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1.1Sacrosanta, immortal, felice e degna,
1.2singular dote e necessaria guida
1.3quanto al viver filice si convegna,
2.1tu se' colei che chiunche in te s'affida
2.2al disïato fin fermo riesce,
2.3ma istolto è sanza te chi si confida.
3.1Sempre la voglia tua pronta s' acresce,
3.2cerca l'onesto bene al ver conforme,
3.3congiunta in un voler lieta aquïesce.
4.1Basta, a confusïon delle gran torme
4.2dei miseri mortali, averne il nome,
4.3poi ch'alli efetti ognun s'adagia e dorme.
5.1Sotto tue sparte e venerabil chiome
5.2chi s'argomenta e qual, fingendo, aspetta
5.3di scaricar le sue noiose some;
6.1ma non mancò già mai giusta vendetta,
6.2né fia sanza cagion lo 'ndugio alquanto,
6.3se chi fa il mal più grave al fin l'aspetta.
7.1Fallace oppenion che nuoce tanto,
7.2chiamata più saper che 'l mondo tene,
7.3donde poi l'alegrezza torna in pianto!
8.1Sol nell'almo consiste e s'appartene
8.2al vertüoso amico usar per tutto
8.3quel ch'al debito offizio suo convene.
9.1L'amico è un altro io propio redutto,
9.2ficte son le amicizie, per le quali
9.3dal vero amore infuor segue altro frutto.
10.1Assentatori e simil non leali
10.2sol nel domestico uso han quella parte
10.3familïar, ma i colpi son mortali.
11.1Solo è l'amar chi con ingegno ed arte
11.2desidera e ben porge a chi conviensi
11.3d'esser laudato in palese e in disparte.
12.1Sentenzia di Plutarco: ancor mantiensi
12.2benivolenza con virtute e grazia;
12.3numisma d'amicizia esser conviensi.
13.1Come l'uso che mai gli amici sazia,
13.2serva giocundità perfetta e intera
13.3e virtù, degnità, con buona audazia.
14.1Felice è quel che poco o nulla ispera
14.2in cosa che leggier col tempo passi,
14.3ma solo in te, che se' costante e vera.
15.1Marco Manilio nostro, a chi gustassi
15.2ben sua sentenzia, volle
16.1che nulla mai creasse in sé natura
16.2maggior che d'amicizia un colmo petto,
16.3né sia cosa più rara e più sicura.
17.1Tutti gli antichi e moderni c'han detto
17.2d'esta nostra virtù chiari ed aperti,
17.3concorron quasi in un medesmo effetto.
18.1Seguon della amicizia utili e certi
18.2commodi ne' bisogni e casi avversi,
18.3e quei lo san che son del fatto esperti.
19.1Seguon anche piacer varî e diversi
19.2nei prosperi successi, e segue laude
19.3a chi vero ama amando mantenersi.
20.1Util, laudata, grata e lieta gaude,
20.2diletta e necessaria infra i mortali,
20.3che' prieghi onesti interamente essaude,
21.1raccolto in sé più parti prencipali:
21.2grazia, magnificenzia e benefizio,
21.3ed altre, che intendendo saprai quali.
22.1Risiede ognuna al suo debito offizio:
22.2verità, fede e sì religïone,
22.3che conservano in noi vero giudizio.
23.1Semplice, umana e facil d'intenzione
23.2s'agiungon oltre a l'altre a questa insieme,
23.3secondo che pei saggi si dispone.
24.1Segue dell'opre sue fruttevol seme:
24.2consiglia, conferisce, emenda, aita,
24.3magnanima perdona e mai non teme.
25.1Che necessaria e util sia chiarita
25.2questa nostra virtute, ognun l'afferma,
25.3e così per li antichi è diffinita.
26.1Ciò che sa amministrar guida e conferma
26.2questa in ogni atto e publico e privato,
26.3ma sanza lei ogn'opra è vana e inferma.
27.1In qualunque republica o senato
27.2senza compagni fidi e diligenza
27.3nulla può ben condursi in magistrato.
28.1Ed a questo concorre ogni sentenza,
28.2d'autorità gli essempli e i casi istrani,
28.3insieme con la vera esperïenza.
