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1.1Io mi son giovinetta, e volentieri
1.2m'allegro e canto en la stagion novella,
1.3merzé d'amore e de' dolci pensieri.
2.1Io vo pe' verdi prati riguardando
2.2i bianchi fiori e' gialli e i vermigli,
2.3le rose in su le spini e' bianchi gigli,
2.4e tutti quanti gli vo somigliando
2.5al viso di colui che me amando
2.6ha presa e terrà sempre, come quella
2.7ch'altro non ha in disio che' suoi piaceri.
3.1De' quai quand'io ne truovo alcun che sia,
3.2al mio parer, ben simile di lui,
3.3il colgo e bascio e parlomi con lui:
3.4e com'io so, così l'anima mia
3.5tututta gli apro e ciò che 'l cor disia:
3.6quindi con altri il metto in ghirlandella
3.7legato co' miei crin biondi e leggieri.
4.1E quel piacer che di natura il fiore
4.2agli occhi porge, quel simil mel dona
4.3che s'io vedessi la propia persona
4.4che m'ha accesa del suo dolce amore:
4.5quel che mi faccia più il suo odore
4.6esprimer nol potrei con la favella,
4.7ma i sospir ne son testimon veri.
5.1Li quai non escon già mai del mio petto,
5.2come dell'altre donne, aspri né gravi,
5.3ma se ne vengon fuor caldi e soavi
5.4e al mio amor sen vanno nel conspetto:
5.5il qual, come gli sente, a dar diletto
5.6di sé a me si move e viene in quella
5.7ch'i' son per dir: «Deh! vien, ch'i' non disperi.»
5.8Assai fu e dal re e da tutte le donne comendata la
5.9canzonetta di Neifile; appresso alla quale, per ciò che già
5.10molta notte andata n'era, comandò il re che ciascuno per
5.11infino al giorno s'andasse a riposare.
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