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1.1Illustre, alma città, che ne' vetusti
1.2tempi, di palme altiera e di trofei
1.3tolte agli Sciti, ai Persi, ai Nabatei,
1.4vedesti andare onusti
1.5dietro al trionfo de' tuoi magni Augusti
1.6di duro ferro Imperadori e Regi,
1.7e vinte dar le mani a' tuoi gran figli,
1.8del sangue loro ancor molli e vermigli,
1.9deposti i ricchi fregi
1.10e l' acquistate già corone e pregi,
1.11le Republiche invitte e gloriose,
1.12qui, dove de' tuoi sette il più bel colle
1.13pien di bellezze i vaghi omeri estolle
1.14fra l' erbe rugiadose
1.15del pianto de le stelle, ad udir cose
1.16piene de' pregi e de' tuoi rari onori
1.17vieni, or che con la cetra Euterpe e Clio,
1.18con la qual già lodato han più d' un Dio,
1.19coronate d' allori,
1.20cantan non degli Eroi l' arme e gli amori,
1.21ma d' un tuo figlio, la cui chioma d' ostro,
1.22mosso da l' opre sue chiare e leggiadre,
1.23ne la sua verde etate ornò il gran Padre,
1.24che onor del secol nostro
1.25celebre fa qual di lui scrive inchiostro.
1.26Il qual, pien di pietà, d' Italia bella
1.27sanò le molte piaghe, e spense il foco
1.28che la misera ardeva in ogni loco,
1.29e fuor d' ogni procella
1.30scorse la conquassata navicella
1.31di Pietro, ché molt' anni atra tempesta
1.32d' impetuosi e di contrari venti
1.33nel fiero mar de' mondani accidenti
1.34l' avea (sempre più infesta)
1.35rotta e sospinta in quella parte e 'n questa,
1.36e col prudente suo saggio consiglio,
1.37cui cesso avriano i sette Greci illustri,
1.38tranquilla Italia conservò tre lustri
1.39e senza alcun periglio,
1.40dando al sanguigno et empio ferro essiglio.
1.41Ma dove, quasi nave, un nuovo fiato
1.42d' aura fuor del camino or mi trasporta
1.43per altra via e men piana e men corta?
1.44Torna, Musa, al lodato
1.45primo concetto, al calle incominciato.
1.46Cantiam di lui ch' in giovanetta etate
1.47ha prudenza senil, senno maturo,
1.48che 'n ogni dubio passo il fa sicuro
1.49con fede e caritate,
1.50veraci pegni de la sua bontate,
1.51ch' a la ragion de' van desii terreni
1.52ha dato il fren, perché l' alma non vada
1.53col folle senso a perigliosa strada,
1.54e perché non la meni
1.55per questi campi de la vita pieni
1.56di fragili diletti e fugitivi,
1.57a cui quando né come od a chi debbe
1.58largo esser de' suoi ben mai non increbbe.
1.59Ma perché quanti rivi
1.60corran ne' fiumi mormoranti e vivi
1.61cerco d' annoverar, o pur quant' onda
1.62adietro lascia navicella allora
1.63che gonfia la sua vela una fresc' ôra,
1.64se in lui virtute abonda
1.65sì come frutto in terra alma e feconda?
1.66Pon giù la lira, Clio, ch' a voler dire
1.67ciò che conviensi di quest' Angel vero
1.68si stancherebbe e la voce e 'l pensiero,
1.69e non potrebbe gire
1.70l' opra al par del suo merto e mio desire.
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