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1.1Crescete, o vaghi fiori,
1.2e queste verdi sponde
1.3pingete di natii varii colori,
1.4bagnati da quest' onde
1.5che versan gli occhi miei calde e profonde;
1.6crescete, e del mio duolo
1.7poi fate al mondo fede,
1.8che mi vedeste lagrimoso e solo
1.9volger qui 'l lasso piede
1.10chiedendo del mio mal qualche mercede.
1.11Voi, arbuscelli schietti,
1.12ne le cui fronde ascosi
1.13cantano lieti i garruli augelletti,
1.14se i vostri rami ombrosi
1.15sian sempre verdi, freschi e dilettosi,
1.16viva mai sempre vosco
1.17co' torti rami a paro,
1.18colei ch' io piango ognor, tal ch' ogni bosco
1.19con suon soave e chiaro
1.20canti d' Antiniana il nome raro;
1.21e ne la vostra scorza
1.22cresca con l' amor mio,
1.23dove lo scrivo, sì ch' oltraggio o forza
1.24del tempo irato e rio
1.25contrasti indarno al vostro bel desio.
1.26Deh, perché questo fiume,
1.27che 'l mio angoscioso pianto
1.28accoglie in grembo per lungo costume,
1.29non è quello ch' io canto
1.30e prezzo più che 'l Tebro, il Nilo o 'l Xanto?
1.31Perché non è Sebeto,
1.32che col suo picciol corno
1.33le sue ricchezze al mar tranquillo e lieto
1.34porta, mai sempre adorno
1.35di verdi rive e dilettose intorno?
1.36Ch' io vedrei da' begli occhi
1.37come da duo levanti
1.38uscir il sol, onde ognor vien che scocchi
1.39Amor ne' lassi amanti
1.40il dardo che lor prende arsi e tremanti.
1.41O fiume, o rive, o colli,
1.42voi del mio caro bene
1.43godete ognor, et io con gli occhi molli
1.44de le mie gravi pene
1.45parlo co' fior, con l' erbe, e con l' arene;
1.46con voi vaga da terza
1.47sin a sera ragiona,
1.48con voi sovente si trastulla e scherza,
1.49in voi si paragona
1.50a la lucente figlia di Latona.
1.51O fiumi, o colli, o rive,
1.52quanta invidia vi porto!
1.53o verdi lauri, o pallidette olive,
1.54del mio dolce diporto
1.55voi vi godete, et io sospiro a torto.
1.56O troppo fortunati
1.57vaghi fiori e fresche erbe,
1.58ove i vestigi sacri et onorati
1.59stampan le piante acerbe
1.60che vi fan d' ogni tempo alte e superbe;
1.61o beato tre volte
1.62dove tra i fior novelli
1.63giace talor con l' irte treccie sciolte,
1.64e co' biondi capelli
1.65rende i raggi del sol men chiari e belli!
1.66Voi l' alta mia allegrezza
1.67avete, io piango ognora
1.68lungi da la celeste alma bellezza,
1.69che, come vaga Aurora,
1.70de la sua luce il ciel pinge e colora.
1.71Titon, tu sempre teco
1.72hai la tua Donna bella,
1.73et io perché la mia non sempre meco?
1.74O mia nimica stella,
1.75qual duro fato a lagrimar m' appella?
1.76Mira tu, bianca Luna,
1.77la mia dogliosa sorte,
1.78e per pietate la tua luce imbruna,
1.79ch' altro giamai che morte
1.80non fia, privo di lei, che mi conforte;
1.81e perché sempre viva
1.82qui 'l mio grave dolore,
1.83vo' che in un tronco di mia man si scriva:
1.84– Dafni qui in tristo umore
1.85stillò lontan da la sua Donna il core.–
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