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1.1Che pro mi vien ch' io t' abbia, o bella Diva
1.2che reggi il terzo Cielo,
1.3su questa verde e dilettosa riva
1.4sacrato un mirto, il cui frondoso crine
1.5non teme ira di ghiaccio o di pruine,
1.6s' armata il cor di mattutino gelo
1.7sprezza il tuo dolce foco
1.8la vezzosa Terilla, e dal suo stelo
1.9troncò la speme, allor che 'l vago fiore
1.10apria le foglie e si mostrava fuore?
1.11Scalda col tuo valore a poco a poco
1.12i suoi pensier gelati,
1.13scema l' orgoglio, sì che trovi loco
1.14dove s' appoggi ne la fredda mente
1.15il mio desir via più d' ogn' altro ardente;
1.16non consentir come negli anni andati
1.17ch' io faccia ardente, e molli
1.18quest' aria di sospir, di pianto i prati,
1.19e che del fero mio stato infelice
1.20risuoni ancor d' Italia ogni pendice;
1.21o desta in lei pietate, o i desir folli
1.22umor di dolce oblio
1.23spenga in me, sì che queste piaggie e colli
1.24parlin meco di gioia e di diletto,
1.25e di mesti pensier sia sgombro il petto.
1.26China le sante orecchie al canto mio,
1.27né ti mostrar più schiva,
1.28o regina di Cipro, al bel desio,
1.29ch' ogn' anno avrai ne la nova stagione
1.30di vaghi e lieti fior mille corone.
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