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LXXXIV

Rime

PoeTree.it

1.1O viole formose, o dolci viole,
1.2Bel guiderdon del ben locato amore,
1.3Caro pegno de l'aspra mia Selvaggia;
1.4Qual dolce loco vi criò? Di quale
1.5Dolcezza l'odorate chiome e 'l dolce
1.6Sen v'empie Zefir dolce e Flora dolce?
1.7Piantovvi Vener forse ne' bei campi,
1.8Quai riga l'Acidalio fonte quello
1.9Che le diè 'l bel cognome? O 'l figlio dentro
1.10A le selve d'Idalia vi dà 'l fiato?
1.11Con queste crederei, che tutte a nove
1.12(O vuo' in Parnaso, o 'n su' gioghi di Pindo)
1.13Le sacre figlie del benigno Giove
1.14Ornasser già mille famose cetre;
1.15Con queste crederei le Grazie i crini
1.16D'ambrosia pien coronasser, con queste
1.17Coprisser tutte liete il sacro seno:
1.18Queste tra' biondi crin porta in la fronte
1.19La rosata Aurora, allor che 'l giorno
1.20N'apre, a l'aprir de' fior del dolce aprile;
1.21Con simil gemme il bel giardin risplende
1.22De l'Esperide iddie; con simil fiori
1.23Dipinge l'aura mille belle rive:
1.24Godon felici l'ombre ai Campi Elisi,
1.25Per vederli ripien dì questi fiori.
1.26Beate voi tre volte e quattro, viole,
1.27Colte da quelle man bianche, da quelle
1.28Ch'hanno me stesso, ahimè, tolto a me stesso;
1.29Beate cinque voi, che fuste poste
1.30A quella bocca, a quella bocca, donde
1.31Ben mille dardi il dì mi lancia Amore.
1.32Forse da l'aere, ch'indi dolce spira,
1.33Vien quel soave e dilicato odore,
1.34Che voi spargendo odor date di lei.
1.35Ve' come quella biancheggia ridendo,
1.36Ve' come l'altra con purpuree frondi
1.37Gode in vedersi piena di rubini:
1.38Quello è il color de la gentil Selvaggia,
1.39Quando un onesto e vermiglietto sdegno
1.40Di porpora le ombreggia il bianco volto,
1.41E con un vivo foco i labri accende;
1.42Donde vien forza poscia, che più bianche
1.43Paian le perle, ch'ella chiude in bocca
1.44Sempre, se non ce l'apre un dolce riso.
1.45Il color vivo, il dolce aere sereno,
1.46Che spira amomo, spigo, cassia e rose,
1.47Da le labra di lei reflesso in voi,
1.48Violette gentil, vi fa sì care.
1.49Avventurose viole, o mia vita,
1.50Mie delizie, mia aura e mio porto,
1.51In voi almanco involerò pur uno
1.52Or altro bacio, e con avida mano
1.53Toccherò in voi madonna una e due volte;
1.54In voi con le mie lagrime, ch'in guisa
1.55Di largo fiume e pel volto e pel seno
1.56Piovon, le bagnerò pur forse il petto;
1.57Il petto, ove beltà vide se stessa,
1.58Come 'n un specchio un uom vede se stesso.
1.59Bevete adunque l'amorosa pioggia,
1.60Viole mie, quella pioggia, ch'Amore
1.61Caccia per viva forza di questi occhi;
1.62Vivete sempre, viole, né mai
1.63Rubesto sol v'offenda a mezza state,
1.64Né vi mordin le brine al crudo inverno;
1.65Vivete sempre, viole, in soccorso
1.66De l'aspre offese de' miei amori, e 'n dolce
1.67E sicur porto a l'animo ondeggiante
1.68Sempre meco sarete; in onor sempre
1.69V'arò, viole dolci, in mentre ch'io
1.70Di questa bella e rozza sarò gioco;
1.71Mentre che l'amorose ardenti fiamme
1.72Consumeran l'amante core, e mentre
1.73Sarà compagno al gran dolore il pianto,
1.74Che sendo sciolto, ha sciolto ancor lo stile.
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