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1.1Poi che di vaghi fiori
1.2ha già l' anno spogliato
1.3e d' erbe fresche ogni vicino prato,
1.4prestami, Apollo, acciò il bel giorno onori,
1.5le verdi frondi de' tuoi sacri allori;
1.6dico il giorno sereno
1.7che del santo paese
1.8vestita d' umiltà l' alma discese,
1.9e d' Adria ne l' altero almo terreno
1.10apersi gli occhi a la gran Donna in seno.
1.11Non è arbuscello schietto,
1.12non è colle, né riva,
1.13ove sia fronda, fior o erbetta viva,
1.14sì gli ha l' autunno con sdegnoso affetto
1.15privo del lor onor le spalle e 'l petto;
1.16prestami, o chiaro Sole,
1.17le tue sacrate frondi,
1.18acciò un novello altar orni e circondi;
1.19e far lo dèi, poi che t' onora e cole
1.20l' ingegno mio con scritti e con parole.
1.21Ergete un ricco altare,
1.22fanciulli, e 'n questo loco
1.23accendete un lucente e vivo foco,
1.24ch' arda con le vivaci fiamme e chiare
1.25le ricchezze ch' Arabia a noi suol dare.
1.26Chi mi porge la lira
1.27che da quel ramo pende,
1.28mentre il bel foco al ciel s' inalza e splende
1.29e dal più puro suo dolce odor spira,
1.30mentre la Musa mia lieta m' inspira?
1.31Cantiam, dotta Talia,
1.32il bramato ritorno
1.33di questo per me lieto e sacro giorno;
1.34così mai sempre il tuo bel fonte sia
1.35pien del soave umor di Poesia.
1.36Ogni pensier noioso,
1.37ogni ingordo desire
1.38vada lontano, e fugga ogni martire,
1.39e 'n questo allegro giorno e dilettoso
1.40viva meco piacer, pace e riposo.
1.41Non caggia atra importuna
1.42nebbia da l' aere puro,
1.43che renda questo dì fosco et oscuro,
1.44ma vada ogn' ombra et ogni cosa bruna
1.45a starsi con la notte e con la luna.
1.46O dì per me giocondo,
1.47per me felice ognora,
1.48con cui nel grembo de la vaga Aurora,
1.49con l' aspetto del ciel lieto e secondo,
1.50venni contento ad abitar nel mondo,
1.51il Sol ti faccia terno,
1.52sì che non apran l' Ore,
1.53ch' han de l' albergo suo dolce governo,
1.54mai altro dì, né col suo fosco orrore
1.55copra la notte il tuo vago colore;
1.56e la stagion fiorita,
1.57col suo temprato cielo,
1.58da te lontano faccia il caldo e 'l gelo,
1.59tornando indietro vaga e colorita
1.60a viver teco una beata vita.
1.61Non ti do gigli o rose
1.62per coronarti il crine,
1.63ch' omai gli ha tolti il ghiaccio e le pruine,
1.64ma con voci leggiadre et amorose
1.65narro ad ognun le tue bellezze ascose.
1.66Fanciulli, omai cantate
1.67accolti in lunga schiera,
1.68e con una gentil nova manera
1.69questo felice dì meco onorate,
1.70ond' ei sia 'n pregio a la futura etate;
1.71et a Bacco rendete
1.72nel vostro dolce canto,
1.73a cui è sacro questo giorno santo,
1.74grazie infinite, sì come devete,
1.75con voci chiare e con le faccie liete.
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