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1.1Un bel colle amoroso,
1.2coverto sempre di gelata neve,
1.3col giogo netto, piano e spazïoso,
1.4alto quant'esser deve
1.5un sì divin lavoro,
1.6cinto d'ebano e d'oro
1.7concesso al mio bel sol meritamente,
1.8sì colmo d'onestade
1.9e di tanta divina maiestade,
1.10sorge sì dolcemente
1.11sopra la luce d'il suo chiaro viso
1.12che mostra quasi tutto 'l paradiso.
1.13Dal vago colle ameno,
1.14fra l'ebano egualmente compartito,
1.15– l'ebano che, di gran vaghezza pieno,
1.16è sol nel mondo ardito
1.17co gli archi excelsi e soli
1.18coprir dui vivi soli, –
1.19una leggiadra delicata costa
1.20in giù tanto descende
1.21quanto 'l bel giogo a lei di sopra ascende,
1.22fra gigli e rose posta,
1.23con tanta venustà, con tanta grazia
1.24ch'ogni vista mortal stanca e non sazia.
1.25Abita nel bel piano
1.26un mondo di bellezza e d'onestate,
1.27e seco inseme, fuor d'ogn'uso umano,
1.28tanta divinitate
1.29che chi sanza peccare
1.30la può fiso mirare
1.31per forza dietro a sé converte e spinge
1.32la memoria e 'l pensero
1.33a ramentarsi 'l suo stato primero,
1.34con che lo si dipinge:
1.35onde, purgata l'alma d'ogn'oblio,
1.36con la guida d'Amor contempla Iddio.
1.37Alla beltà divina
1.38d'il vago fronte ov'ogni ben si vede,
1.39l'alma, che l'alta antica sua ruvina
1.40nel suo penser rivede
1.41e che dal caso oppressa
1.42non conoscea se stessa,
1.43lieta si specchia e gode di vedersi,
1.44poi, colma d'alte brame,
1.45pasce di questa sol l'ingorda fame
1.46e' suoi desir diversi,
1.47onde sente al gustar d'un cibo tale
1.48a poco a poco a sé rinascer l'ale.
1.49Chi può narrar il bene
1.50che gusta l'alma al dolce cibo avezza?
1.51Benché sia 'l gusto poi di molte pene
1.52misto con la dolcezza,
1.53perché, mentre zoiosa
1.54l'anima desïosa
1.55per pascer sé di sì dolce alimento
1.56quasi celeste auriga
1.57vola al suo ben con la divina biga,
1.58quanta noia e tormento,
1.59quanta fatica, Dio, quanto sudore
1.60pate, domando 'l suo destrier peggiore!
1.61Indi felice fassi
1.62l'alma, poi ch'ha 'l travaglio suo chetato,
1.63e l'un e l'altro dei destrier suoi lassi
1.64al fin ha raffrenato
1.65col sùbito riparo
1.66d'il fronte onesto e raro
1.67ch'a l'iniquo destrier porge paüra.
1.68Or qual dunque non vede
1.69vestita di beltà, d'onor, di fede,
1.70d'alta umiltate pura
1.71quanta onestà fu mai, quanta ne fia
1.72starse nel fronte de la donna mia?
1.73Canzon, tu parli oscuro;
1.74onde, se trovi alcun che ti riprenda,
1.75priegalo ben che tua ragion intenda.
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