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1.1O giovanette accorte,
1.2ch' ovunque gl' occhi vaghi rivolgete
1.3fate le cose liete,
1.4e date vita e morte
1.5in vece del destino e de la sorte,
1.6a voi dico, ch' a sdegno
1.7avendo di seguir la casta Diva,
1.8come chi volge a riva
1.9più sicura il suo legno,
1.10poneste il piè ne l' arenoso regno,
1.11e de l' alma d' Amore
1.12madre fatte divote e fide ancelle,
1.13a le chiare fiammelle
1.14del suo vivace ardore
1.15apriste il molle e dilicato core,
1.16poi che cotanto grate
1.17le vostre voci sono a questa Dea,
1.18meco di Citerea
1.19altamente cantate
1.20la virtute infinita e la beltate;
1.21voi, augelletti, intanto,
1.22che saltando ad ognor di ramo in ramo
1.23gridate “Io amo, io amo”,
1.24silenzio al nostro pianto
1.25dolce ponete almen mentre ch' io canto.
1.26O Dea, che col fecondo
1.27tuo raggio rassereni il ciel turbato,
1.28acqueti il mare irato
1.29e fai lieto e giocondo
1.30co' tuoi begli occhi in ogni parte il mondo,
1.31il cui benigno aspetto
1.32toglie l' arme di man, l' orgoglio acqueta
1.33d' ogni fiero pianete,
1.34che con dolce diletto
1.35produce poscia in noi felice effetto,
1.36la cui lucente stella
1.37al tramontar del sol mostra il suo lume
1.38con eterno costume,
1.39indi candida e bella
1.40dal lucido oriente il giorno appella,
1.41senza la cui virtute
1.42fora la stagion lieta orrido verno,
1.43la terra oscuro inferno,
1.44la pace e la salute
1.45ad ognora per noi sarian perdute,
1.46gli arbori senza fronde
1.47forano, il monte senza gemme et oro,
1.48il mar senza tesoro,
1.49aride avria le sponde
1.50il fiumicello e senza pesci l' onde,
1.51mentre Donna e Regina
1.52del terzo Ciel, che 'l tuo valor corregge
1.53con amorosa legge,
1.54ti spazii, i lumi inchina
1.55al paese che l' Alpe e la marina
1.56cinge intorno et abbraccia,
1.57a questo già felice almo paese
1.58che del suo imperio estese
1.59le valorose braccia
1.60dove arde il Cane e dove l' Orsa agghiaccia:
1.61che vedrai l' ampie strade
1.62tinte del nostro e peregrino sangue,
1.63sì ch' ogni erbetta langue,
1.64e tronca da le spade
1.65ogni gioia d' Italia in terra cade;
1.66vedrai l' Adda e 'l Tesino,
1.67che trasparente e più d' un' ambra puro
1.68altero iva e sicuro,
1.69or gir col capo chino
1.70e con l' onde turbate al suo camino;
1.71vedrai la Secchia e 'l Taro
1.72timidi ancor dal gorgo alzar la testa,
1.73per mirar la tempesta
1.74che senza alcun riparo
1.75l' Arno, l' Arbia e 'l Mugnon sforza di paro;
1.76e d' alte vele pieno,
1.77che dipredando van di piaggia in piaggia
1.78quasi veltro in selvaggia
1.79parte le fiere, il seno
1.80del gran mar di Liguria e del Tirreno,
1.81tal che teme Sebeto
1.82e Partenope bella il suo periglio,
1.83e con turbato ciglio
1.84nel luogo più secreto
1.85l' abito pongon giù purpureo e lieto;
1.86vedrai che 'n ogni parte
1.87de l' infelice Italia, in ogni loco,
1.88e col ferro e col foco
1.89va il furibondo Marte,
1.90sì che di tronche membra e fiamme sparte
1.91ogni riva, ogni colle,
1.92ogni selva, ogni valle, ogni campagna,
1.93carca et arsa si lagna,
1.94e col volto ognor molle
1.95le voci del suo duolo al Cielo estolle.
1.96Tu, Dea, del lor cordoglio
1.97fatta pietosa, omai porgi la mano,
1.98et al tuo amante insano
1.99togli l' ira e l' orgoglio,
1.100ché benché crudo e più duro che scoglio
1.101egli abbia il cor, tu il puoi
1.102sola pietoso far, tu sola umile;
1.103apri, Dea, la gentile
1.104bocc' ove i piacer suoi
1.105tutti ripone, e co' be' detti tuoi
1.106a te il richiama, e dona
1.107pace a l' Italia misera, infelice,
1.108che sua liberatrice
1.109ogni gentil persona
1.110ti chiamerà ad ognor, e una corona
1.111ti sacrerà di rose
1.112bianche e vermiglie ogn' anno e di viole,
1.113colte al sorger del sole
1.114da le mani amorose
1.115di giovanette belle, e con festose
1.116voci ti loderanno
1.117per la più bella Dea che 'l Cielo onori,
1.118e tutti gl' altri onori
1.119il primo die de l' anno
1.120a l' imagine tua grati faranno.
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