29.1Sì coi nemici e prossimi e lontani,
29.2sì in osservar le leggi e in consigliare,
29.3sì in conservar col tempo esti ben vani,
30.1nulla sanza gli amici si può fare;
30.2ma coi consigli uniti e opre loro
30.3pace e quïete ai tuoi puoi ministrare.
31.1Focione e Pericle, ambo costoro,
31.2Bruto e Furio Camillo e altri molti
31.3che in liberar la patria esperti fôro,
32.1se non fusser gli amici a ciò raccolti
32.2con tutte lor virtù, fortune e ingegni,
32.3tardi o mai si sarien liberi isciolti.
33.1Ma con questi purgàr l'onte e li sdegni,
33.2acrebber forza agli animi smarriti,
33.3onde e' son di memoria etterna degni.
34.1Così né più né men saran graditi
34.2nelle private cure, opre e consigli,
34.3per cacciar via le ingiurie e spegner liti,
35.1sostener nimicizie e gran perigli,
35.2conservarsi in istato e crescer gloria,
35.3riserbando a' bisogni ove uom s'appigli.
36.1Questo conferma ogni canuta istoria
36.2di Cesare, che tutto il mondo resse,
36.3di Mario e Silla e gli altri di memoria,
37.1che, bench'a lor fortuna succedesse
37.2prospera a' voti e la copia del tutto,
37.3non crediate che mai si concedesse
38.1sanza gli amici, e lor fama redutto
38.2avessono in etterno singulare,
38.3sicché dall'opre loro uscì tal frutto.
39.1A preservar la cosa familiare
39.2dall'impeto e da fraude e da nequizia,
39.3sol colli amici puoi salva guidare.
40.1Né meno è grata ch'util l'Amicizia,
40.2perché nel conferir del ben si gode,
40.3dove nel mal rileva ogni trestizia.
41.1Dolze in sentirsi amare e crescer lode,
41.2soave nella cura e diligenza,
41.3dà la provata fede a chiunche l'ode.
42.1Ecco quei che ne feron esperienza:
42.2Pizia, Damone e Patroclo d'Acchille,
42.3Teseo di Piritòo: nota sentenza.
43.1'Paminonda e Pelopida asortille
43.2Pilade, Oreste e Lelio e Scipïone,
43.3ch'è sparse già di lor tante faville.
44.1E Lucïan fra i pari amici pone
44.2Clivia, Agatocle, Dandaride e Amisoco,
44.3Sisinne con Misippo, ancor propone.
45.1Cindanne, Abauca e moglie e figli al foco,
45.2visto che scampar tutti e' non potea,
45.3salvò l'amico e gli altri estimò poco.
46.1Accusato del fallo, e' rispondea
46.2ch'uom può rinnovar mogli e figli spesso,
46.3ma che, raro agli amici uom s'abbattea.
47.1Chi ben ritrar volesse ogni processo
47.2né la facultà basta a tanta prova,
47.3né lingua o penna al buon voler va presso.
48.1Ma qual sia l'Amicizia e quanto giova,
48.2quel ch'ella importi, aoperi e contenga
48.3compreso avete e com'ella s'aprova,
49.1e quanto in ogni parte essa mantenga
49.2le dignità, gli stati, e sì quant'ella
49.3gli acresca e le discordie abbassi e spenga.
50.1Quinci Tiresio duce rinnovella
50.2dei Celtiberi ai Numantin lor doglia,
50.3perché sol da costei la fêr rebella.
51.1Sia qual potenza o fortuna si voglia
51.2che 'n processo non manchi in parte alcuna,
51.3ma costei dalle piante ognor germoglia.
52.1Se cercate i precetti, ove s'aduna
52.2gli amonimenti al savio viver vostro,
52.3raccogliendo le somme tutte in una,
53.1altro non vi si trova ov'è dimostro
53.2se non ch'amor con fede e obbedienza
53.3reducon tutto al proposito nostro.
54.1Adunche, o degni e pien di reverenza,
54.2vogliate di costei seguir gli efetti,
54.3ch'ogni altra cosa è iscarsa al viver senza;
55.1onoratela in opre, in fatti e in detti,
55.2datevi in tutto a lei, ch'ella è sol quella
55.3che vi può far posar fra gli altri eletti,
56.1e concedervi gloria ognor novella!
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