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1.1Saggio e dotto cultore
1.2di quel famoso et onorato monte
1.3la cui purpurea fronte
1.4ombran le frondi onore
1.5d' ogni Poeta e d' ogni Imperadore,
1.6onde da la sua pura
1.7fonte Ippocrene sotto l' ombre spande
1.8l' acque in copia sì grande
1.9che con perpetua cura
1.10bagnano i suoi be' poggi e la pianura,
1.11con cui più d' una volta
1.12le Muse, essendo pargolo fanciullo,
1.13s' han pigliato trastullo,
1.14qualor per quella folta
1.15selvetta che d' Apollo il canto ascolta
1.16ti vedevan vagando
1.17gir con errori dilettosi e grati
1.18del suo più bello i prati
1.19di Poesia spogliando,
1.20e questo e quell' amor spesso lodando;
1.21poi che col Ciel secondo
1.22solchi il gran gorgo de la vita umana
1.23senza temer ch' insana
1.24onda nel cupo fondo
1.25t' immerga un die di questo mar profondo,
1.26canta col colto stile,
1.27che farebbe empia tigre, orsa rabbiosa
1.28mansueta e pietosa,
1.29il nome alto e gentile
1.30già noto dal mar d' India a quel di Tile,
1.31e la virtù di quello
1.32su la cui sacra e giovanetta chioma
1.33il gran Pastor di Roma
1.34pos' un ricco cappello
1.35di purpureo colore adorno e bello;
1.36canta del grand' Enrico
1.37le gloriose lodi ad una ad una,
1.38sì ch' ovunque la luna
1.39mira col lume amico
1.40l' ima palustre valle e 'l colle aprico,
1.41mentre Zefiro e Clori
1.42col grembo pien di rose e di viole
1.43dispiegheranno al sole
1.44di varii e vaghi fiori
1.45i preziosi lor cari tesori,
1.46lodi ogni monte e piano
1.47il suo valore, e sin ne' più selvaggi
1.48ispidi pini e faggi
1.49scriva purgata mano
1.50i suoi pregi e 'l suo onor chiaro e sovrano.
1.51Io, mentre aura soave
1.52a' miei giusti desii destra e fedele
1.53spirava ne le vele
1.54de la picciola nave
1.55di tutti i miei piacer ripiena e grave,
1.56quasi canoro cigno
1.57lungo le vaghe sponde di Meandro,
1.58e d' Ero e di Leandro
1.59piansi 'l fato maligno,
1.60et ebbi il Ciel sì grato e sì benigno
1.61che 'l sordo mare e i venti
1.62rabbiosi poser giù l' orgoglio e l' ira
1.63al suon de la mia lira,
1.64e ster cheti et intenti
1.65a le mie voci i liquidi elementi;
1.66de' pastori cantai
1.67con la zampogna umil le dolci cure,
1.68la speme e le paure,
1.69i lor diletti e guai,
1.70e del ginebro mio le lodi alzai
1.71a peregrino volo,
1.72tal che le genti che fra il mare e l' Alpe
1.73e fra Pirene e Calpe
1.74stan non l' udiron solo,
1.75ma la Zona cocente e 'l freddo Polo.
1.76Or, qual nocchero audace
1.77che per salve condur le merci in porto
1.78ha da l' occaso a l' orto
1.79del die con la fallace
1.80atr' onda de l' Egeo fiero e predace
1.81fatto pugna mortale,
1.82che poi crescer vedendo il flutto e 'l fiato
1.83d' Austro e di Borea irato,
1.84se 'l suo saper non vale
1.85a salvar col suo peso il legno frale,
1.86dona le merci al mare
1.87per guardar con la vita almeno il pino
1.88dal gran furor marino,
1.89e le cose più care
1.90vede nel sen de l' acque alte natare,
1.91tal io, da impetuoso
1.92vento sospinto di maligna stella,
1.93per l' orrida procella
1.94de l' irato et ondoso
1.95flutto del mondo, ove non è riposo,
1.96poi che non può il governo
1.97de la ragion salvar la nave mia
1.98da la fortuna ria,
1.99dal procelloso verno,
1.100sì ch' ogni suo saper non prenda a scherno,
1.101ho gettato, e mi doglio,
1.102tutti i diletti onde gravosa e carca
1.103era questa mia barca
1.104nel mar del mio cordoglio,
1.105per non la rompre in qualche duro scoglio,
1.106e (di che più mi sdegno)
1.107veggio la lira mia vagar per l' onde
1.108perigliose et immonde,
1.109timido ancor che 'l legno
1.110non sia pur preda d' un naufragio indegno;
1.111il che se 'l Ciel consente,
1.112Gelasio, come pur pavento e temo,
1.113canta sul lido estremo
1.114de la sals' onda algente
1.115l' essequie mie con voce alta e dolente,
1.116affin che dal tuo grido,
1.117come dal pianto d' un novello Orfeo,
1.118inteso al caso reo,
1.119ogni remoto lido
1.120biasimi il mio destino empio et infido.
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