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1.1Or che la calda state
1.2già coronata di mature spiche
1.3ci fa le fonti amiche
1.4e le fresc' ombre grate,
1.5ove spiran talora aure beate,
1.6passiamo il dì cocente
1.7lungo lucenti e mormoranti rivi,
1.8che coi pesci lascivi
1.9corron celatamente,
1.10quasi avessero a schivo il sole ardente,
1.11et a gentil soggiorno
1.12chiamando con la lira Euterpe o Clio,
1.13tutti posti in oblio
1.14i danni ch' al ritorno
1.15ci porta spesso in grembo il nuovo giorno,
1.16non del torto del sole
1.17camin cantiam, né de la fredda luna,
1.18che ne l' oscura e bruna
1.19notte errando gir suole
1.20per le piaggie del ciel romite e sole,
1.21né perch' Orion fiero
1.22insin dal cielo con la spada in mano
1.23conturbi il mare insano,
1.24sì che spesso al nocchiero
1.25per tema fa cangiar volto e pensiero,
1.26come scuota Aquilone
1.27sovente ogni montagna et ogni rocca
1.28con la gonfiata bocca,
1.29e con empia tenzone
1.30toglia al solcante pin vela e timone,
1.31come il Cane del cielo
1.32tutto di fuoco e fiamme ardenti pieno
1.33arda del bel terreno
1.34il verde e vago velo,
1.35come l' anno comparta il caldo e 'l gelo;
1.36ma di quel grande Errico,
1.37a cui l' Eternità vivaci carmi
1.38sacra, e metalli e marmi
1.39sopra il suo monte aprico,
1.40ch' ira non temon di tempo nemico,
1.41cantiamo le vittorie,
1.42di cui la Fama ha sparso illustre grido
1.43per questo e per quel lido,
1.44sì che de le sue glorie
1.45oscuri il sol tutte l' altrui memorie;
1.46cantiam l' alto valore
1.47di Lei che 'l Ciel gli diè per sposa e Donna,
1.48ferma e salda colonna
1.49de l' italico onore
1.50e del bel sesso suo lume maggiore;
1.51cantiamo i rari pregi
1.52di quella bianca gemma orientale,
1.53ch' ogni tesor mortale
1.54fa che 'l mondo dispregi,
1.55le cui virtù, gli essempi alti et egregi,
1.56son scorta a chi desia
1.57con opere leggiadre e gloriose,
1.58sprezzando umane cose,
1.59quasi ombra oscura e ria
1.60di vero bene, al Ciel farsi la via.
1.61In sì gentil diporto
1.62consumiamo, Cappel, quest' ore estive
1.63con le sorelle Dive,
1.64che da l' occaso a l' orto
1.65portano il nostro onor per calle corto,
1.66e i mordaci di questa
1.67frale vita mortale egri pensieri,
1.68che sono i duri e veri
1.69scogli ne la tempesta
1.70del mar del mondo, ch' ognor ci molesta,
1.71discacciam col consiglio
1.72de la nostra virtù, sì che la sorte
1.73a l' animo non porte
1.74né pena né periglio,
1.75e passiam lietamente il nostro essiglio.
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