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1.1Mentre il giogo aspro e duro
1.2al tuo rapido corso
1.3pon così fiero morso,
1.4fuori del tuo più puro
1.5ascolta, ascolta, o Lico,
1.6ciò ch' io piangendo e sospirando dico;
1.7e se, per sorte, alcuna
1.8bella Ninfa sta teco
1.9in quel muscoso speco,
1.10cui adversa fortuna
1.11nel mar d' empio dolore
1.12abbia sommerso il giovanetto core,
1.13esca, mossa a pietate
1.14de' miei dogliosi accenti,
1.15or che tacciono i venti,
1.16e 'n queste rive amate
1.17stendendo il bianco lembo
1.18queste lagrime amare accoglia in grembo;
1.19che se de' sospir miei
1.20l' aura calda e cocente
1.21non distilla l' algente
1.22gelo onde cinto sei,
1.23non sol la state e 'l verno,
1.24ma ne sarai da quel cinto in eterno.
1.25Ascolta, che n' andrai
1.26indi più ricco al mare,
1.27e ne l' onde tue chiare
1.28impressa porterai
1.29di man del pensier mio
1.30quella beltà che s' assomiglia a Dio:
1.31oh, se quale io la miro
1.32in queste lucid' onde,
1.33con le sue chiome bionde
1.34cinte da un lieto giro
1.35di mattutine rose
1.36arder d' amor tutte l' umane cose,
1.37tal la vedesti ancora,
1.38misero, arso e piagato
1.39portando il manco lato,
1.40sospiraresti ognora,
1.41novo Pigmaleone,
1.42come fece Ciprigna il caro Adone;
1.43io sovente l' ho vista,
1.44alzando gli occhi al Cielo,
1.45ogni noioso velo
1.46che lo turba e contrista
1.47sgombrar col vago lume,
1.48e far cangiar al Sol strada e costume.
1.49Quest' è, Lico, la Donna
1.50ch' io riverisco et amo,
1.51che ne' sospir miei chiamo,
1.52forte e salda colonna
1.53che mi sostiene in questa
1.54percossa di fortuna aspra e molesta;
1.55et io meschino vivo
1.56lungi da tanto bene,
1.57sol d' una dolce spene
1.58pascendo il cor, che privo
1.59de l' usato diletto,
1.60sfoca con gli occhi il doloroso affetto.
1.61Quanta invidia ti porto,
1.62felice e bel terreno
1.63ch' inonda il gran Tirreno,
1.64ov' a dolce diporto
1.65se 'n va l' almo mio Sole
1.66stampando col bel piè gigli e viole!
1.67Quant' a quel monte adorno
1.68ne la cui lieta fronte,
1.69tosto ch' a l' orizzonte
1.70s' inalza il chiaro giorno,
1.71scopre tante bellezze
1.72quant' ha 'l grand' Ocean chiuse ricchezze!
1.73Tu con miglior ventura,
1.74Salerno alto e gentile,
1.75quella beltà, che vile
1.76rend' ogn' altra et oscura,
1.77possiedi in lieta pace,
1.78e disprezzi ogni influsso aspro e rapace,
1.79ché 'l loco ov' ella posa,
1.80qual porto di salute,
1.81per occolta virtute
1.82non teme aura noiosa
1.83di destino infelice,
1.84ma sempr' ha intorno il ciel chiaro e felice.
1.85Deh, perch' in quelle rive,
1.86dov' in leggiadra schiera
1.87Favonio e Primavera
1.88e l' altre gaie Dive
1.89fra mille varii fiori
1.90scherzan ognor co' pargoletti Amori,
1.91lasso, non mi conduce
1.92il mio fato maligno,
1.93reso grato e benigno,
1.94sì che con l' alma luce
1.95de la mia fida stella
1.96esca da quest' orribile procella,
1.97onde nel volto vago,
1.98in quegli occhi sereni
1.99di grazia e d' amor pieni
1.100mirando, lieto e pago
1.101ritorni a quella vita
1.102che m' era già sì dolce e sì gradita?
1.103Oh, se benigna sorte
1.104mi riconduce al lido
1.105mio desiato e fido,
1.106con un canape forte
1.107e con ancora grave
1.108fermerò in porto la mia stanca nave,
1.109e qual saggio nocchiero
1.110che più volte l' orgoglio
1.111vint' ha del mare, io voglio
1.112con devoto pensiero
1.113e con alti e divini
1.114prieghi sacrarla ai salsi Dei marini.
1.115Ma Lico, tu pur corri
1.116tacito sotto il ghiaccio
1.117con le tue Ninfe in braccio
1.118e i miei lamenti aborri,
1.119certo barbaro e crudo,
1.120poscia che sei d' ogni pietate ignudo;
1.121poi che spirto veruno
1.122di pietà non ti move,
1.123priego l' eterno Giove
1.124che mai sempre importuno
1.125pigro gelo t' asconda,
1.126né stella unqua ti sia destra o seconda.
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