuto
5.7mandar campo compiuto
5.8ogni anno a l'infideli, e dar lor pene.
5.9Tu tien d'Italia le maggior catene;
5.10deh, sta' contento a tua bella Ligura,
5.11e di lei prendi cura,
5.12e fratello a due posse, ché più pregia
5.13d'ogni altra Italia, Fiorenza e Vinegia.
5.14— Canzon, fatta con pura e bona fé,
5.15ti movi e va' dal sopradetto prence,
5.16perch'io ho ferma spè
5.17che lui ti metterà a essecuzione.
5.18Dì con bona intenzione:
5.19«A te mi manda Anselmo fiorentino,
5.20miles araldo del Conte d'Urbino».
Supported by the Czech Science Foundation (GA23-07727S)