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LXXVIII

Rime

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1.1Nutre ugualmente quel che sparte l'ore
1.2E 'l cedro e l'orno con la sua facella;
1.3Quel d'oro e di smeraldi s'incappella,
1.4Questo di rozzo manto veste ognore.
1.5Porge ugualmente il suo dolce favore
1.6Zefir scherzando e con quest'erba e quella:
1.7E pur non sono a la stagion novella
1.8I fior vestiti tutti d'un colore.
1.9E però, s'altri al ciel meno alza l'ale
1.10Del suo desio per celebrarmi in carte,
1.11Non è colpa la mia, come alcun dice;
1.12Potenza occulta è 'n lui, che 'l face tale.
1.13Sia cedro l'orno, e vedrà ch'ugual parte
1.14Dà de le grazie sue vera beatrice.
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