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1.1Se per sciagura le nove sirocchie
1.2Avesser letto le capitolesse,
1.3O, per me' dir, quelle maccheronee
1.4Di voi altri, poeti da conocchie;
1.5I quali il forno e le castagne lesse
1.6Lodaste, e fiche mucide e plebee,
1.7E mill'altre giornee
1.8Da intorbidar Parnaso ed Elicona;
1.9Tutte insieme v'avrien fatte le fiche,
1.10E datovi corona
1.11O di foglie di bietole e d'ortiche:
1.12Poi ch'alcun capriccioso
1.13Ancor non è stato oso
1.14Della salsiccia empirsi mai la gola,
1.15Ch'è così buona, e sì dolce unto cola.
1.16O Bolognesi, i vostri salsiccioni,
1.17Massime messi in grasso e buon budello
1.18Non sono ei proprio un cibo da poeta?
1.19Tutti i prelati ricchi, e signor buoni,
1.20Gli uomini dotti, e quei ch'han buon cervello,
1.21Ogni bella e gentil donna discreta,
1.22Spendon la lor moneta
1.23Più volentier ne' vostri buon cotali,
1.24E in qualche saporita lingua ancora
1.25Di giovani animali,
1.26Ch'a pena il pel di nuovo gettin fuora,
1.27Che 'n carne di vitella,
1.28Sia pur tenera e bella.
1.29Ché 'n ver, quanto più grosso è il cibo e sodo,
1.30Meglio entra, nutre più, sta più a tuo modo.
1.31Mangiasi la salsiccia inanzi e drieto,
1.32A pranzo, a cena, o vuo' a lesso o vuo' arrosto:
1.33Arrosto e dietro è più da grandi assai;
1.34Inanzi e lessa, a dirti un bel segreto,
1.35Non l'usar mai fin che non passa agosto,
1.36Ch'al sollion la nuoce sempre mai.
1.37E se cercando vai
1.38Se dall'uomo alla donna è differenza
1.39Nel modo dell'usar questa faccenda,
1.40Secondo la sentenza
1.41Di chi par che del cibo ben s'intenda;
1.42Dico che in ogni parte
1.43Il mangiarla è loro arte,
1.44Se non se certe mone schifa il poco.
1.45Che ne vogliono dietro poco poco.
1.46Fassi buona salsiccia d'ogni carne:
1.47Dicon le istorie che d'un bel torello
1.48Dedalo salsicciaio già fece farla
1.49E a mona Pasife diè a mangiarne.
1.50Molti oggidì la fan con l'asinello;
1.51Semiramis di caval volse usarla;
1.52Ateneo greco parla
1.53Ch'uno in Egitto la facea co' cani.
1.54Io per me la vorrei della nostrale,
1.55Fatta con le mie mani,
1.56E grossa e soda e rossa e naturale,
1.57E in budei ben netti.
1.58O vecchi benedetti!
1.59Questo è quel cibo, che vi fa tornare
1.60Giovani e lieti, e spesso anco al zinnare.
1.61Fur le salsicce ab eterno ordinate,
1.62Per trastullar chi ne veniva al mondo,
1.63Con quell'unto che cola da lor spesso;
1.64E quando elle son cotte e rigonfiate,
1.65Le si mettono in tavola nel tondo.
1.66Altri son che le voglion nel pan fesso,
1.67Ma rari il fanno adesso;
1.68Ché il tondo in ver riesce più pulito,
1.69Né, come il pan, succia l'untume tutto.
1.70Ognun pigli il partito
1.71Secondo che gli piace, molle o asciutto:
1.72Basta che i salsicciuoli
1.73Cotti ne' bigonciuoli,
1.74Donne, dove voi fate i sanguinacci,
1.75Son cagion che degli uomini si facci.
1.76Canzon, vanne in Fiorenza a que' poeti,
1.77E palesa i segreti
1.78Della salsiccia, e di' lor ch'al distretto
1.79Questo cibo d'ogni altro è più perfetto.
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