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1.1Dopo molto solcar per l' acque irate
1.2coi legni che sovente
1.3il fianco apriro a la sals' onda algente,
1.4dopoi scorger mutate
1.5le faccie umani in fiere empie e spietate
1.6d' ogni compagno suo diletto e fido,
1.7dopoi lungo natare
1.8e solo e nudo con le cose care
1.9preda del flutto infido,
1.10senza speranza d' arrivare al lido,
1.11d' ira, d' orgoglio la procella piena,
1.12tolto a tanto periglio
1.13a suo mal grado di Laerte il figlio,
1.14lo spinse in su l' arena,
1.15ove il furor del mar la terra affrena;
1.16ivi, trovato de la saggia Arete
1.17la valorosa figlia
1.18e molte donne de la sua famiglia,
1.19di verdi fronde e liete
1.20già ricoperte le membra secrete,
1.21con la persona riverente e china
1.22dimandò il Greco astuto
1.23umilemente a la Donzella aiuto,
1.24e de la sua rovina
1.25pietosa feo la vaga pellegrina;
1.26onde col suo consiglio, e col favore
1.27de la prudente madre
1.28intenta solo ad opre alte e leggiadre,
1.29punse al suo genitore
1.30d' alta pietate, et a' Corsari il core,
1.31i quali, a prede et a rapine usati,
1.32forse non mosse mai
1.33dolce pietà degli altrui danni e lai
1.34più che fi' faccia i fiati
1.35degli orgogliosi venti e i mar turbati
1.36il pianto de' smarriti naviganti,
1.37che pieni di cordoglio
1.38hanno il porto lontan, vicin lo scoglio,
1.39e si veggiono inanti
1.40gli empi cani di Scilla e biancheggianti;
1.41tal che col legno ben spalmato e forte,
1.42dando a Feacia il tergo,
1.43lo rimenaro al suo paterno albergo,
1.44a la casta consorte
1.45ch' ognor piangeva la sua dubia morte.
1.46Ma io da la spietata aspra tempesta
1.47e da' contrari venti
1.48de la fortuna, e suoi fieri accidenti,
1.49a me troppo molesta,
1.50povero e nudo già sospinto in questa
1.51spiaggia u' si frange il mar e notte e giorno,
1.52su l' arena deserta,
1.53con l' anima di duol tutta coperta,
1.54pur mi risguardo intorno
1.55mercé chiedendo con vergogna e scorno,
1.56ma non truovo soccorso al mio gran danno,
1.57né la vergine bella
1.58che doppo così lunga atra procella
1.59del mio crudele affanno,
1.60ond' io mi trovo oppresso oggi è 'l sesto anno,
1.61o rimedio od aiuto alcun mi dia,
1.62se da lei non l' impetri
1.63che può chiari i miei dì far scuri e tetri,
1.64dolce la pena ria,
1.65e donar fine a la miseria mia;
1.66da lei, ch' a guisa di Fenice altera
1.67di vera gloria, vola
1.68per un bel ciel di fama unica e sola
1.69ovunque la lumiera
1.70del sole a noi fa giorno, ombra la sera.
1.71Pregala tu che da quest' alghe immonde,
1.72ove senza diletto
1.73giaccio gran tempo povero e negletto,
1.74m' adduca in parte donde
1.75non tema l' ira de l' orribil' onde.
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