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1.1Entr'un pian di finissimo alabastro,
1.2netto, sacro, amoroso,
1.3divino, spazïoso,
1.4sorgon duo colli e duo fonti di latte,
1.5ove divinamente
1.6tutte l'alte excellenze son ritratte,
1.7mostrand'arditamente
1.8infinita beltà non vista mai,
1.9che 'l dir nostro e 'l pensar vince d'assai.
1.10Sorge 'l ben pian, non però pian perfetto
1.11ma poco rilevato,
1.12di mille grazie ornato,
1.13ove ciascun dei colli alta vaghezza
1.14alzar tanto si vede
1.15quanto possa mostrar la sua sodezza;
1.16fra lor candida siede
1.17e l'un da l'altro alquanto tien diviso
1.18la via donde si scende al paradiso.
1.19Perché non ho io almen, maligna stella,
1.20perché non ho io almeno
1.21un divin canto ameno?
1.22Perché non sono queste mie parole,
1.23cossì com'i' vorei,
1.24di quel celeste mel che pascer suole
1.25ne la lor patria i dei,
1.26per poter ben narrar quanto diletto,
1.27quanta dolcezza sia dentr'al bel petto?
1.28Ma siami pur creduto in qualche parte
1.29quel ch'i' dirò, ch'è poco,
1.30appo 'l piacer, il gioco
1.31di questa glorïosa altera donna.
1.32Mondo, ti priego, vieni
1.33et odi questo: i' dico che madonna
1.34de tutti i maggior beni,
1.35dei più dolci del ciel, dei più giocondi
1.36ha nel bel petto suo ben mille mondi.
1.37Quante volte dich'io,
1.38per extremo piacer dei sensi privo:
1.39– Io sento pur tanta dolcezza, e vivo! –
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